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Dichiarazione di Roberto MARONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Interni (Partito: Lega) 


 

«Chiederò di aumentare i militari nelle città» - INTERVISTA

  • (05 settembre 2008) - fonte: Il Messaggero - Carlo Mercuri - inserita il 06 settembre 2008 da 31

    Il ministro: «L’esperimento è stato un successo. Sui campi nomadi Bruxelles ha dovuto darmi ragione»

    ROMA - Ministro Maroni, oggi è un mese che sono entrate in funzione le pattuglie miste. Quali sono i risultati?
    «I risultati sono molto interessanti. In questo periodo ci sono stati 93 arrestati (di cui 66 extracomunitari) per reati predatori, 263 denunciati e 242 auto sequestrate. I militari e le Forze dell’Ordine insieme hanno fatto un ottimo lavoro. La valutazione è perciò positiva e l’elevato gradimento dimostrato dall’opinione pubblica aumenta la percezione della sicurezza. Entro la fine dell’anno faremo una valutazione complessiva dell’attività delle pattuglie miste nelle varie città ma posso già dire che i risultati sono andati al di là delle aspettative».
    Però gli Stati maggiori delle Forze armate hanno fatto capire che non gradirebbero l’eventuale prolungamento dell’esperimento e la stessa Polizia continua a masticare amaro vedendosi affiancata dai militari, quasi che da sola non riuscisse a garantire la sicurezza. Le risulta che ci sia malcontento tra gli operatori delle Forze dell’Ordine?
    «Assolutamente no, tutto il contrario. C’è stata una polemica pretestuosa solo da parte di un sindacato di Polizia ma io ho parlato con i poliziotti e so che tra loro e i militari c’è un buon affiatamento. E’ un dato condiviso da tutti, tanto che ciò mi spingerà a chiedere di aumentare il contingente militare».
    Vuole dire che gli attuali tremila soldati potrebbero raddoppiare?
    «Confermo che il contingente militare aumenterà. E di molto.
    Consentiremo poi ai militari utilizzati nelle pattuglie miste di poter accedere ai ruoli delle Forze dell’Ordine».
    Ministro, la Commissione Ue ha detto che i provvedimenti assunti dall’Italia per gestire il fenomeno dei campi nomadi non violano le norme della Ue. Una promozione per le misure da lei volute, o no?
    «Sì, sono soddisfatto. Non ho mai avuto dubbi, del resto, sulla correttezza delle nostre iniziative. Ma il parere della Ue fa giustizia di tutte le accuse e gli insulti che abbiamo ricevuto. Questo ci conforta e ci spinge ad andare avanti. Domani (oggi, n.d.r.) avrò una riunione con i tre commissari per definire meglio le prossime tappe legate al censimento dei campi nomadi».
    Quali sono le prossime tappe?
    «Entro il 15 ottobre concluderemo il censimento. Poi partiranno i piani di scolarizzazione per i minori, con la collaborazione del ministro Gelmini e dell’Unicef, e la definizione della “mappa” dei campi di accoglienza dove si possa vivere decentemente».
    Quanti sono questi campi?
    «Dipenderà dai dati che raccoglieremo. In ogni caso ribadisco che in questi campi resteranno solo coloro che possono stare in Italia».
    Ministro, il presidente Fini si è detto favorevole al voto agli immigrati. Lei che ne pensa?
    «La Lega è da sempre contraria al voto agli immigrati. La Costituzione italiana afferma che il diritto di voto è strettamente collegato alla cittadinanza. Gli extracomunitari hanno tutti i diritti, dall’assistenza sociale alla previdenza: l’unico diritto che non possono avere è quello di voto. Fini parlò del voto agli immigrati già 5 anni fa e anche allora noi ci esprimemmo contro. La concessione del voto agli immigrati non è nel programma di Governo».
    Che cosa pensa del capo della Polizia che dice che c’è la camorra dietro gli ultrà del tifo napoletano, del ministro La Russa che invece si dice scettico e di Veltroni che, a stretto giro, afferma che il Governo è contro la Polizia?
    «Quelle di Veltroni sono opinioni, ma sono come quelle sulle impronti digitali: sciocchezze. Il Governo sostiene le opinioni del capo della Polizia, le sue opinioni sono le mie stesse opinioni. D’altronde io per primo ho parlato della presenza della criminalità organizzata dietro le tifoserie. Quanto a La Russa, ha rettificato. Non c’è alcuna polemica».
    Ministro, lei domani (oggi, n.d.r) incontrerà l’ambasciatore della Libia. Di che cosa parlerete?
    «Del pattugliamento congiunto delle coste della Libia. Il piano era già stato deciso dal ministro Amato nel 2007 ma era rimasto bloccato, perché la Libia subordinava la sua attuazione a una serie di richieste che oggi sono state accolte nell’accordo di amicizia italo-libica. Ciò significherà la fine degli sbarchi dei clandestini a Lampedusa».
    Ma gli sbarchi a Lampedusa costituiscono solo una piccola parte degli ingressi dei clandestini in Italia. Non è così?
    «Sì, è così. A Lampedusa arrivano oltre il 20 per cento degli immigrati clandestini: ma già chiudere questo canale non è poi così male. Gli altri arrivano per altre vie. Entrano in Italia per motivi turistici, senza bisogno di visto, possono restare tre mesi e poi invece fanno perdere le loro tracce».
    E quali misure ha preso allora contro la grande massa degli immigrati clandestini?
    «Quelle già previste nel pacchetto-sicurezza, e cioè la reintroduzione del visto anche per motivi turistici fino a tre mesi».
    Ha già ottenuto risultati?
    «I voli charter di rimpatrio di questa fattispecie di clandestini sono aumentati negli ultimi tre mesi del 57 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso».
    Nei prossimi giorni una missione del Parlamento europeo verrà in Italia per monitorare i campi nomadi di Roma. Tutto tranquillo?
    «Non c’è problema. Se uno viene, controlla e lascia a casa i pregiudizi politici e ideologici non può che essere d’accordo con noi».

    Fonte: Il Messaggero - Carlo Mercuri | vai alla pagina
    Argomenti: parlamento europeo, immigrati, forze armate, militari, polizia, UE, nomadi, roma, forze dell'ordine, clandestini, ministro Interno, Libia, voto agli immigrati | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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