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Dichiarazione di Pier Ferdinando CASINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

«Barricate in difesa delle preferenze. Chi vuole allearsi col Pd se ne vada»

  • (14 settembre 2008) - fonte: Il Gazzettino - Claudia Giannini - inserita il 14 settembre 2008 da 31

    Alla festa del partito il leader centrista annuncia battaglia in Parlamento sulla legge elettorale per le Europee: «Gli italiani hanno diritto di scegliere»
    «Le parole di Berlusconi mi feriscono ma non per questo andremo a sinistra.»

    La vigilia della chiusura della festa dell'Udc, a Chianciano, ha i toni battaglieri con i quali il leader del partito, Pier Ferdinando Casini, si rivolge agli avversari e ai compagni di partito, e con i quali la platea subissa di fischi «in contumacia» il premier che, in mattinata, aveva detto che l'azione del governo si giova dell'assenza dell'Udc.
    La battaglia del partito è, prima di tutto, quella contro la riforma della legge elettorale per le europee, che il governo vuole modificare imponendo liste bloccate e sbarramento al 5 per cento. Ebbene, ribadisce l'ex presidente della Camera, «sulla reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale siamo pronti a fare le barricate in Parlamento, perché non accetteremo che ci sia questo vulnus. Sulla soglia di sbarramento - dice invece Casini - deleghiamo Berlusconi a decidere. Ma le preferenze le deve lasciare». Quindi, il leader centrista rivolge direttamente un appello a Silvio Berlusconi: non ha nessun bisogno, gli manda a dire fremente di sdegno, «di vincere le elezioni truccando le regole del gioco. Lo chiedo al premier di cui non dubito del sentimento democratico. Gli chiedo di mettere lo sbarramento che vuole - aggiunge Casini - ma di non togliere ai cittadini italiani il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Questa - prosegue - non è una scelta di destra o di sinistra, è una scelta di buon senso. Mi viene il dubbio che questo bipartitismo che si vuole costruire sia talmente debole che ha bisogno di togliere lo spazio di libertà dei cittadini. Se si ha il coraggio di scegliere il bipartitismo, non c'è bisogno di trappole».

    Riferendosi poi alle critiche rivolte da Berlusconi all'Udc, Casini sottolinea: «Le sue parole ci feriscono, ma sarebbe autolesionista se per rispondergli andassimo a sinistra. Nessuno ci può spostare dal centro». E continua: «Forse siamo petulanti e fastidiosi, ma noi non riusciamo a capire come si possa costruire una coalizione suddividendo le quote dei partiti che vi appartengono andando dal notaio. Chiediamo a Berlusconi di stare con noi, con Veltroni, con D'Alema con tutti gli italiani, consentendo loro di scegliere i loro parlamentari europei». In ogni caso, il Cavaliere sappia che «se farà cose giuste lo appoggeremo, come è successo con il decreto sui rifiuti, altrimenti lo criticheremo. Ma la mia impressione - sostiene Casini - è che finora il governo si sia impegnato più sugli spot che sui risultati concreti».

    Facendo qualche esempio, Casini dice: «Bene i soldati sulle strade, ma non è quello il loro compito, mentre i sindacati di polizia denunciano che in organico mancano all'appello 8 mila unità». Sì al grembiule nelle scuole e al voto in condotta, ma «discutiamo delle conseguenze del maestro unico e dell'impatto della fine del tempo pieno sulle famiglie che non hanno aiuti per i figli che tornano a casa prima». Sì, in linea di principio, al disegno di legge anti-prostituzione, ma «attenzione a non moltiplicare le fattispecie di reato se poi le Forze dell'Ordine non sono messe in grado di perseguire i reati commessi». Sulla giustizia, sottolinea il leader centrista, «è giusto lavorare alla separazione delle funzioni dei magistrati, riformare un Csm che così non può andare e rivedere il rapporto tra pm e Polizia giudiziaria, ma si deve partire dalle esigenze dei cittadini e non da quelle dei politici». Quanto al federalismo fiscale, dice l'ex presidente della Camera, «senza vedere i numeri, parliamo del nulla», mentre sul federalismo vero e proprio «è ora di smascherare certi tabù: un federalismo che venisse imposto sugli attuali meccanismi istituzionali rischierebbe di distruggere il nostro Paese sotto il profilo politico e morale».

    Ma nell'indignazione di Casini c'è spazio anche per quei compagni di strada, per quei centristi, che, dice, continuano a ripetere che o l'Udc si decide ad allearsi con il Partito democratico, o loro se ne andranno. Ebbene, li sfida furente il leader del partito, «andatevene, perché il partito non ha bisogno di voi!».

    Fonte: Il Gazzettino - Claudia Giannini | vai alla pagina
    Argomenti: legge elettorale, polizia, udc, federalismo fiscale, casini con berlusconi, elezioni europee, preferenze, forze dell'ordine, scuole, Csm, Casini Pierferdinando | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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