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Berlusconi salvi Tareq Aziz.
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(22 luglio 2008) - fonte: Europa - Guido Moltedo - inserita il 22 luglio 2008 da 31
Marco Pannella è in sciopero della fame da tredici giorni.
Per una causa pienamente condivisibile.
Per una causa che – se sostenuta con convinzione e intelligenza e con la partecipazione più ampia possibile – potrebbe risolversi positivamente. Il leader radicale digiuna per salvare Tareq Aziz dalla probabile condanna a morte. Questa sua nuova iniziativa umanitaria, coerente con la straordinaria mobilitazione per la moratoria universale della pena di morte, culminata con la sua approvazione da parte dell’Onu lo scorso dicembre, vede già l’adesione di personalità italiane e di tutto il mondo, di premi Nobel, di parlamentari di tutti i colori politici.
Eppure non ha ancora trovato il risalto che merita sui media né l’adeguato supporto del governo. È cruciale, specie nei prossimi giorni, che dall’appoggio “morale” dato finora all’iniziativa si passi a un deciso sostegno anche politico. Giovedì prossimo sarà a Roma il primo ministro iracheno Nouri al-Maliki, a capo di una folta delegazione di ministri.
Con Berlusconi e col ministro Frattini parlerà di collaborazione nel campo degli investimenti e della sicurezza.
Poi inconterà il papa. Ancora una volta, la questione del rispetto di diritti umani fondamentali non potrà restare fuori della stanza dei colloqui.
Certo, il numero due del regime di Saddam, come la maggior parte di chi finisce nelle mani del boia, ha gravi incriminazioni. Ma – di nuovo – non è per affermare l’innocenza dell’imputato che ci si mobilita in suo favore (anche se, nel caso di Aziz, il processo è stato una farsa e la sua disumana detenzione è stata una lunga agonia verso la fine).
Infine, ma non certo in ultimo, come già avvenne per la mobilitazione contro la pena di morte, all’iniziativa radicale può associarsi un passo impegnativo del mondo cattolico.
Non tanto per il rispetto di un principio sacro, o perché Aziz sia un cattolico caldeo, ma perché la sua eliminazione verrebbe vista in Iraq e nel mondo islamico come il colpo simbolico definitivo alla già martoriata comunità cristiana in Mesopotamia e nei paesi arabi.
Fonte: Europa - Guido Moltedo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi