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Dichiarazione di Antonio MAZZOCCHI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

«Non è più tempo di ipocrisie» - INTERVISTA

  • (09 settembre 2008) - fonte: Il Tempo - Silvia Tempestini - inserita il 09 settembre 2008 da 31

    Dopo essere stato spazzato via, tra la fine della prima e l'inizio della seconda Repubblica, il partito di Don Sturzo, buona parte dei politici dell'area democristiana è finita l'una contro l'altra. A fare cosa? "A farsi del male", dice Antonio Mazzocchi, deputato e questore alla Camera, rappresentante di An e capo del movimento dei Cristiano Riformisti.Che vuole essere punto di riferimento del "malessere" che si respira tra i rappresentanti politici del pensiero cattolico liberale. "Paghiamo lo scotto del silenzio. Ci siamo zittiti addirittura sulla libertà di culto", spiega il leader dei Cr, rilanciando la palla sulla questione choc delle violenze subite dai cattolici in tutto il mondo da parte dei fondamentalisti islamici e indù. «Ha ragione Panebianco sul Corriere della Sera - conferma Mazzocchi - Sulla vicenda delle violenze contro i cattolici nel mondo, non si parla. È tabù. Tutti a fare quadrato sul multiculturalismo».
    Davvero tanto disinteresse per i cristiani trucidati, dove è di casa il fondamentalismo religioso di altre fedi?
    «I paroloni non servono. È facile affermare che la Chiesa è forte e quindi non ha bisogno del potere politico. È la politica che così si fa da parte e si lacera nel suo laicismo, a sinistra come a destra. Discutere solo di crocifissi, se appenderli o no sui muri delle aule scolastiche, può essere utile, ma c'è altro. Dobbiamo tentare altre strade. Non quella utopica della riunificazione del "grande centro". Quello è un percorso diverso, il discrimine tra volere e potere. Intanto tiriamo fuori la "voce", non deleghiamo i temi etici e quelli sui quali i cattolici e non, hanno diritto di parola. Domani noi Cr aderiamo alla fiaccolata promossa da Liberal, per difendere quei cristiani perseguitati da un certo integralismo orientale per il solo fatto di esserlo».
    Chiediamo l'embargo per questi Paesi.
    «Cerchiamo di mantenere i piedi per terra. Chi ha il coraggio di farsi harakiri non facendo affari con la Cina e con l'India? Nessuno. Servono altre strade, non muro contro muro, così alimenteremmo i fuochi d'ulteriori violenze".
    E, allora, che si fa, si sta zitti?
    «Penso che la strada da seguire sia quella del confronto su base internazionale. Una sorta di diplomazia interreligiosa, ma su basi politiche. So che c'è chi sarebbe pronto ad obiettare "Libera Chiesa, libero Stato", per liquidare la questione. Invece, qui non stiamo trattando un problema religioso, ma dei diritti dell'uomo e della donna. Valori dell'intero sistema Occidentale. Chiediamo un intervento sul piano diplomatico al ministro Frattini. Si sta diffondendo l'intolleranza contro le popolazioni cristiane. Solo perché, a differenza degli islamici e degli indù indiani, la religione cristiana mette uomini e donne sullo stesso piano, stessi diritti, nessuna casta. Sarebbe opportuno che maggioranza e opposizione discutessero con serenità in Parlamento».

    Fonte: Il Tempo - Silvia Tempestini | vai alla pagina
    Argomenti: parlamento, chiesa, islam, etica, cattolici, an, cina, ipocrisia, religioni, laicismo, India, cattolici liberali, embargo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 10 settembre 2008 da 861
    Non è mai tempo di ipocrisie.

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