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Dichiarazione di Valter VELTRONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

"La destra rovina l'Italia".

  • (15 settembre 2008) - fonte: Il Messaggero - Nino Bertoloni Meli - inserita il 15 settembre 2008 da 31

    Vien giù il palazzetto dello sport di Sinalunga quando Walter Veltroni scandisce: «Per noi la scuola è il centro di tutto, per la destra è un costo da tagliare». E si spella le mani quando il leader azzanna: «Per noi la formazione è fondamentale, per loro lo è la televisione». Sotterrato, sepolto, bandito ogni tentativo di dialogo, il leader del Pd muove lancia in resta all’attacco di governo e maggioranza: «Questa destra sta rovinando il Paese», ergo va fermata al più presto pena il rischio di un «autunno della democrazia».

    Con il centro destra oggi imperante non ci sono punti di contatto, c’è piuttosto una contrapposizione netta di valori, di idee, di politiche, di cultura. Su tutti i temi cruciali del momento Veltroni delinea due Italie, due sistemi, due concezioni. Dopo la scuola, la sicurezza, dove il leader del Pd ritrovato non batte più tanto il tasto della repressione o delle pene, che pure ci devono essere, quanto quello dell’accettazione del diverso, dell’accoglienza, «anche se uno ha la pelle scura è sempre mio fratello», urla il leader, e il popolo domenicale dei democrat con Rosy Bindi capopolo locale in prima fila mostra di gradire. Come mostra di apprezzare l’unico passaggio subliminale in chiave interna, laddove il leader delinea la «politica alta» alla quale tendere che «non deve avere nulla a che fare con il tatticismo esasperato, le manovre nascoste del correntismo, il gioco della composizione e scomposizione delle alleanze fini a se stesse».

    La sera prima, in pizzeria con i giovani della summer school, tra una pizza margherita e un bicchiere di Coca il Walter oppositivo aveva preso le mosse dagli Usa, «se vince Obama cambia tutto, Berlusconi apparirà il giorno dopo politicamente vecchio di un secolo», poi aveva gettato lo sguardo dall’altra parte, «certo che questa Palin fa paura, è proprio l’espressione dell’America più conservatrice».

    Il Veltroni movimentista piace al Pd, al punto che finanche l’irriducibile Arturo Parisi apprezza: «E’ difficile non riconoscersi nelle parole di Veltroni, ora si passi ai fatti». Neri piace invece affatto ai centrodestra, che fa piovere una gragnuola di dichiarazioni che di fatto avallano il neo movimentismo veltroniano. Si va da Paolo Bonaiuti che invita Veltroni a tacere perché «il 67% degli italiani sta con Berlusconi», a Fabrizio Cicchitto («un disco rotto), a Sandro Bondi («torna a prima della svolta di Occhetto»), alla Gelmini («ipocrisia e menzogne»), Imo a sanzionare: «Veltroni non e interlocutore credibile, il dialogo si chiude qui». Si fa sentire anche Di Pietro che tenta l’aggiramento: «E’ finito il tempo delle annessioni, ci rivolgiamo agli elettori del Pd».

    Fonte: Il Messaggero - Nino Bertoloni Meli | vai alla pagina
    Argomenti: sicurezza, scuola, veltroni, democrazia, pd, Bindi Rosy | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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