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Dichiarazione di Paolo FERRERO


 

Di Pietro in piazza l'11 ottobre. «Noi no»

  • (06 settembre 2008) - fonte: L'Unità - inserita il 07 settembre 2008 da 31

    L’annuncio era arrivato dalle colonne de Il Riformista: anche Rifondazione Comunista, come l’Italia dei Valori, scenderà in piazza l’11 ottobre. Un “piazza Navona-bis”, in sostanza, dove però, Di Pietro e Ferrero si sarebbero confrontati in una sorta di “opposizione day”: due manifestazioni «complementari»: diversi cortei, quindi, ma unità d’intenti. Sul quotidiano diretto da Polito un virgolettato del neo segretario del Prc riportava: «Scenderemo in piazza anche noi l’11 ottobre – la data annunciata da Di Pietro due giorni fa per il bis di piazza Navona, ndr - La piattaforma della nostra manifestazione, aperta a tutti i partiti della sinistra – proseguiva Ferrero – terrà insieme le questioni sociali e la grande questione democratica».

    Ma il segretario del Prc ora smentisce: «A differenza di quanto scritto oggi sul quotidiano Il riformista - si legge in un comunicato – Rifondazione comunista non ha affatto convocato, per il prossimo 11 ottobre, alcuna manifestazione “aperta ad altri”. Stiamo invece lavorando – prosegue la nota – assieme alle diverse forze ed esponenti sociali, culturali e politiche della sinistra, per verificare la possibilità di costruire una manifestazione unitaria di tutta la sinistra d'opposizione».

    Insomma, al momento, Di Pietro in piazza ci andrà da solo. Intanto, oltre a dover costruire una nuova unità a sinistra, Paolo Ferrero ha altre preoccupazioni, decisamente più impellenti. Il quotidiano del partito, Liberazione, sabato ha pubblicato un comunicato del comitato di redazione in cui si chiede a chiare lettere al partito di dire che fine intende fare del suo organo di stampa. Liberazione, infatti, non solo, come si legge nel comunicato del Cdr, «rischia di essere colpita "mortalmente" dall'ultima finanziaria che ha tagliato i contributi pubblici alla stampa cooperativa e di partito», ma non ha più garanzie nemmeno dall’editore, ovvero il partito stesso: la filiazione è già stata ridotta, il contratto di stampa con la tipografia di Catania è già stato annullato, mentre da tempo sono bloccati i pagamenti dei collaboratori e girano voci sulla possibilità di ricorrere allo stato di crisi o addirittura alla procedura fallimentare.

    Ferrero ha promesso che «la discussione sulla situazione del giornale e sul suo futuro sarà, in ogni caso, il primo impegno che i nuovi organi dirigenti del partito, che verranno eletti nel Cpn (Comitato politico nazionale) del prossimo 13 settembre, affronteranno».

    Fonte: L'Unità | vai alla pagina
    Argomenti: di pietro, manifestazione, rifondazione comunista, Ferrero | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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