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Dichiarazione di Roberto SPECIALE

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

“Il governo mantenga la linea, dialogare con il Pd non è la priorità” - Intervista

  • (23 luglio 2008) - fonte: L'Opinione delle Libertà - Cristiano Bosco - inserita il 23 luglio 2008 da 31

    Il generale Roberto Speciale, già Comandante Generale della Guardia di Finanza dal 2003 al 2007, è ora deputato del Popolo delle Libertà.

    Qual è il suo giudizio sull’operato del governo finora?
    Ampiamente ed entusiasticamente positivo. Sinora il Governo si è rivelato coerente con gli impegni assunti in campagna elettorale verso i cittadini. Profondamente convinto che le promesse elettorali sono impegni d’onore e come tali vanno rispettati, riconosco che l’Esecutivo, in meno di 60 giorni dal primo Consiglio tenuto a Napoli, ha finalizzato e presentato in Parlamento i conseguenti provvedimenti, dall’energico intervento contro lo scandalo dei rifiuti a quello in tema di sicurezza, alla cancellazione della tassa sulla prima casa. Peraltro, il Governo ha per la prima volta predisposto un Dpef che non è il solito libro dei sogni, accompagnando il documento con un provvedimento d’urgenza che favorisca l’attuazione immediata dei suoi punti più significativi, evitando la lunga “liturgia” dei tempi passati e quindi anche il consueto “assalto alla diligenza”. Altresì, con il Lodo Alfano ha compiuto il primo, importante passo verso la complessiva, necessaria e prioritaria riforma della giustizia italiana.
    Riguardo ai rapporti con l’opposizione, recentemente ha dichiarato che “il problema è tenere la linea. In guerra si fa così, altro che dialogo no, dialogo sì”. E’ a favore del muro contro muro? Che ne pensa di episodi come Piazza Navona?
    Ribadisco che il problema, per il Governo e la maggioranza che lo sostiene, è e rimane quello di tenere comunque la linea. In altri termini, è indispensabile rispettare gli impegni presi con l’elettorato e quindi adottare incondizionatamente tutti i conseguenti provvedimenti.
    In questo quadro, se l’opposizione vuole dialogare e quindi concorrere all’attuazione di tali provvedimenti, siffatto contributo non è solo ben accetto ma sempre auspicabile.
    Come pure è giusto e auspicabile che la maggioranza coinvolga l’opposizione - ammesso e non concesso che quest’ultima lo voglia - allorché si debba decidere in tema di modifiche dell’architettura costituzionale, in modo da raggiungere il più ampio accordo possibile. Quando si cambiano le regole del gioco è giusto coinvolgere tutti i partecipanti. Non sono a favore del muro contro muro, sono anzi fautore del dialogo, purché fondato sul rispetto delle reciproche posizioni e dei propri impegni. Quanto alla manifestazione dei girotondini, fermo restando che riconosco e rispetto il diritto di ciascuno a manifestare le proprie opinioni - e per la salvaguardia di tal diritto sacrificherei anche la vita - e che comunque preferisco che il dibattito politico vada consumato nelle sedi istituzionali proprie, non posso non manifestare il mio profondo e totale dissenso, anche e soprattutto perché non si va in piazza a insultare vergognosamente il Santo Padre e il Capo dello Stato.
    In ogni caso, è bene che anche nelle manifestazioni di piazza la direzione rimanga sempre in mano e in capo alla politica - quella nobile, per intenderci - e non ai guitti e ai “torquemada” di turno.
    Lo scorso anno affermò che, nel caso fosse entrato in politica, la sua priorità sarebbero state le forze armate, le quali necessitano di una riforma. Come pensa di agire e come crede agirà la maggioranza di governo?
    Lo affermai allora e lo confermo anche adesso, alla luce di tre considerazioni preliminari. Oggi è di tutta evidenza che lo strumento militare nel suo complesso – Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri - è fortemente sbilanciato a sfavore della componente terrestre, Esercito e Carabinieri, sia in termini di personale, sia in termini di risorse finanziarie. Ciò a dispetto del fatto che - e non potrebbe essere altrimenti - si chiede invece l’impiego sempre più massiccio, sia in Patria che all’estero, di soldati e carabinieri: missioni internazionali, emergenza rifiuti a Napoli, ordine pubblico nelle grandi città, etc. Inoltre, le Forze armate, singolarmente e nel loro complesso, sono governate da sovrastrutture surdimensionate, come pure sono afflitte da diseconomie e ridondanze soprattutto nell’area tecnico-amministrativa e nel settore logistico, con conseguente spreco di risorse umane e finanziarie.
    In più, anche di recente, al centro dell’attenzione dell’autorità politica e tecnica non c’è stato il personale, con tutti i suoi bisogni e necessità: retribuzione, alloggio, ecc.. Ciò posto, va da sé che intendo adoperarmi per eliminare le suddette anomalie e per invertire le recenti e attuali tendenze in merito alla configurazione dello strumento militare e al governo del personale. In particolare, sono convinto che a nulla valga dotare i militari delle apparecchiature più all’avanguardia se non si provvede a fronteggiarne le esigenze afferenti la loro qualità della vita. In definitiva, ove possibile, più soldati e carabinieri e, di conseguenza, meno mezzi sofisticatissimi, costosissimi e, il più delle volte, anche ridondanti rispetto ai compiti istituzionali delle Forze Armate.
    È soddisfatto dell’attuale impiego dell’Esercito, presente in missioni internazionali come in Afghanistan e Libano, ma anche operativo nella crisi dei rifiuti di Napoli e – come previsto dal ministro della Difesa – per pattugliare alcune grandi città?
    Più che soddisfatto, ne sono orgoglioso, come cittadino e come Generale dell’Esercito. L’impegno e l’operato dei nostri soldati nelle missioni all’estero è all’attenzione ammirata di tutte le persone perbene e se le nostre città saranno più sicure, sarà anche merito degli uomini e delle donne che indossano l’uniforme dell’Esercito. Ne sono più che convinto, anche perché sono stato a suo tempo tra i più accesi fautori dell’operazione “Vespri Siciliani”, e gli eccellenti risultati di quell’operazione sono ancora vivi nella memoria dei cittadini e delle istituzioni, a cominciare dalla magistratura siciliana: oltre ai noti, significativi risultati contro la mafia, fu praticamente azzerata la micro-criminalità e le città ritornarono a vivere e svilupparsi.
    Un anno fa era a Capo della Guardia di Finanza, ora siede in Parlamento. Indirettamente, la sua elezione può essere interpretata come una rivincita nei confronti di chi, come Prodi o Visco, voleva liberarsi di lei. Come si trova nel nuovo ruolo e cosa prevede per il suo futuro?
    Questa potrebbe anche essere una delle tante chiavi di lettura della mia discesa in campo politico, ma le posso assicurare che non è così, perché non sono mai stato e non sono animato da spirito di rivincita contro chicchessia. Ritengo ormai che quella vicenda, che comunque mi ha profondamente ferito, vada consegnata alle pagine del passato. Anche perché, per la verità, mi sono preso le mie soddisfazioni quando la magistratura ha dichiarato l’illegittimità della condotta di chi ha voluto la mia rimozione e soprattutto mi ha restituito l’onore ingiustamente e falsamente infangato.
    Quanto poi al mio nuovo ruolo di parlamentare, le confesso che mi trovo a mio agio, anche e soprattutto perché ho modo di convogliare verso il bene e le esigenze dei cittadini quello spirito di servizio che mi ha sorretto in quasi 50 anni spesi per le istituzioni e lo Stato. Del resto, ribadisco che tutta la mia storia professionale evidenzia elementi di continuità e il mio passaggio dalla carriera militare a quella politica si può riassumere in una parola: servizio. Cosa mi riserverà il futuro non spetta a me dirlo. Certo è che il mio incondizionato impegno e il mio spirito di dedizione non verranno mai meno e mai mi sottrarrò, quando ci sarà bisogno delle mie competenze ed esperienze, messe a disposizione della mia parte politica, che non poteva non essere il Popolo della Libertà, un partito che custodisce e alimenta i valori in cui ho sempre creduto.

    Fonte: L'Opinione delle Libertà - Cristiano Bosco | vai alla pagina
    Argomenti: missioni internazionali, forze armate, militari, napoli, pdl, Governo Berlusconi, Finanziaria 2009 - 2011, lodo Alfano, girotondi Di Pietro no cav | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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