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Dichiarazione di Luis DURNWALDER

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Bolzano - Bozen (Partito: SVP)  - Consigliere Provincia Bolzano - Bozen (Gruppo: SVP)  - Consigliere Regione Trentino Alto Adige (Gruppo: SVP)  - Vicepres. Regione Trentino Alto Adige (Partito: SVP)  - Pres. Giunta Provincia Bolzano - Bozen (Partito: SVP) 


 

«Sì a nuove spese ma le nostre risorse non si toccano»

  • (25 luglio 2008) - fonte: Il Sole 24 Ore - Colombo Davide - inserita il 26 luglio 2008 da 31

    «La proposta di attuazione del federalismo fiscale presentata dal ministro Roberto Calderoli ci sembra migliore rispetto al disegno di legge del vecchio Governo. Ma sia chiaro che sulla partecipazione al fondo di perequazione si dovrà discutere. E dico subito che noi siamo pronti anche ad accollarci nuove spese ma non certo a cedere risorse che oggi sono garantite dallo Statuto». Luis Durnwalder, 66 anni, presidente della Provincia autonoma di Bolzano ed esponente storico delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome, non ha cambiato idea sulle modalità con cui dovrà essere costruita la solidarietà tra Regioni: «Noi siamo pronti a sostenere spese per strutture dello Stato presenti sul nostro territorio come le agenzie del demanio e delle entrate, i tribunali, le poste. Siamo pronti persino a pagare noi i programmi Rai in lingua ladina a tedesca e possiamo autofinanziarci nuove funzioni che lo Stato ci vorrà trasferire. Ma non possiamo mettere risorse nostre in un fondo che poi le redistribuisce ad altri». Attualmente la Provincia di Bolzano (un territorio per l'84%sopra i mille metri di altitudine) trattiene il 90% delle imposte erariali. Un gettito che, l'anno scorso, ha garantito oltre 3,5 miliardi di entrate. Il 13,5% di queste risorse sono trasferite ai Comuni: «Noi l'Ici sulla prima abitazione non l'applichiamo più da tre anni e la Provincia finanzia i municipi per sostenere progetti speciali». Il nodo della perequazione, secondo Durnwalder, deve essere affrontata singolarmente per le autonomie speciali: «Anche noi siamo molto diversi, abbiamo statuti diversi e negli ultimi decenni abbiamo avuto storie di crescita economica diverse ». Dunque trattative bilaterali, o quasi, con il Governo: «Oltre al fondo di perequazione c'è da chiarire come il nuovo federalismo fiscale incrocerà con il Patto di stabilità interno, cosa cambia per le Regioni che lo rispettano e quelle che sforano, quali sanzioni arriveranno. Noi, in questa prospettiva, vorremmo che si guardasse ai saldi finali e non si discutesse più delle scelte di spesa tra i vari capitoli di bilancio». Nessun automatismo uguale per tutti sulle compartecipazioni, insomma, mentre sul paniere dei nuovi tributi la porta è aperta: «La capacità fiscale della nostra Provincia è buona perché l'economia è forte. Se dovessimo introdurre nuovi tributi propri, diversi da quelli erariali, siamo anche pronti a farlo dice ancora Durnwalder ma la priorità ora è far capire al ministro Calderoli che non è possibile far altro che trovare un accordo comune». L'anno scorso, quando toccò ai ministri Linda Lanzillotta e Tommaso Padoa- Schioppa presentare il loro disegno di legge delega sul federalismo fiscale i tre senatori del Suedtiroler Volkspartei fecero la differenza: «Questa volta le maggioranza sono diverse ammette Durnwalder ma è anche diverso il ministro. La Lega ha una visione del federalismo che non è in contrasto con la nostra lunga storia di autonomia. Si tratta di dialogare e trovare un punto d'incontro. Sapendo che non tutte le Regioni a Statuto speciale sono uguali».

    Fonte: Il Sole 24 Ore - Colombo Davide | vai alla pagina
    Argomenti: Statuti Speciali per Provincie e Regioni, federalismo fiscale, lega, Regione Trentino A.A. | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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