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Dichiarazione di Donato Renato MOSELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

Ordine del giorno politiche di sostegno per i giovani e le famiglie

  • (22 luglio 2008) - fonte: www.camera.it - inserita il 07 maggio 2010 da 14181
    L'onorevole Mosella ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1386/52. DONATO RENATO MOSELLA. Signor Presidente, onorevoli colleghi e colleghe, signori del Governo, questo ordine del giorno vuole evitare una forma di strumentalizzazione, che pure è facile, visto l'argomento. Il decreto-legge in oggetto, all'articolo 81, prevede l'istituzione di un fondo destinato agli acquisti di generi alimentari e al soddisfacimento delle esigenze primarie per le categorie più disagiate. Si è scritto molto in questi giorni sul tema. Con l'ordine del giorno in discussione, vorremmo accendere una luce sull'argomento. Vorremmo mettere in evidenza, infatti, come il Governo, in questa circostanza, in maniera anche alquanto sorprendente, si stia muovendo in modo disordinato. Abbiamo ascoltato in Commissione i diversi Ministri che si occupano dell'ambito sociale e sanitario; abbiamo preso atto delle loro buone intenzioni e, negli interventi che ne sono seguiti, vi sono state anche attestazioni positive da parte nostra. È chiaro però che, di fronte a provvedimenti di questo tipo, anche le migliori intenzioni di un'opposizione costruttiva vengono a mancare. Il testo del decreto-legge in esame, all'articolo 81, comma 29, recita che il fondo successivamente può essere destinato anche ad esigenze energetiche e sanitarie. Quel «successivamente» la dice lunga su come sia concepito l'argomento e quale sia l'approccio che il Governo ha sui temi della marginalità, ponendo in essere quasi una sorta di graduatoria tra le esigenze primarie delle persone, per cui quelle relative alla salute sono meno importanti di altre. La sensazione che abbiamo forte, ci sia consentito di sottolinearlo, è che si tratti di un approccio in ordine sparso, senza un filo conduttore e su simili temi crediamo si tratti di un errore molto grave. Per un Paese che voglia dirsi evoluto - tanto più che siede al tavolo del G8 ed ha una serie di responsabilità - ragionare di correttivi in termini di una carta dei poveri non vuol dire varare una politica sociale ma semplicemente concedere una forma di elemosina. È qualcosa di umiliante - ci sia consentito dirlo - non tanto per chi, spinto dal bisogno, l'elemosina è costretta ad accettarla, quanto per chi, in questo modo, ritiene di mettersi a posto la coscienza. Vorremmo che fosse, in queste ore, messo in evidenza quanto ciò sia umiliante per l'immagine del nostro Paese, il quale, con tale misura, proclama qual è la bussola che lo guida e dice che è tarata sull'egoismo sociale piuttosto che sul senso di solidarietà e si allontana dall'essere un Paese moderno. Eppure non mancherebbero gli indicatori dei settori più bisognosi di intervento e delle criticità che gravano sulle giovani generazioni e sulle famiglie, che sono oltretutto ben note al Parlamento. L'onorevole Lucà ha presieduto, durante la scorsa legislatura, la Commissione affari sociali, che ha condotto un'indagine conoscitiva sulla famiglia. L'indagine ha evidenziato: perdita del potere di acquisto dei redditi, precarietà del lavoro, sistema fiscale non commisurato alle esigenze delle famiglie con figli, discriminazioni nel lavoro, carenze soprattutto nel Mezzogiorno dei servizi di assistenza, difficoltà di conciliazione tra i tempi di lavoro e la vita affettiva o familiare, che costringe molte donne a scegliere di non lavorare o peggio ancora a lasciare il tanto desiderato posto di lavoro. Chi può credere davvero che la soluzione riposi in un certificato di povertà, qual è la carta per fare la spesa o pagare le bollette? Siamo convinti - e su questo vorremmo richiamare il Governo con il nostro ordine del giorno - che occorre procedere secondo politiche di sistema, integrate e coordinate tra di loro. Occorre incidere strutturalmente su criticità che corrono il rischio di cronicizzarsi. Questa è la bussola di un Paese come il nostro e su questo ordine del giorno noi chiediamo davvero, anche ai colleghi della maggioranza, una riflessione per mettere sul giusto binario l'intera materia.
    Fonte: www.camera.it | vai alla pagina
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