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Dichiarazione di Vannino CHITI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD)  - Vicepres. Senato  


 

«Su Eluana, altro che via di fuga diciamo no alle strumentalizzazioni»

  • (31 luglio 2008) - fonte: Il Riformista - Vannino Chiti - inserita il 31 luglio 2008 da 31

    Sul Riformista di ieri, nel suo articolo a proposito della vicenda di Eluana Englaro, Alessandro Calvi sostiene, tra l’altro, che la scelta del Pd di non partecipare al voto nasconderebbe la volontà «di mascherare le divisioni». Non è così e voglio spiegarne le ragioni.

    La mozione presentata alla discussione del Senato non rispetta né procedure parlamentari né regole. Soprattutto solleva alla Corte Costituzionale un conflitto sulla attribuzione tra i poteri dello Stato chiaramente senza fondamento. Ciò che emerge è la volontà dell’uso strumentale di un dramma umano, quale quello che coinvolge Eluana e suo padre.

    Non ci stiamo. Né siamo disponibili a condividere un uso delle risorse pubbliche per un’operazione politica cinica, che esporrà il Senato e la Camera ad una pessima figura di fronte alla Corte Costituzionale. Quale è allora il modo più forte per esprimere la protesta e la non condivisione di questi modi di far politica? Come salvaguardare il prestigio e l’autorevolezza del Parlamento?

    A noi è sembrato quello di non partecipare al voto, di non prestarci a coprire in alcuna maniera questa operazione. Si può certo dissentire dalla nostra scelta e criticarla. Non si può presentarla per quello che non è, una via di fuga da situazioni alle quali la vicenda di Eluana ci richiama e che sono ancor più disperatamente drammatiche, e non solo difficili, per il vuoto legislativo che affligge il nostro paese.

    Tanto è vero - ed è un fatto politico di straordinaria importanza - che il gruppo del Pd al Senato ha presentato un ordine del giorno che sottolinea la necessità di approvare una legge sul "fine vita", così da consentire di disciplinare con chiarezza « il divieto di praticare ogni forma di eutanasia e di accanimento terapeutico» e chiede una apposita sessione parlamentare entro il 2008 per il suo esame e per noi la sua approvazione.

    Oggi le persone, le famiglie, i medici, gli stessi giudici sono lasciati soli di fronte a drammi che ci investono, anche a seguito dell’allungarsi dei tempi di vita ed al progredire delle scoperte medico-scientifiche. Del resto al Senato è già stato presentato un disegno di legge - primo firmatario Ignazio Marino - sul testamento biologico.

    E’ necessario dare a chi lo desideri la possibilità di lasciare scritte le sue volontà sulle cure accettabili nelle drammatiche situazioni che ci potranno riguardare; prevedere che i medici abbiano una funzione non puramente notarile, in quanto le conoscenze si modificano e possono evolversi tra il momento in cui si esprime una volontà e le circostanze che chiamano in causa la sua attuazione. Un tale equilibrio è possibile ed è questo il compito del Parlamento e di una politica seria.

    E’ la destra che, forse per sfuggire alle sue responsabilità, ha messo in atto una operazione politica per piantare, con non poco cinismo, una bandierina ideologica su una drammatica vicenda umana.

    Non è così che si difende la vita e la sua dignità. Bisogna dirlo chiaro e forte, vorrei dire con un po’ di sdegno, e non piegarsi in modo subalterno alle strumentalizzazioni, tanto più su temi come questi. Ognuno di noi dovrebbe aver imparato dalle vicende grandi e piccole della storia che il fine non giustifica i mezzi. In questa operazione poi il fine è misera propaganda.

    Vedremo nei prossimi mesi se il Parlamento saprà affrontare le questioni di una legge sul testamento biologico, sulla quale, nella precedente legislatura, si era andati molto avanti, con un positivo confronto tra maggioranza e opposizione. Su questi temi seri e urgenti il Pd c’è. Non solo non fugge ma, come ha fatto al Senato, sta in campo con le sue proposte e sollecita una legge.

    In questo impegno - che fa proprio il valore della vita e la sua inseparabilità, sempre, dalla dignità della persona - è giusto mettere passione e competenza. Senza pregiudiziali e senza certezze assolute di cui nessuno è portatore.

    Fonte: Il Riformista - Vannino Chiti | vai alla pagina
    Argomenti: testamento biologico, eutanasia, diritti umani, medici, Parlamento Italiano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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