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Dichiarazione di Umberto BOSSI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Riforme per il Federalismo (Partito: Lega) 


 

Il dito medio ce l’ho ancora. Il Pdl mantenga la parola o lotterò.

  • (10 agosto 2008) - fonte: Corriere della Sera.it - Marco Cremonesi - inserita il 17 agosto 2008 da 31

    A Pontida Il Senatur: conosco solo il mio partito. Resterò in politica finché i padani saranno liberi.
    «Federalismo una tappa. Poi la polizia locale e una scuola che parli al Nord»

    PONTIDA (Bergamo) — «Gli antichi romani tagliavano le dita ai prigionieri, quelle con cui tiravano le corde dell’arco. Ma noi, le dita le abbiamo ancora tutte. Anche il dito medio». L’avvicinarsi della grande sfida del federalismo fiscale spinge Umberto Bossi ad alzare i toni. Nella «sua» Pontida, alla festa del locale Carroccio a cui non manca mai di partecipare, l’avviso ai naviganti percorre tutto il discorso del capo leghista, mai così incendiario da parecchio tempo.

    Spiega Bossi infatti che «il federalismo fiscale è soltanto un punto di passaggio, ma il nostro obiettivo è la libertà per tutti popoli del Nord». Di più: Bossi ricorda a tutti che il palazzo non è importante, importante è la Padania: «Noi non abbiamo fondato la Lega per vincere le elezioni, l’abbiamo fondata per tornare liberi ». A conferma del momento delicato nei rapporti tra Lega e resto della coalizione, Bossi poco prima aveva alzato le spalle alla domanda sul congresso del Pdl: «Conosco soltanto il mio partito».

    Al fuoco, appunto, c’è il federalismo fiscale: «Presto vedremo se quelli con cui abbiamo trattato manterranno la parola oppure no. Ma se non la manterranno, sarà lotta di liberazione». Bossi sembra arrabbiarsi con «la vergogna della spesa storica. In certe regioni abbiamo una classe dirigente che fa accapponare la pelle. Spendere, spendere, spendere... tutto questo finisce con il federalismo ». Quella che non finisce è la missione del Carroccio e dello stesso Umberto Bossi: «Io starò nella politica fino a quando il Nord non sarà libero e non avrà i suoi diritti. E se non si potranno conquistare democraticamente li conquisteremo con il cuore, con il coraggio e con la battaglia». Di qui, alle nuove rivendicazioni il passo è breve: «Dopo il federalismo chiederemo altre competenze, la polizia locale e la scuola». Ed è proprio quest’ultima, secondo il capo leghista, la chiave di volta: «Ci mandano insegnanti che non sanno niente della nostra storia. E invece noi dobbiamo insegnarla alle nostre famiglie e ai nostri figli, altrimenti non saremo mai liberi». Obbligatorio il riferimento al film sulla battaglia di Legnano: proprio l’altro giorno Bossi è andato a prendere a Malpensa il regista Renzo Martinelli di ritorno dalla Romania dove ha girato le scene della battaglia.

    Poco prima di parlare al pubblico, Bossi aveva risposto alle domande dei cronisti. Sull’Expo, ad esempio. Nessuna brutta figura per il ritardo nel decreto per la costituzione della società operativa: «La brutta figura l’ha fatta chi non è riuscito a portare a casa niente». Ma ha ragione Giulio Tremonti che vuole un consiglio d’amministrazione o il sindaco Letizia Moratti che punta a un amministratore unico? «Ci sono tanti soldi in ballo, Tremonti si preoccupa...».

    Fonte: Corriere della Sera.it - Marco Cremonesi | vai alla pagina
    Argomenti: bossi, federalismo fiscale, pdl, expo, lega, Tremonti Giulio | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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