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Dichiarazione di Umberto BOSSI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Riforme per il Federalismo (Partito: Lega) 


 

«Il federalismo sarà gentile»

  • (14 settembre 2008) - fonte: Corriere della Sera.it - inserita il 14 settembre 2008 da 861

    Il Senatùr alla festa dei popoli padani: «Il Paese ha bisogno di futuro, l'autonomia fiscale lo garantisce»

    VENEZIA - «Ci sono ancora molti che sperano che si torni alla Prima Repubblica, al passato, ma il Paese ha bisogno di futuro e il futuro è rappresentato dal federalismo fiscale». Lo ha detto Umberto Bossi dal palco della Festa dei popoli padani, promossa come ogni anno dalla Lega e che ha avuto il suo momento conclusivo a Venezia, con la cerimonia dell'ampolla (l'acqua prelevata il giono prima alle sorgenti del Po viene versata in Laguna). «Vedrete che adesso tutti scopriranno che il federalismo è gentile» ha poi aggiunto il leader del Carroccio.

    «VEDREMO IL NEMICO IN AULA» - «È passato il federalismo in Consiglio dei ministri - ha poi sottolineato Bossi -. Ariverà alle commissioni dove si litiga molto, poi approderà in Parlamento dove si fa finta di non litigare perchè la gente vede. In aula conteremo chi è nostro amico e chi nostro nemico e questo sarà per sempre». Bossi ha spiegato ai militanti leghisti radunati in riva dei Sette Martiri che il federalismo fiscale «cerca di mettere a posto uno Stato che non ha un soldo come l'Italia», e poi ha aggiunto che il senso e il principio del federalismo è quello che le regioni più ricche aiutino quelle più povere, perchè «la Costituzione garantisce che scuola, sanità e assistenza siano uguali in tutte le regioni del Paese. L'aiuto va bene ma questo non deve essere fatto attraverso la spesa storica, ma attraverso quella standardizzata. La spesa storica contribuisce solo ad anestetizzare la classe politica che spreca i soldi ed è per questo che il sud non si è sviluppato. Bisogna costringere chi amministra a fare bene e al nord i soldi non crescono sulle piante, ma dal lavoro».

    «CHI E' CONTRO PERDE VOTI» - Il Senatùr ha poi rilevato come sarebbe politicamente deleterio, per le altre forze politiche, non seguire la Lega in una battaglia che per il Carrocio è di fatto una ragione di esistere. «Chi non dirà sì al federalismo non potrà ambire a prendere voti al di sopra del Po». Inoltre, secondo Bossi, «bisogna finirla in Italia con figli e figliastri. Non ci possono essere in un Paese democratico, tutti devono essere trattati nello stesso modo». Bossi ha riconosciuto che per certi aspetti si è ancora in «piena prima Repubblica, ma noi diamo lo stop al sistema di Roma ladrona. E’ venuta la Lega, figlia del Carroccio, che può far cambiare il Paese. Noi abbiano saputo restare legati alla gente ed ascoltarla».

    «CHIUDERE I CAMPI NOMADI» - Prima del Senatùr erano intervenuti gli altri colonnelli leghisti. Tra loro, in particolare, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che aveva esordito all'insegna del grido «Padania libera» per poi spiegare che «i campi nomadi abusivi saranno chiusi tutti». Parlando di immigrazione, Maroni se l'è presa con la Libia, accusandola di non rispettare gli accordi: «Continua a lasciar partire clandestini a centinaia che giungono a Lampedusa - ha spiegato -. Ad ottobre ci andrò personalmente in visita affinchè gli accordi internazionali con quel Paese vengano rispettate».

    Fonte: Corriere della Sera.it | vai alla pagina
    Argomenti: federalismo fiscale, nomadi, Lega Nord, clandestini, Bossi Umberto, Libia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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