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Dichiarazione di Renato BRUNETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  PA e innovazione (Partito: PdL) 


 

«I sindaci vogliono il 20 per cento dell'Irpef? Non fanno loro le leggi, aspettino le nuove norme» - INTERVISTA

  • (28 luglio 2008) - fonte: Il Gazzettino - Giuseppe Pietrobelli - inserita il 28 luglio 2008 da 31

    Cortina d'Ampezzo - I sindaci veneti sono sul piede di guerra. Contestano il ministro Brunetta. Chiedono il 20 per cento dell'Irpef. Criticano la penalizzazione - con finanziamenti e blocchi indiscriminati di assunzioni - dei Comuni più virtuosi. Non si sottrae il professore veneziano Renato Brunetta. Anzi, risponde per le rime. «Ma perchè tanta disinformazione?».
    Sono i sindaci a dirlo.
    «Non è vero niente. In autunno la proposta di riforma sul federalismo fiscale darà una risposta a tutti i sindaci, veneti e non veneti, che andranno in treno a Roma. Li invito a leggere il decreto 112 a firma Tremonti, Brunetta ed altri. Non ci sono tagli indiscriminati. Ci sarà una stretta rigorosa sulla cattiva spesa corrente. Un taglio alle consulenze di cui anche i sindaci veneti sono stati campioni, assieme a presidenti di Province e Regioni... Cinquecentomila consulenze per 3 miliardi di euro all'anno».
    Forse i sindaci non lo sanno.
    «A loro dico: calma e gesso. Partecipino alla grande riforma che i ministri Bossi e Calderoli stanno mettendo a punto, attraverso la conferenza Stato-regioni».
    Loro vogliono il 20 per cento di Irpef.
    «Non mi pare che i sindaci abbiano potestà legislativa... Aspettino il disegno di legge, discuteranno e faranno la loro parte».
    Ragionevolmente come potrà quantificarsi il trasferimento dallo Stato agli enti locali?
    «A questa domanda potrà trovare una risposta esauriente nel disegno di legge collegato alla Finanziaria che Bossi e Calderoli presenteranno la prossima settimana alla Conferenza unificata Stato-Regioni. Il luogo istituzionale è quello».
    E il treno dei sindaci?
    «Se uno vuol fare un viaggio per far sentire la propria voce, ci mancherebbe, siamo in democrazia, evviva i viaggi a Roma... Quello che li porta alla Conferenza Stato-Regioni è utilissimo».
    E quello dei sindaci dell'1 ottobre è inutile?
    «Ognuno può fare i viaggi che vuole, siamo in regime di libertà».
    Riequilibrerà il sistema della spesa pubblica sul fronte dei dipendenti?
    «So che i Comuni non sono tutti uguali e che con la "spesa storica" le cicale sono state trattate come le cicale e le formiche come le formiche. Oggi i Comuni di certe regioni del Centro Italia prendono di più dei Comuni del Nord. Devono finire gli statuti speciali - perche saremo tutte Regioni a statuto speciale - e devono finire i comuni a statuto speciale».
    Come?
    «Ogni Comune deve ricevere dallo Stato in base al numero di abitanti. Non può ricevere soldi solo per mettere fiori ai balcini».
    In Trentino Alto Adige lo fanno e i Comuni veneti di confine, compresa Cortina, hanno votato per lasciare il Veneto.
    «Sono stato io a suggerire a Giancarlo Galan di far fare lo stesso referendum per tutti i Comuni veneti che sono comunque contigui a regioni speciali. In futuro nessuno può essere più speciale degli altri».

    Fonte: Il Gazzettino - Giuseppe Pietrobelli | vai alla pagina
    Argomenti: enti locali, Statuti Speciali per Provincie e Regioni, federalismo fiscale, veneto, irpef, comuni, sindaci, ministro P.A. | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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