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Paolo GIARETTA in data 15 settembre 2008
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Jean Leonard Touadi in data 15 settembre 2008
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Gianfranco ROTONDI in data 14 settembre 2008
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» «Barricate in difesa delle preferenze. Chi vuole allearsi col Pd se ne vada»
Pier Ferdinando CASINI in data 14 settembre 2008
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» Federalismo politico dopo quello fiscale.
Umberto BOSSI in data 14 settembre 2008
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» «Il federalismo sarà gentile»
Umberto BOSSI in data 14 settembre 2008
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» Sindaco di Belluno. Autonomia anche ai Comuni. Una sorta di federalismo differenziato.
Antonio Prade in data 12 settembre 2008
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» Lega. Autonomia negata? «Non è cambiato nulla»
Gianpaolo BOTTACIN in data 12 settembre 2008
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» L'Assessore all'Ambiente Giancarlo Valmori durante una trasmissione della Rai attacca i gay
Giancarlo Pasquale VALMORI in data 12 settembre 2008
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» Statuto Regionale e Autonomie. «Provincia abbandonata in un vicolo cieco»
Giovanni GALLO in data 11 settembre 2008
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Paolo GIARETTA in data 10 settembre 2008
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» «Via libera al maestro unico. Federalismo? O così o secessione» - INTERVISTA
Umberto BOSSI in data 09 settembre 2008
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Vincenzo VISCO in data 09 settembre 2008
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» «I cristiani sono allo sbando» - INTERVISTA
Rocco BUTTIGLIONE in data 08 settembre 2008
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Pier Ferdinando CASINI in data 07 settembre 2008
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» «L'Ici non ritorna, niente tasse sulla casa»
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» Come restare sempre vicini ai bellunesi.
Franco GIDONI in data 07 settembre 2008
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» «Belle parole quelle di Brunetta. Peccato che i fatti dicano che in questi mesi il governo sia andato dalla parte opposta a quella indicata dal ministro». - INTERVISTA
Paolo GIARETTA in data 07 settembre 2008
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» «È grave crisi per il Paese. Nessun sostegno ai salari dalla service tax di Calderoli»
Valter VELTRONI in data 07 settembre 2008
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» Federalismo fiscale. Il Pd apre alla riforma: «Al 92% ci siamo, la strada non è in salita»
Vannino CHITI in data 07 settembre 2008
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» Per un federalismo fiscale che metta al centro il ruolo dei Comuni.
Gian Pietro DAL MORO in data 06 settembre 2008
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» Col federalismo meno tasse. Per legge. - INTERVISTA
Renato BRUNETTA in data 06 settembre 2008
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Nicola ATALMI in data 03 settembre 2008
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Umberto BOSSI in data 31 agosto 2008
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Paolo GIARETTA in data 29 agosto 2008
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» «Ecco come le Regioni più ricche controlleranno dove vanno i loro soldi» - INTERVISTA
Umberto BOSSI in data 26 agosto 2008
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» L'APPELLO AI DIRIGENTI NAZIONALI: «Basta dibattiti autoreferenziali, il Pd torni a parlare di contenuti» - INTERVISTA
Paolo GIARETTA in data 26 agosto 2008
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» FEDERALISMO: COLOZZI (REGIONI), UNA SFIDA SULLE TASSE (INTERVISTA)
Romano COLOZZI in data 20 agosto 2008
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Roberto CALDEROLI in data 16 agosto 2008
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Gianfranco ROTONDI in data 16 agosto 2008
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Umberto BOSSI in data 16 agosto 2008
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Renato BRUNETTA in data 11 agosto 2008
Dichiarazione di Umberto BOSSI
Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) - Ministro Riforme per il Federalismo (Partito: Lega)
«Ecco come le Regioni più ricche controlleranno dove vanno i loro soldi» - INTERVISTA
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(26 agosto 2008) - fonte: Il Giornale - Sabrina Cottone - inserita il 26 agosto 2008 da 31
Milano - «Sono la pecorella smarrita, ecco perché i vescovi mi vogliono incontrare» butta lì Umberto Bossi. E ride, ma la sua non è soltanto una battuta. Il leader della Lega è davvero pronto a tutto pur di ottenere il federalismo. Non è un’iperbole né un modo di dire. Bossi dialoga con la sinistra, cerca l’imprimatur della Cei e del suo presidente, il cardinale Angelo Bagnasco. È disponibile persino a spalancare le braccia all’Udc e a Pierferdinando Casini: «Se vota il federalismo, gli offro il mio ministero». Amici, avversari, nemici, si tratta con tutti pur di raggiungere l’obiettivo. Il fine giustifica i mezzi. Così è allegro e sembra ottimista, convinto della bontà del disegno di legge che si prepara a portare in Consiglio dei ministri.
Il giorno dopo la festa dei Democratici, dove ha conquistato la scena e i titoli di giornali e telegiornali, il Senatùr è in via Bellerio, sede della Lega, al lavoro insieme con il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli.
In tv scorrono le immagini dei campioni olimpici e lui si entusiasma ricordando le scorpacciate sportive di Ponte di Legno: «In montagna ho passato notti intere a guardare le gare. Il nuoto è quel che mi è piaciuto di più. Mi è mancato il fiato di fronte al triathlon: è incredibile vedere atleti che vanno in bici per cinquanta chilometri e poi attraversano il lago. Il calcio è bello da guardare perché è geometria, ma alle Olimpiadi ci sono sport che ti accalappiano». Cambiano le inquadrature e arrivano i servizi sulla festa del Pd: «Sono tornato dal mare per andare a Firenze. Sarei entrato a fare il bagno ma c’era la bandiera rossa e non sono riuscito a farmi cullare dalle onde». Come ha confidato tra il serio e il faceto «la montagna mi ha un po’ stufato, ci sono troppi vecchi».
Alla festa dei democratici non è filato tutto liscio. Bersani si è scontrato con Tremonti...
«Bersani doveva fare quella parte lì e contestare Tremonti, altrimenti i militanti pensavano che ci eravamo messi d’accordo... Ma è bravo ed è bravo anche Sergio Chiamparino».
Perché vuole un accordo con la sinistra sul federalismo? Non bastano i voti della maggioranza?
«Non bisogna farlo per forza l’accordo, ma è meglio, perché è preferibile non incendiare gli animi, se si possono mantenere i rapporti. Quando si comincia a litigare non si sa più che cosa succede e che cosa riusciamo a fare. Ci sono di mezzo le Regioni e i Comuni. Se salta il meccanismo dei Comuni, tocchi la gente da vicino. Sono tanti gli italiani chiamati in causa».
Teme che finisca come con la devolution, bocciata dal referendum?
«Il referendum non si può fare perché sulle materie fiscali è vietato e la nostra riforma è legata alla Finanziaria. Se vogliamo, abbiamo i numeri per andare avanti da soli. Però è meglio trovare un accordo con tutti, inclusi i sindaci che dovranno gestire la riforma. Ce ne sono di bravi anche a sinistra».
Il cardinale Bagnasco dice che vuole incontrarla. Parlerete di federalismo?
«Il nostro federalismo è una riforma che va bene per tutti. Cercheremo di parlare anche con i vescovi. L’incontro avverrà in modo riservato, perché loro non amano la pubblicità».
La Chiesa insiste molto sul tasto della solidarietà. Lei che ne pensa?
«Il patto di solidarietà va rispettato, ma serve una cabina di regia del federalismo per controllare come vengono spesi i soldi. Così com’è adesso, la Conferenza Stato Regioni è un mercato delle vacche. Ci sono migliaia di Comuni e ognuno chiede per sé. La spesa pubblica italiana è alle stelle perché non è ancora stato introdotto il federalismo. Dobbiamo fare in fretta».
Chi vorrebbe nella cabina di regia del federalismo?
«Bisogna che siano presenti quelli che pagano, e cioè le Regioni che versano i soldi in favore delle altre, perché le Regioni che pagano devono poter controllare come viene speso il denaro. Il principio è che se ti do i soldi per fare le strade, tu poi le strade devi farle davvero perché io vengo a controllarti. E la stessa cosa vale per la sanità. Invece adesso i soldi non hanno vincoli, vengono trasferiti senza una destinazione precisa. Per questo se ne sono persi tanti».
E l’Ici? Sempre convinto che sia una buona tassa o ha cambiato idea dopo le polemiche di Ferragosto?
«In tutta Europa, negli Stati federali, l’autonomia fiscale arriva dalla tassa sugli immobili. Non l’ha detto il Padreterno che debba essere così anche da noi, ma inventare una cosa nuova rimanendo all’interno della normativa europea non sarà una cosa facile. Anche per questo credo che sia inutile fare casino con la sinistra e con i sindaci».
È favorevole alla riforma della giustizia?
«È Berlusconi che tratta quelle cose lì. Fortunatamente non ho il ministro io. La volta scorsa con Castelli non abbiamo fatto in tempo a risolvere una questione grave: nelle carceri chi ha ucciso i genitori sta insieme a chi ha rubato la mela e questo non va bene. È un problema da affrontare».
Un altro tema estivo della politica è il rinato flirt tra Pdl e Udc. La Lega come vedrebbe Casini nella maggioranza?
«Non sono così contrario, anche se Casini è un po’ rompiballe e vuole essere inseguito... Dice di andare sempre in chiesa, può darsi che porti qualche miracolo. Potrebbe cambiare anche lui. Lasciamo fare a Berlusconi. Per me l’unica cosa importante è il federalismo e se Casini lo vota, va bene anche Casini. Se passa il federalismo, gli offro il mio ministero».
Vuol dire che sarebbe pronto a lasciare il ministero delle Riforme all’Udc in cambio del sì al federalismo?
«Una volta che è passato il federalismo, che cosa ci sto a fare? Meglio non essere ministro».
E che vuole fare Bossi senza ministero? Intende darsi alla politica di lotta e di governo?
«Quando avrò ottenuto il federalismo, posso anche andare a fare il bracciante».
C’è chi teme che la Lega voglia correre da sola alle amministrative. Conferma?
«Vuole sapere troppe cose e le elezioni sono ancora lontane. Decideranno caso per caso le sedi periferiche. Ma nessuno è fesso e i leghisti sono meno scemi di quanto pensano alcuni. Si farà tutto ciò che servirà per vincere le elezioni».
Una delle questioni aperte è la Regione Lombardia. È d’accordo su un altro mandato per Formigoni o chiederà un candidato leghista?
«Sono cose lontane. Ma sentiremo che cosa vuole fare Formigoni, se davvero vuole restare, e troveremo una soluzione. Dipende da noi ma anche da lui, perché si è comportato bene e la sua opinione è importante».
Sulla gestione dell’Expo 2015 sono nate tensioni tra il governo e il Comune di Milano. Qual è l’opinione di Umberto Bossi?
«Letizia Moratti è stata bravissima a portare a casa l’Expo. Senza di lei, che ha messo in azione tutta la sua famiglia, l’Expo non sarebbe mai arrivata a Milano. Poi ha inventato un meccanismo in contrapposizione con il Codice civile e Tremonti l’ha fatto saltare. Ma io mi fido della Moratti e degli uomini che sceglie. Se li sceglie lei, a noi vanno bene».
Fonte: Il Giornale - Sabrina Cottone | vai alla pagina » Segnala errori / abusi