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Dichiarazione di Marco SCOLESE

Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Treviso (Lista di elezione: PRC) 


 

Intervista a Marco Scolese relativa al VII congresso del Partito della Rifondazione Comunista- S.E.

  • (02 agosto 2008) - fonte: Fenerland (blog) - inserita il 04 settembre 2008 da 2663
    (domanda di F.)

    I giorni del congresso sono stati carichi di riunioni, incontri e lunghe concertazioni fatte per cercare di ricompattare il movimento nettamente spaccato sulle due diversissime mozioni. Puoi farmi una sorta di riassunto di quelle ore?

    (RISPOSTA DI SCOLESE)
    A livello nazionale (che è la somma di tutti i circoli di base) la proposta di Vendola ha ottenuto il 48%, Ferrero il 40% e il 12% tutti gli alti messi assieme.
    Pertanto nessuno ha avuto la maggioranza assoluta e si è cercata una convergenza programmatica per una sintesi politica unitaria.
    A questo proposito il gruppo di Vendola, avendo la maggioranza relativa dei consensi ha avanzato una proposta agli altri che però, con una opera di tessitura maestrale e sottotraccia di Ferrero, avevano costruito una alleanza tra tutte le anime (anche le più distanti politicamente) contro Vendola, per cui hanno rifiutato sistematicamente qualsiasi proposta di ricomposizione.
    Inevitabilemte il risultato finale è stato l’elezione a segretario di Ferrero sostenuto da un risicatissimo 50,5% e un documento politico finale che io considero politicamente vecchio ed identitario oltre che culturalmente arretrato. Per questa scelta è stata sacrificata la caratteristica principale del PRC: la tensione continua alle sperimentazioni e la ricerca costante di soluzioni innovative che hanno fatto di rifondazione un “partito” giovane ed originale. Tutto a scapito delle posizioni interne più radicali.

    (domanda di F.) Attesissimo era l’intervento di Fausto Bertinotti. Ho visto un Bertinotti tanto emozionato quanto alla fine deluso dall’esito del congresso.
    Il suo discorso, seppur molto apprezzato 24 applausi in 27 minuti, non è però servito a convogliare il partito ad una scelta di unità. Avevi anche tu riposto speranze nell’ex “leader maximo” oppure ritenevi ormai incurabile ed insanabile la spaccatura in atto? E poi, se vuoi, dacci una tua opinione del tutto personale del grande fallimento Bertinotti alle ultime elezioni.

    (RISPOSTA DI SCOLESE) La proposta per una ricomposizione unitaria avanzata dal gruppo di Vendola agli altri gruppi del PRC aveva come base proprio l’intervento di Bertinotti che ha realmente unito tutte e tutti. La sua delusione che è la delusione di tante e tanti dentro e fuori al PRC, sta tutta nell’aver visto prevalere la voglia di potere di alcuni sulle ragioni della Politica.
    E a nulla è valsa la proposta di “gestione unitaria” di Ferrero dopo la sua elezione perché non è sulle “poltrone per la gestione” che bisogna mettersi d’accordo in un partito come il nostro ma proprio sulla prospettiva e l’orizzonte politico…non a caso è stata rifiutata l’ipotesi di un ingresso di Vendola o altri nella nuova “squadra di governo” di Ferrero.
    Per quanto riguarda la sinistra l’arcobaleno, personalmente credo che il suo fallimento, più che di Bertinotti sia del progetto complessivo che la Sinistra l’Arcobaleno si è dato. Fausto nonostante si presentasse una sfida ad alto rischio ha deciso di metterci la faccia, la sua cultura, la sua storia personale e politica e fare fino in fondo una battaglia i cui esiti aveva già previsto fossero negativi… Se in Italia le persone oltre che votare a destra pensano a destra e stentano ad indignarsi di fronte alle impronte digitali ai bambini rom piuttosto che a quei maledetti teli bianchi che coprono i corpi di donne e uomini che il mare ha rigettato in spiaggia prive di vita e tra ombrelloni e creme abbronzanti gli italiani e le italiane invece di riflettere sul senso della vita e sui tanti corpi sepolti dalle acque del mediterraneo, erano a fotografare la morte con i loro telefonini di ultima generazione… io penso: sarà mica un problema di “cashmire e portaocchiali al collo”?

    (domanda di F.) Arriviamo a Nichi Vendola. Tu appoggiavi la sua mozione ovvero, se non ricordo male, quella più orientata ad immaginare un futuro politico in cui Rifondazione facesse parte di una grande realtà di sinistra. Una sorta di costituente nata per rendere far esistere una vera sinistra ora schiacciata dal bipolarismo. Ricordo che un poco più di un mese fa Vendola e la sua mozione potevano contare sul favore del 72% del partito (fonte La Repubblica - 11 Giugno 2008) Cosa principalmente non è stato accettato della mozione tanto da non farlo eleggere a ruolo di segretario di partito?

    (RISPOSTA DI SCOLESE) Beh, intanto La Repubblica conferma la mia opinione negativa sui sondaggi…Io che conosco da dentro il PRC sapevo che non sarebbe andato oltre il 53%. Certo è che il 48% è proprio il minimo previsto.
    Cosa è successo? Io credo che rifondazione non sia un compartimento stagno che non è influenzato da ciò che accade nella società, anzi…
    Solamente che dalla società possono arrivare contaminazioni positive e/o contaminazioni negative. In questo senso credo che il congresso sia stato dominato dalla paura. La politica degli ultimi anni è fondata sulla paura: la destra teme la crisi, la lega solletica continuamente la paura dello straniero, del diverso, il PD parla di paura dell’operato di Berlusconi…insomma nella società dell’incertezza dove la precarietà del lavoro diventa precarietà di vita, il sentimento prevalente è la paura. Purtroppo rifondazione da questo tratto culturale del nostro tempo non è riuscita ad essere immune. Per cui l’idea di tentare una strada nuova ha messo paura tanto più se associata alla possibilità di un improbabile quanto MAI PROPOSTO scioglimento di Rifondazione in qualcos’altro…

    (domanda di F).La vittoria di Paolo Ferrero lascia molti con l’amaro in bocca.
    Sembra che rifondazione si sia di colpo trasformata in qualcosa di estremamente anacronistico. La prima impressione che ho avuto è stata quella di un partito che piuttosto di puntare sul futuro ha preferito la tranquillità delle proprie radici. Una sorta di balzo all’indietro fatto di grossi e forti proclami, simboli, canti e pungi alzati, ma che a ben guardare hanno poco a che fare con la rinascita di una forte realtà di sinistra. Qual è la tua opinione in merito?

    (RISPONDE SCOLESE) Esattamente come dici tu: con la sconfitta elettorale è prevalsa la voglia di chiudersi a riccio per difendersi e non il coraggio per rilanciare. Il rischio è che venga fuori dal congresso un partito che declami ciò che non va nella società ma che non riesca ad andare oltre il proclama.
    Dunque non in grado di dare risposte concrete alle donne e gli uomini che si prefigge di rappresentare.

    (Domanda di F.) Vendola seppur sconfitto non è uscito dal partito né, cosa di cui bisogna dargli merito, ha minacciato ulteriori spaccamenti. Ha preferito lavorare all’interno del partito tramite una corrente di minoranza denominata “Rifondazione per la sinistra”. So che tu vi parteciperai (se non ho scritto bene correggi tu). Spiegaci, se puoi, il vostro punto di partenza e i vostri obbiettivi.

    (RISPONDE SCOLESE) Di scissioni non se ne parla! Figurarsi se in Italia abbiamo bisogno dell’ennesimo partitino portatore dell’unica verità possibile! Diciamo che ha vinto Ferrero ma “senza rifondazione” cioè senza quel tratto di originalità che da sempre il PRC esprime. Per questo ci impegnamo a rimanere dentro ed esserne l’anima che lavorare per la pratica dell’obiettivo: unire la sinistra in un’ottima non minoritaria e di testimonianza ma con l’idea che tante donne e tanti uomini hanno il diritto ad una forza politica grande e di popolo. Il PD da solo non basta a rappresentare la voglia di cambiamento di questo paese, anzi a volte è proprio un partito “del sistema” con tutta la fisionomia dei partiti da contrastare…

    Abbiamo costituito, io tra questi anche “nello sprofondo nord”, l’AREA PROGRAMMATICA POLITICO CULTURALE - RIFONDAZIONE per LA SINISTRA. Il pericolo della chiusura identitaria, e la affermazione di un “nuovo plebeismo”, rischiano di ridurre il PRC a qualcosa che non serve al reale miglioramento delle condizioni materiali di vita di tutti coloro i quali guardavano, e continuano a guardare, a Rifondazione come ad una speranza. Siccome questa speranza non può essere abbandonata e siccome il diritto del popolo di sinistra di avere per sé una forza politica grande e forte va rispettato.

    RIFONDAZIONE per LA SINISTRA lavorerà al processo costituente che abbiamo proposto come tema del congresso, sia dentro che e fuori il partito mettendo a critica nonviolenta il potere e le sue forme di organizzazione, ridiscutendo tutt’assieme la forma partito novecentesca per individuarne i limiti che può avere oggi e provando ad innovare i metodi con i quali vengono assunte le decisioni, attuando forme di partecipazione larghe e democratiche.

    RIFONDAZIONE per LA SINISTRA a Nord Est si darà degli strumenti per condurre questa iniziativa politica e culturale: un sito web, un blog, ed una RIVISTA di approfondimento teorico e culturale. Questi strumenti sono essenziali a sviluppare analisi sociale, inchiesta/azione sul pluriverso del lavoro, analisi della complessità dei territori come luoghi della relazione sociale ed economica, comunicazione, formazione ed informazione, relazione con gli altri soggetti politici, sociali, dell’associazionismo, aree del mondo cattolico, singole e singoli che non si rassegnano ad una sinistra minoritaria. Pertanto nessuna scissione ma la volontà di sviluppare una iniziativa politica e culturale per il processo costituente de “LA SINISTRA” che pare a noi l’unico vero progetto politico a fronte, invece, di una mera e disarticolata articolazione di potere.

    Insomma vogliamo imparare a volare alto…e ancora una volta ci mettiamo in gioco!


    Fonte: Fenerland (blog) | vai alla pagina
    Argomenti: rifondazione comunista, Vendola, Congresso Prc, Congresso Rifondazione Comunista, rifondazione per la sinistra, Treviso | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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