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Dichiarazione di Mariastella GELMINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  Istruzione Università e Ricerca (Partito: PdL) 


 

La scuola italiana è uno stipendificio

  • (08 settembre 2008) - fonte: AGI news on - inserita il 08 settembre 2008 da 3160
    "La scuola italiana e' purtroppo uno stipendificio. Sin dall'inizio del mio mandato ho denunciato la situazione grave in cui versano le casse della scuola. Oggi il 97 per cento delle risorse sull'istruzione se ne va per pagare gli stipendi". Sono queste le parole di Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, intervistata questa mattina da Maurizio Belpietro a "Mattino cinque". Il ministro e' impegnata oggi a Milano nell'inaugurazione di una scuola, mentre tutti gli studenti della Lombardia ritornano sui banchi. "Con l'approvazione della finanziaria, prevediamo risparmi per 7 miliardi di euro e il 30 per cento di questi verranno reinvestiti nella scuola, nell'edilizia scolastica e nella premialita' per gli insegnanti, perche' dobbiamo riconoscere l'alta funzione sociale che svolgono - spiega la Gelmini. - Oggi gli insegnanti sono sotto pagati e non hanno la possibilita' di avanzare nella carriera se non per anzianita'". "La scelta del maestro unico - continua il ministro - e' una scelta pedagogica e nasce dalla constatazione che il bambino a sei, sette anni ha bisogno di ritrovare nel maestro una guida, un punto di riferimento. L'introduzione del maestro unico non fara' venir meno il tempo pieno - sottolinea la Gelmini - noi eliminiamo semplicemente la compresenza, cioe' la presenza di tre insegnanti nelle stesse ore. Non si tratta di licenziare gli insegnanti ma di riorganizzare la rete scolastica evitando gli sprechi creando una proporzione tra il numero degli alunni e il numero degli insegnanti". "Con il ritorno al maestro unico noi realizziamo una serie di risparmi che ci consentono non solo di mantenere il tempo pieno ma di aumentarlo del 50 per cento. Per quanto riguarda il voto in condotta - aggiunge - a me sembra una proposta di buon senso; la scuola e' un luogo dove i ragazzi devono essere formati quindi e' giusto valutare il profitto nelle singole materie ma la valutazione del comportamento e' altrettanto significativa". "Con il 5 in condotta si verra' bocciati - spiega - e per chi invece terra' comportamenti corretti il voto in condotta fara' media e sara' un elemento premiante. La mia scuola riporta chiarezza e riparte da valori come disciplina, rigore e impegno nello studio, valori che non appartengono solo al passato ma sono di straordinaria attualita'".
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