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Dichiarazione di Raffaele FITTO
Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Rapporti con le regioni (Partito: PdL)
L’Udc decida con chi stare. - INTERVISTA
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(31 luglio 2008) - fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - Bepi Martellotta - inserita il 01 agosto 2008 da 31
Il ministro: avanti sul federalismo, il governo tutelerà la perequazione dei fondi
«Apriamo tavolo sui candidati. Il Pd li chiama, ma vuole Vendola tra i D’Alema boys»
L’Udc decida da che parte stare, perché l’idea del Partito democratico è di costruire un gran calderone dove metterci dentro di tutto, dal cattolicesimo moderato al marxismo- leninismo di Rifondazione. Il monito arriva dal ministro ai Rapporti con le regioni Raffaele Fitto, che lancia così un segnale chiaro agli ex alleati di Casini - oggi seduti sui banchi dell’opposizione - in vista delle amministrative 2009 e delle Regionali 2010.
Ministro come interpreta i segnali di avvicinamento tra il Pd e l’Udc e quali riflessi vede in Puglia?
Penso che l’elettorato dell’Udc sia assolutamente vicino ai valori, agli obiettivi da sempre perseguiti dal Partito delle libertà. Leggere un giorno un esponente del Pd che auspica un allargamento della maggioranza regionale all’Udc e il giorno dopo Vendola che chiude le porte in modo netto a questa ipotesi è una modalità che non merita un partito come l’Udc. Un partito che ha fatto del suo ruolo di oppositore alla Regione un punto di fondo, così come in tutte le amministrazioni locali in cui governiamo è seduto al nostro fianco nella maggioranza. Un documento nazionale del partito dice no ad un alleanza con la sinistra estrema e credo sia arrivato il momento di fare chiarezza.
A livello nazionale, però, pare si stia andando avanti.
Lo schema sul quale sta lavorandoil Pd non credo sia condivisibile da gran parte dei loro elettori. Non immagino che i valori di riferimento dell’Udc possano trovare punti di convergenza con alleati del Pd come i Radicali. C’è il tentativo di mettere insieme tutto e il contrario di tutto, un’accozzaglia che va dal Prc all’Udc: vince lo schema del mettere tutti insieme contro il governo, ma il vero problema è dare un’idea di come si vuole governare.
Il monito di Latorre a Vendola sul rimpasto in giunta e l’apertura all’Udc, però, è stato chiaro: il Pd, perso l’interlocutore a sinistra, sta cercando nuove alleanze al centro. Non è così?
Metto insieme alcuni episodi: la conclusione del congresso del Prc con la sconfitta di Vendola, Latorre che il giorno dopo chiede il rimpasto in giunta e l’allargamento della maggioranza regionale all’Udc e la prima visita ufficiale del neo-segretario Prc Ferrero in Puglia (oggi, ndr). Metto insieme questi episodi e il quadro che ne scaturisce è abbastanza chiaro. A meno che Vendola non decida di iscriversi tra i “D’Alema boy s ”... In quel caso il quadro cambia.
Il Pd ha lanciato diversi segnali a Vendola: prima la richiesta del rimpasto da parte dei tarantini, poi lo slittamento del piano della salute a settembre. Siamo alla resa dei conti?
Mi sono preso la licenza di una battuta politica, visto il dibattito che si va sviluppando. Non voglio però, dal punto di vista istituzionale, entrare nel merito delle questioni che attengono al legittimo dibattito politico nella Regione. C’è un’opposizione alla Regione politicamente attrezzata per svolgere questo compito.
Crede che quello del Pd sia anche un tentativo per soffiarvi l’alleato a Bari, in vista delle amministrative del 2009?
ll centrosinistra ha ufficializzato l’alleanza al Comune con Rifondazione, sarebbe opportuno che l’Udc si sieda con noi al tavolo per confrontarsi sulle modalità, i tempi e il programma del candidato da portare agli elettori. Da parte nostra c’è piena disponibilità a riconoscere adeguata visibilità su tutti i punti programmatici che l’Udc riterrà opportuni.
Ma è la scelta del candidato Di Cagno Abbrescia ad averli fatti indispettire: chi lo decide?
Sono io che invito loro a decidere: da una parte c’è un’amministrazione in carica, a cui loro per anni hanno fatto opposizione, che si ripresenta con un candidato sostenuto dal Prc.
Dall’altra ci siamo noi che proponiamo la soluzione Di Cagno: se l’Udc ritiene di avere una soluzione migliore, che ce la propongano. Ma trovo sbagliato che si continui ancora perdere tempo. Il Pdl è pronto ad aprire un tavolo regionale con l’Udc per stabilire i candidati provinciali e comunali. Si dichiarano distanti anni luce dal Prc. Bene, sappiano che Rifondazione appoggerà lo sfidante di Di Cagno. Che vogliono fare?
Ministro, la proposta del governo sul federalismo è molto attesa. A che punto siete?
Avevamo affermato che avremmo cercato un punto di intesa, una proposta condivisibile da tutti i soggetti coinvolti. Dopo mesi di inutili polemiche, oggi (ieri, ndr) la bozza Calderoli è stata illustrata alle Regioni, che ci hanno consegnato un loro testo. Lo ritengo molto interessante e domani (oggi, ndr) raccoglieremo le proposte di Province e Comuni. Non entro nel merito sinché non sarà compiuto il lavoro di sintesi, ma dico che la perequazione, che riguarda i servizi essenziali e che fa capo allo Stato, non è in discussione, come non sono in discussione le risorse speciali per le aree deboli. Si chiede maggiore responsabilità nella spesa anche al Sud: chi vuole rispondere a questa chiamata è ben accetto. Chi cerca polemiche ha sbagliato percorso.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - Bepi Martellotta | vai alla pagina » Segnala errori / abusi