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«Una salutare sferzata che ci richiama tutti al merito e all’impegno» - INTERVISTA
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(08 settembre 2008) - fonte: Il Messaggero - M.A. - inserita il 08 settembre 2008 da 31
ROMA - Onorevole Enrico Letta, è anche una critica quella del Papa che chiede alla nuova generazione di politici cattolici di essere più rigorosi e più bravi?
«Io la prendo come una salutare sferzata per tutti noi, sia per quelli impegnati nel Pd sia per quelli del Pdl sia per quelli dell’Udc. E’ un richiamo benvenuto, e io l’ho letto con grande contentezza, perchè non stiano facendo abbastanza e perchè abbiamo una inadeguatezza di fondo».
Dovreste essere migliori?
«Da tanto tempo non veniva da parte della Chiesa un’esortazione così netta. Che va letta nel suo complesso».
Cioè?
«Non c’è soltanto il richiamo ai cattolici perchè s’impegnino in politica e alla politica perchè sia talmente laica da accogliere positivamente un nuovo impegno dei cattolici. C’è anche l’insistenza su altri tre concetti, il rigore morale, la competenza e lo sviluppo sostenibile, che descrivono un orizzonte di grande interesse e di grande respiro».
Rigore morale in che senso?
«Rigore morale vuol dire linearità dei comportamenti personali e sguardo agli interessi generali delle persone e del Paese».
La competenza?
«Qui, nelle parole del Papa, c’è un ragionamento profondo. Oggi più che mai, la politica è complicata perchè la società e la cosa pubblica sono complicate. E quindi, ormai, non basta nelle questioni politiche andare a naso e muoversi sulla base del vecchio fiuto dei vecchi volponi dei partiti d’un tempo».
Il Papa, insomma, vi chiede di essere dei politici secchioni?
«Dice, giustamente, che serve da parte nostra un nuovo impegno di studio e un maggiore sforzo di approfondimento. Perchè oggi, in politica, chi è più competente ne sa di più degli altri e tira fuori soluzioni più avanzate».
Il terzo punto è quello dello sviluppo sostenibile: non crede che la maggiore novità sia qui?
«Anche questo è un concetto bello. Oggi siamo in un tempo nel quale l’operare politico per lo sviluppo difende anzitutto il creato, quindi l’ambiente, e mi sembra che in questo campo l’impegno della Chiesa sia forte. Ma c’è di più».
Ovvero?
«Lo sviluppo sostenibile si lega alla questione energetica e anche, e soprattutto, alla questione del crollo della natalità. Il nostro Paese si sta rimpicciolendo e depauperando. Invecchia. Abbiamo due record, uno negativo e l’altro positivo. L’Italia è la nazione europea con il più basso tasso di natalità. E l’Italia è anche la nazione che detiene il più alto tasso di longevità nel nostro Continente».
La somma è il disastro?
«Che si viva più a lungo è un bene. Anzi, dobbiamo scoprire il modo di non far sentire inutili i tanti anziani attivi. Se però sommiamo i due dati che abbiamo appena citato, viene fuori che oggi il 61 per cento della popolazione italiana è in età lavorativa. Continuando così, fra trent’anni la popolazione in età lavorativa sarà soltanto il 44 per cento. Il che significa un Paese di pensionati. Quindi, anche su questo punto, è lungimirante il discorso del Papa».
Di sicuro, però, ci sarà qualcuno che giudicherà queste parole un’indebita ingerenza clericale.
«Ma figuriamoci. Ce ne fossero d’ingerenze come questa!».
Fonte: Il Messaggero - M.A. | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 09 settembre 2008 da 31
Il punto non è giudicare se le parole di Ratzinger sono "un'indebita ingerenza clericale" o no. (O per essere precisi, non è in questo commento che si vuole stabilire). Stavolta non si tratta del Presidente della Repubblica, di G.A. Stella, di S. Rizzo, di Beppe Grillo o di Marco Travaglio. Stavolta a farvi pelo e contropelo è stato il Papa che, a quanto pare, ascoltate più dei cittadini italiani, vostri datori di lavoro. Il punto, purtroppo, è che serve sempre qualcuno che vi scuota la poltrona da sotto il sedere!
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