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Dichiarazione di Carlo Azeglio CIAMPI

Alla data della dichiarazione: Senatore a vita


 

«Dopo questo Fini cade il bando alla destra» - INTERVISTA

  • (15 settembre 2008) - fonte: Corriere della Sera - M. Br. - inserita il 15 settembre 2008 da 31

    Presidente Ciampi, l’ultima svolta di Fini è caduta nel gelo di una parte di An. E’ ancora presto perché il popolo della destra ammetta che "il fascismo fu una dittatura e va condannata per intero"?
    «Spero proprio di no. Spero che non ci sia alcun calcolo di opportunità, né dietro certi consensi echeggiati alla festa dei giovani di Alleanza nazionale né dietro i dissensi di quanti ancora non accettano l’evoluzione impressa da Fini al suo partito (gente che magari crede di intercettare così nostalgie e umori sbagliati in radice). Apprezzo in pieno la posizione espressa dal presidente della Camera. Mi auguro che sia presto interiorizzata da tutti e che non resti per qualcuno una proclamazione retorica. Ricordo come sia implicito che chiunque assume una responsabilità pubblica deve farlo giurando sulla nostra Magna Charta. Ciò che impone di identificarsi nei principi che la ispirano, secondo un filo rosso che, ricordava Calamandrei, lega insieme il Risorgimento, la Resistenza e, appunto, la Costituzione».
    Il suo successore, Napolitano, ha detto pochi giorni fa che il riconoscimento nei valori della Costituzione resta "una questione aperta", per alcuni settori della società italiana.
    «Quel discorso mi è parso trasparente. Comunque, dopo quest’ ultimo passo di Gianfranco Fini, credo che nessuno potrà più rievocare il vecchio "arco costituzionale", che per mezzo secolo ha visto calare sulla destra una sorta di bando morale (non per nulla lo chiamavano il "polo escluso") e tenuto il Paese prigioniero di memorie divise. Del resto, sul nostro passato, onestà vuole che il giudizio storico sia ormai definitivo...».
    Beh, mica tanto definitivo. Basta pensare alle polemiche sul significato dell’8 settembre.
    «L’ho predicato infinite volte: l’8 settembre fu il momento in cui l’idea di Patria si riaffermò nelle coscienze, non certo il giorno dell’eutanasia della Nazione. Ne nacque una Resistenza allargata --- dei militari, dei prigionieri nei lager tedeschi, dei partigiani, della popolazione civile - sulla quale non è lecito attribuire egemonie politiche. Chi aderì alla Repubblica di Salò, magari in buona fede, scelse invece di stare dalla parte sbagliata, dentro un regime fantoccio, al fianco dei nazisti di Hitler. Non a caso da presidente mi opposi alla creazione di una nuova onorificenza, che qualcuno voleva attribuire a tutti i combattenti, dell’una e dell’altra parte. Non c’erano i presupposti storici per una simile parificazione. Che da oggi è improponibile pure per il leader di An».
    Insomma, stiamo per liberarci dall’incubo paralizzante di un passato che sembrava destinato a non passare mai?
    «Confido che sia davvero così. Rammento che nel 1946, durante un viaggio in treno, incontrai un vecchio compagno di scuola che aveva compiuto una scelta opposta alla mia, schierandosi con la Repubblica sociale. Scambiammo poche parole, tra noi, ringraziando il cielo di non esserci trovati armati l’uno davanti all’altro. Ci guardammo negli occhi e ci abbracciammo... Ecco: cito questo episodio per dire che l’Italia, depressa e moralmente in crisi di adesso, avrebbe bisogno dell’abbraccio del coraggio e della chiarezza. Possiamo e dobbiamo finalmente ritrovarci affratellati sul patrimonio di valori fondativi della nostra democrazia repubblicana».

    Fonte: Corriere della Sera - M. Br. | vai alla pagina
    Argomenti: fascismo, an, senatori a vita, Fini Gianfranco, Repubblica di Salò, 8 settembre | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 15 settembre 2008 da 31
    Ciampi "confida che sia davvero così". Fiducia condivisibile unita ad un'attenta vigilanza.

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