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Dichiarazione di Antonio MAZZOCCHI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

A chi pensava che il giovane Fini scherzasse. - INTERVISTA

  • (17 settembre 2008) - fonte: Il Tempo - Anna De Rubertis - inserita il 17 settembre 2008 da 31

    Onorevole Mazzocchi Repubblica Sociale e antifascismo occupano sulle prime pagine lo stesso spazio di Alitalia e carovita.
    Credo che a Fiuggi, durante la costituente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini abbia dipanato ogni tipo di dubbio aggiornando, definitivamente, l'agenda politica della destra italiana.Quando leggo certe dichiarazioni di alcuni nostri dirigenti rimango perplesso, credo non abbiano colto fino in fondo la portata riformatrice di quella svolta.
    Un po' tardi per non capire?
    L'errore di molti in An è stato di aver condiviso solo a parole un grande progetto.
    Lei è tra i fondatori di An, cosa non ha funzionato nel partito?
    C'è stata una profonda distonia tra la fase di elaborazione progettuale della nuova destra e quella applicativa. Nel 1996 An arrivò, in termini elettorali, a un passo dai consensi di Forza Italia. Un grande bagaglio elettorale fatto per oltre il 70% da persone che non avevano mai dato fiducia alla destra italiana. Molte ci hanno abbandonato non ritenendoci più rappresentativi, credibili. Se avessimo dato seguito al nostro progetto iniziale con un'azione politica di profonda apertura verso la società civile, gli imprenditori, il mondo cattolico, la cultura della destra moderata europea, sicuramente, oggi, gli equilibri interni al futuro Pdl sarebbero diversi.
    È pessimista dunque per il futuro del Popolo della Libertà?
    Assolutamente no, il Pdl deve fare tesoro delle mancanze e degli errori che hanno, in passato, connotato i percorsi di An e di FI evitando di ripeterli. Allontanare lo spettro del correntismo esasperato, della lotta spietata per occupare spazi interni di potere. Occorrerà attivare la partecipazione della base, rendere efficiente il sistema di selezione della classe dirigente sulla base del merito e delle capacità. Le faccio un esempio, Daniele Capezzone, ex radicale, si è dimostrato un ottimo presidente di commissione alla Camera e un giovane capace di affrontare tanto un salotto quanto una piazza. Sarà un ottimo dirigente del Pdl.
    E in tutto questo come vede Fini?
    Fini vede realmente in maniera lungimirante. È uno dei pochi "giovani" in An. Il suo incarico istituzionale è un giusto riconoscimento. Fa bene a chiudere con forza ogni polemica perché tante persone non hanno ancora capito che l'antifascismo in questi giorni viene usato con la stessa finalità di collante a sinistra, proprio come avveniva con l'antiberlusconismo qualche anno fa.
    Con i Cristiano Riformisti avete fatto le barricate contro i Pacs ai tempi di Prodi ma ora che la proposta viene da Rotondi siete più tiepidi.
    Non ci siamo ancora pronunciati solo perché la proposta non è ancora concreta. Ma siamo comunque contrari a qualsiasi forma di censura. Perché non presentare la proposta al congresso del Pdl quando si farà? Se si è contrari a una proposta non si esce da un partito, semplicemente si discute. È questa la differenza di metodo che dobbiamo imporre da subito nel nuovo partito. Come si faceva nella: si discuteva notti intere sui contenuti delle leggi e si trovava sempre un punto d'accordo. Ed eravamo tutti orgogliosi di vedere il nostro partito vincere per 40 anni di seguito.

    Fonte: Il Tempo - Anna De Rubertis | vai alla pagina
    Argomenti: pdl, alleanza nazionale, convivenze, Fini Gianfranco, Repubblica di Salò, dirigenti, cattolici liberali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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