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Dichiarazione di Patrizio BERENGO
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Gruppo: PD)
«La proprietà dell'area a fianco del boschetto non è dei soliti "furbetti del quartiere"».
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(14 settembre 2008) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Elisio Trevisan - inserita il 14 settembre 2008 da 31
«La proprietà dell'area a fianco del boschetto di Carpenedo non è dei soliti "furbetti del quartiere" attenti solo a "fregare" il prossimo, ma è di seri e affermati professionisti mestrini che hanno vissuto e toccato con mano il "saccheggio" di Mestre di qualche decina di anni fa». Patrizio Berengo, consigliere comunale del PD, parte da questa considerazione per lanciare un appello: «Io mi auguro che, anche se il signor "Azzeccagarbugli", nobile veneziano, è riuscito a vincere la causa contro il Comune e far passare il progetto per l'edificazione di 7.000 metri quadrati, questi attenti professionisti, conoscendo la volontà popolare espressa dal Consiglio Comunale, ritornino sui loro passi e facciano, con l'occasione che hanno, un intervento indolore sul tessuto, ormai martoriato, del nostro territorio».
In punta più di sciabola che di fioretto interviene il consigliere Berengo, che conosce a fondo la realtà di Carpenedo e sa bene che parlare di costruire case o ville nell'area delle dimore storiche e del boschetto equivale per i mestrini ad una bestemmia: «Penso che questa intrusione nella Variante Urbanistica della Terraferma sarà ricordata dai nostri nipoti come noi ci ricordiamo del Parco Ponci, e ancora oggi non riusciamo a capire come gli amministratori di allora siano riusciti a fare tanto scempio di una bellissima zona verde di Mestre».
Magari, visto che è una zona di grandissimo pregio, il Comune poteva stare più attento ed evitare di perdere due cause, prima al Tar e poi al Consiglio di Stato.
«Sia come sia, devo constatare che, per una norma mal interpretata, per una presunta inerzia della macchina comunale, per cavilli da avvocato, il nostro territorio verrà ancora una volta violentato. Negli ultimi 50 anni via Trezzo, dal Terraglio alla stazioncina di Carpenedo, è rimasta praticamente incontaminata a far da polmone verde per gli abitanti di tutto il quartiere. Per dirla proprio tutta è stata costruita, solo recentemente, una grande villa divisa in più appartamenti. Questa nuova villa, su un terreno che si affaccia su via Trezzo confinante con gli 8 ettari oggetto del nuovo intervento dei privati, è stata costruita grazie alla volumetria di una casa di contadini preesistente che avrebbe dovuto essere demolita dopo la costruzione di quella nuova, ma che, grazie al condono edilizio, è stata anch'essa restaurata ed abitata».
Se i privati non accolgono il suo appello?
«La delibera votata dal Consiglio comunale del quale faccio parte (che riduce a 2100 i 7000 metri quadrati edificabili richiesti dai privati, mettendo a disposizione della città 6 ettari di terreno) scaturì da un'attenta valutazione economico-patrimoniale e anche da una altrettanto attenta valutazione di carattere ambientale; l'area in questione è, infatti, limitrofa ad un ambito vincolato da normative europee di rigida tutela. Io penso che alla comunità cittadina converrebbe acquisire il terreno da annettere al Bosco di Carpenedo, una volta per sempre, in cambio di una moderata e comunque redditizia (per i privati) edificazione dell'area rimanente. Oppure, in alternativa, rinunciare a qualsiasi acquisizione lottando per mantenere l'attuale stato di natura».
Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Elisio Trevisan | vai alla pagina » Segnala errori / abusi