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Dichiarazione di Donatella PORETTI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Se lo Stato è uno "sfruttatore" - Intervista

  • (23 luglio 2008) - fonte: La Voce Repubblicana - Lanfranco Palazzolo - inserita il 23 luglio 2008 da 31

    Il ministero delle Finanze deve riconoscere la professione più antica del mondo. Lo ha detto alla "Voce" la senatrice radicale, iscritta al gruppo parlamentare del Pd, Donatella Poretti, che ha presentato un’interrogazione per chiedere al ministero delle Finanze il riconoscimento dei redditi derivanti dalla prostituzione.
    Senatrice Poretti, come è nata la richiesta del riconoscimento di fatto del reddito da prostituzione?
    "In questi mesi, gli uffici delle entrate hanno fatto delle richieste di accertamento e inviato delle cartelle esattoriali nei confronti di centinaia di cittadini. In questi atti viene contestato ai cittadini di possedere dei beni senza aver fatto alcuna denuncia dei redditi. Molte delle persone destinatarie delle richieste di accertamenti sono delle prostitute. Si tratta di persone che decidono di svolgere questa professione. Alcuni di questi cittadini hanno scelto di patteggiare il pagamento delle cartelle con l’agenzia delle entrate".
    Hanno patteggiato tutti?
    "No. Altri hanno scelto di rivolgersi a degli avvocati cercando di risolvere in un altro modo la questione. Un avvocato di Parma ha contestato la cartella esattoriale con una modalità molto diretta. Il difensore della prostituta si è recato all’ufficio delle entrate e ha fatto sapere che la sua assistita era disposta a pagare la cifra richiesta - si parla di centinaia di migliaia di curo - purché le venisse riconosciuto un inquadramento dal punto di vista giuridico. L’avvocato ha spiegato che la dichiarazione dei redditi non è stata presentata dal suo assistito perché non esisteva il modo per denunciare quel tipo di professione o di attività svolta. Naturalmente si è aperto un caso che è ancora oggetto di scontro".
    La prostituzione è un reato?
    "Nel nostro ordinamento non è un reato. Ma si tratta di un illecito amministrativo. In base a questo illecito l’ufficio delle entrate chiede il pagamento delle tasse. Ma se questo guadagno è sottoposto a una multa e non viene considerato come un reddito inquadrabile in alcuna attività professionale, mi domando come si possa classificare questo guadagno e chiedere poi ai cittadini il pagamento delle tasse".
    Cosa avete chiesto al ministero?
    "Innanzitutto volevo sapere se al ministero sono a conoscenza di tutte queste cartelle esattoriali. Poi ho chiesto di conoscere a quale titolo è stato chiesto il pagamento di queste cartelle. Visto che il contribuente ammette questo guadagno, lo Stato si ritroverebbe a fare il ‘pappone’ di questi redditi senza garantire nessun riconoscimento alle prostitute".
    Cosa faranno le associazioni delle prostitute?
    "Il Comitato per i diritti civili delle prostitute è sul piede di guerra e paventa una denuncia allo Stato per sfruttamento della prostituzione se riscuoterà questo denaro".

    Fonte: La Voce Repubblicana - Lanfranco Palazzolo | vai alla pagina
    Argomenti: prostituzione, tasse, diritti civili, pd, redditi, radicali al Parlamento, sfruttamento, ministero delle Finanze | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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