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Dichiarazione di Andrea FERRAZZI

Alla data della dichiarazione: Vicepres. Provincia Venezia (Partito: DL)  - Assessore Provincia Venezia


 

Stranieri in classe: «La Donazzan fa demagogia da ombrellone»

  • (27 agosto 2008) - fonte: partitodemocraticoveneto.org - inserita il 02 settembre 2008 da 31

    «Demagogia da ombrellone: le indicazioni normative sul numero degli alunni stranieri per classe ci sono già».

    Andrea Ferrazzi, responsabile Formazione del Partito Democratico veneto, entra a gamba tesa nel dibattito su scuola e immigrazione acceso in questi giorni dall’assessore regionale Elena Donazzan: «Quella della Donazzan è una risposta demagogica ad un problema reale della scuola veneta e delle famiglie: infatti le indicazioni normative sul numero degli alunni stranieri per classe ci sono già e già vengono applicate dai dirigenti scolastici. È grave che un assessore regionale non lo sappia o finga di non saperlo. Ma è ancor più grave che di fronte ai problemi nuovi della scuola veneta si ripropongano ricette che già ci sono e si ignorino invece, completamente, le soluzioni che potrebbero dare risposte efficaci a un problema che è ormai strutturale e strutturato: l’azione di coordinamento da parte della Regione e la capacità di finanziare progetti speciali di integrazione scolastica.»

    «Già nella circolare di 20 (venti) anni fa – CM dell’8 settembre 1989, n° 301 – il ministero parlava esplicitamente di “rilevazione specifica della condizione linguistica e culturale di ogni alunno”, di “ricognizione del livello di maturità culturale” per l’assegnazione nelle classi di alunni stranieri – spiega Ferrazzi - La stessa circolare specificava che, se ci fossero stati più immigrati da uno stesso paese con analogo livello culturale, sarebbe stato “più proficuo inserirli in una medesima classe, tenendo conto che non sarà bene superare le quattro-cinque unità”. A questa si sono aggiunte negli anni decine di circolari e linee guida per evitare ghettizzazioni e disequilibri nelle strutture didattiche».

    Ai problemi della scuola veneta, alle prese con il fenomeno dei nuovi cittadini, servono dunque risposte nuove, sul fronte del contenuto e del metodo, non propaganda. Questo ci si aspetta da un amministratore.

    «Alla Donazzan diamo qualche suggerimento concreto – afferma il dirigente del PD veneto - Primo, ascoltare e conoscere le esperienze degli enti locali, Province e Comuni, che in 15 anni hanno portato avanti, in collaborazione con il mondo della scuola, progetti riusciti di integrazione: ci sono molti buoni esempi che possono diventare progetti pilota a livello regionale, a partire da quelli messi in campo dal Comune di Padova e dalla Provincia di Venezia. Una volta che la Donazzan avrà ascoltato chi da anni lavora sul campo, con scarsità di mezzi e uomini, le verrà forse spontaneo mettere in campo la nostra proposta numero due, e cioè istituire un Tavolo di coordinamento tra gli uffici scolastici regionale e provinciali, gli assessorati all’Istruzione delle Province e dei Comuni capoluogo ma anche di quei Comuni che hanno un elevato tasso di presenza immigrata (il Veneto non è tutto uguale!): coordinare le iniziative sperimentali prese negli anni dai singoli territori deve essere compito della Regione. Terza proposta: lavorare, di concerto con il ministero, per creare una nuova figura professionale nella scuola – ormai i tempi sono maturi – con competenze nell’insegnamento dell’italiano L2 e nella mediazione interculturale.»

    Per il PD veneto, sono dunque queste le cose di cui l’assessore Donazzan dovrebbe parlare con il ministro Gelmini, invece di proporre soluzioni strampalate (quelle assennate, abbiamo visto, già ci sono) utili solo a guadagnare, gratis, un titolo di giornale.

    Andrea Ferrazzi, che è anche vicepresidente della Provincia di Venezia e assessore all’Educazione, porta l’esperienza del suo ente: «Da anni la Provincia di Venezia lavora sotto traccia e investe milioni di euro (anche con la collaborazione della Fondazione di Venezia) per accogliere i ragazzi immigrati cercando di non appesantire il sistema, e lo fa con scarsità di risorse e di uomini. Si possono verificare storture e anomalie in qualche scuola della provincia e, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, si interviene come si può, nel miglior modo possibile. Da sempre la Provincia di Venezia valorizzando soprattutto i progetti di mediazione culturale che paiono oggi così inutili all’assessore regionale. Sappia invece la Regione che la mediazione è fondamentale proprio per evitare ghetti, per favorire l’integrazione, per superare le barriere linguistiche iniziali, per aiutare le famiglie e per non lasciare soli gli insegnanti. Sappia che andrebbe maggiormente riconosciuta visto che è proprio la scuola a chiederla massicciamente.»

    «Per quanto riguarda il caso specifico della scuola media di Mestre che ha acceso i riflettori – conclude Ferrazzi – alla Giulio Cesare sono 4 su 160 i ragazzi che hanno problemi con la lingua italiana. Di cosa stiamo parlando dunque, qual è la vera questione, dove si vuole arrivare?»

    Alcuni dati sono utili per inquadrare il fenomeno in modo non demagogico. Da anni l’assessorato provinciale monitora la situazione veneziana degli studenti immigrati: le stime per l’anno scolastico 2008-2009 parlano complessivamente di circa 8.000 alunni stranieri fra elementari (oltre 3.600) medie (circa 2.200) e superiori (circa 2.100), cresciute dall’anno scorso del 16,1% (un trend oramai costante), che rappresentano il 9,3% della popolazione provinciale complessiva nei tre gradi di istruzione (costituita da 85.552 studenti). A Mestre città (oggetto di discussione in cronaca per l’episodio della scuola media Giulio Cesare) si stima per quest’anno scolastico una crescita di circa il 27% sul 2007-2008, (2.600 studenti, contro i 2046 dell’anno scorso). Un numero che rappresenta il 12,8% della popolazione studentesca di Mestre città.

    Fonte: partitodemocraticoveneto.org | vai alla pagina
    Argomenti: scuola, integrazione, veneto, venezia, comune venezia mestre, regione veneto, educazione, assessore regionale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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