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Dichiarazione di Rocco BUTTIGLIONE

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC)  - Vicepres. Camera  


 

«E' la solita indagine utilizzata per fini politici» - Intervista

  • (23 luglio 2008) - fonte: Il Mattino - Maria Paola Milanesio - inserita il 23 luglio 2008 da 31

    L’immunità.Pronti a discutere forme di tutela
    Roma. «Mi sembra chiaro che si stanno muovendo forze che intendono utilizzare le vicende giudiziarie per ottenere effetti politici». Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc, non ama i toni allarmistici ma le accuse di Tavaroli a Fassino e Rossi suscitano in lui qualche preoccupazione. «Guardiamo con fiducia all’azione della magistratura ma siamo consapevoli che esistono rischi di strumentalizzazione. Oltrettutto è molto strano che si dica una cosa ai pm e un’altra ai giornali, spostando il luogo del processo dal tribunale alle pagine di un quotidiano».
    I rapporti tra i due mondi non sono mai stati facili. La politica si sente sotto l’assedio della magistratura?
    «Non bisogna generalizzare ma non si può escludere che frammenti della magistratura puntino a ottenere effetti politici attraverso le loro iniziative. Berlusconi ha sempre denunciato il problema ma ha fatto anche molto poco per porvi rimedio. Il lodo Alfano è una pezza. Va invece detto con chiarezza che se esiste un uso politico della giustizia, esiste anche la corruzione nel mondo politico. Per questo, occorre intervenire con una proposta globale capace di contrastare entrambi i fenomeni. I politici che fanno un uso anomalo del denaro pubblico devono essere puniti e, al contempo, va garantita la riservatezza per chi, innocente, viene travolto dalle inchieste».
    Perché si torna a parlare ora di immunità parlamentare? Più che una garanzia può sembrare un privilegio della casta.
    «Ai cittadini va spiegato che l’immunità serve a garantire il voto, non quello specifico deputato o senatore. Non solo: l’immunità andrebbe realizzata predisponendo una serie di filtri, anche se nulla può sostituire il senso di responsabilità di una classe politica. Il vecchio sistema non era male, perché spettava al Parlamento definire se c’era fumus persecutionis nei confronti di un eletto. Poi è diventato quasi automatico bocciare ogni richiesta dell’autorità giudiziaria e questo ha causato il crollo dell’intero sistema».
    Oggi Montecitorio inizia a discutere di intercettazioni. Pensa che occorrano criteri più rigidi per definirne l’uso durante le indagini o vada limitata solo la loro pubblicazione?
    «Noi crediamo che vada definito con rigore il ricorso a questo strumento investigativo, del quale si è abusato. Ma va garantita anche la privacy. Tuttavia, invece, di pensare al carcere per i giornalisti, riteniamo più efficare assegnare al responsabile del fascicolo il compito di garantire la riservatezza degli atti in esso contenuti. Per chi colpevolmente non controlla andrebbero previste sanzioni amministrative. Un ufficiale dell’esercito, che è responsabile delle munizioni affidategli, viene punito se omette di controllare. E altrettanto grave è non vigilare sulle intercettazioni». L’astensione dell’Udc sul lodo Alfano è indice di una disponibilità a collaborare con il Pdl per la riforma della giustizia? «Noi siamo disponibili a lavorare con chiunque intenda attuare riforme che fanno il bene dell’Italia. Ma discuterne non vuol dire che si raggiungerà un accordo».

    Fonte: Il Mattino - Maria Paola Milanesio | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, magistratura, voto, udc, privacy, riforma giustizia, giornali, giornalisti, lodo Alfano, immunità parlamentare | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 23 luglio 2008 da 31
    Se come lei stesso dice:"...nulla può sostituire il senso di responsabilità di una classe politica."
    Allora, che nulla lo sostituisca.


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