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Dichiarazione di Nicola COSENTINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Sottosegretario  Economia e Finanze (Partito: PdL)  - Consigliere Provincia Caserta (Lista di elezione: FI) 


 

Fondi Ue, sugli sprechi ora vigilerà il governo.

  • (31 luglio 2008) - fonte: Il Mattino - Nicola Cosentino - inserita il 31 luglio 2008 da 31

    Il problema della malagestione dei fondi europei in Campania, e che Forza Italia ha cercato di affrontare con serietà con l’incontro dell’altro giorno, è impietoso e meriterebbe un grande esame di coscienza da parte di tutto il ceto politico, ma in primis da parte di chi governa la nostra regione da ben 10 anni, il centrosinistra. Questo nonostante si tratti di un problema antico e, purtroppo, cronico. Di fondi Ue in Campania ne sono arrivati tantissimi, ma non hanno creato lo sviluppo che ci si aspettava. Perché? La Campania a livello di fondi Ue rientra nella categoria Obiettivo 1, che identifica quelle zone che scontano un ritardo in termini di sviluppo rispetto al resto del territorio nazionale. Ebbene, nel resto d’Europa in seguito ai fondi Ue le altre regioni Obiettivo 1 sono cresciute in media di più della crescita della nazione di cui facevano parte, la Campania invece ha fatto sempre registrare un tasso di crescita inferiore alla media nazionale Italiana. Anche il Governatore della Banca d’Italia Draghi nella sua ultima relazione ha sottolineato l’incapacità dell’utilizzo immediato dei fondi Ue e dei Fas (fondi per le aree sottosviluppate) e la loro dispersione. La cattiva gestione dei Fondi Ue dell’amministrazione regionale nel ciclo 2000-2006 è lampante: i fondi assegnati alla Campania sono stati 7.748.172.782 euro, quelli effettivamente spesi nei sei anni del programma sono invece 3.594.159.479. La differenza è enorme: 4.184.013 .303. Questo significa che la Regione Campania nei sei anni del Programma Operativo ha speso per ogni anno 594.026.579 Euro a fronte della possibilità di utilizzarne 1.291.362.130. Il tutto a danno dello sviluppo della Regione. La «gestione fallimentare» dei fondi Ue in Campania è stata certificata anche da autorevoli istituti di analisi come lo Svimez. Così mentre nel 2008 la sanità campana accumula 4,5 miliardi di deficit, le aziende di trasporto regionale sono in perdita, le spese di gestione del personale e del funzionamento della macchina regionale sono enormi, le spese per lo sviluppo sono collegate unicamente ai finanziamenti europei. Al riguardo la Regione Campania dovrebbe con urgenza dotarsi di una finanziaria regionale. Altro problema cruciale è l’area di Napoli, dove non si è mai proceduto ad una vera riqualificazione. In questo quadro aver fallito l’obiettivo del pieno utilizzo dei finanziamenti europei, a fronte di un bilancio disastrato dell’ente regione, evidenzia i gravi ritardi accumulati dalla Regione nel corso degli anni, nonostante il fatto che i cittadini della Campania pagano le tasse regionali con l’aliquota massima applicabile, prevista dall’ordinamento dello Stato. L’idea che maggioranza ed opposizione possano oggi in Regione trovare un’intesa su questi temi non significa certo sconfinare negli “inciuci” o negli accordi sotto banco, ma semplicemente aprire una nuova stagione all’insegna di una sana ed intelligente gestione di questi fondi che possono essere una grande opportunità per la nostra terra. Noi vogliamo, attraverso una razionalizzazione delle spese, imporre l’utilizzo dell’85% dei Fas, senza farli perdere in rivoli e rivoletti e creeremo la Banca del Sud che sarà motore dello sviluppo. Con il decreto 112 del 2008 abbiamo inoltre stabilito il potenziamento della rete infrastrutturale dando priorità alle infrastrutture regionali. Abbiamo introdotto il principio della priorità degli interventi in materia infrastrutturale. Attraverso la creazione di un Coordinamento della programmazione nazionale e statale vogliamo far sì che la spesa pubblica e i fondi Ue vengano utilizzati per opere strategiche che creino sviluppo. Abbiamo inoltre istituito un fondo per le aree sottosviluppate che sarà gestito direttamente dal ministero dello Sviluppo economico.

    Fonte: Il Mattino - Nicola Cosentino | vai alla pagina
    Argomenti: campania, napoli, UE, europa, centrosinistra, forza italia, fondi europei, regione Campania, Banca d'Italia, ministero dello Sviluppo Economico | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 29 settembre 2008 da 1915
    Nel settembre 2008 viene pubblicamente accusato di aver un ruolo di primo piano nel riciclaggio abusivo di rifiuti tossici, da Gaetano Vassallo, il boss che per 20 anni ha nascosto rifiuti tossici in Campania pagando politici e funzionari. Di seguito parte della confessione di Gaetano Vassallo ai pm della direzione distrettuale antimafia napoletana : "Confesso che ho agito per conto della famiglia Bidognetti quale loro referente nel controllo della società Eco4 gestita dai fratelli Orsi. Ai fratelli Orsi era stata fissata una tangente mensile di 50 mila euro... Posso dire che la società Eco4 era controllata dall'onorevole Nicola Cosentino e anche l'onorevole Mario Landolfi (An) vi aveva svariati interessi. Presenziai personalmente alla consegna di 50 mila euro in contanti da parte di Sergio Orsi a Cosentino, incontro avvenuto a casa di quest'ultimo a Casal di Principe. Ricordo che Cosentino ebbe a ricevere la somma in una busta gialla e Sergio mi informò del suo contenuto". Articolo pubblicato sull'Espresso da Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi. Chi occupa la Campania da ben più di dieci anni è il MALAFFARE, le connussioni e le simbiosi politico-camorristiche. Di dimetta e si lasci processare, invece di mandare la finanza a casa di Giornalisti ancora onesti. Io voglio essere informato, poi deciderà la Giustizia se lei sia colpevole o innocente. Certo, conoscendo bene l'ambiente politico ed ambientale in cui lei si è fatto le ossa, ammetto di avere già un giudizio personale sul suo conto. Speriamo che il corso della Giustizia sia veloce, molto veloce.

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