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Dichiarazione di Giorgia MELONI
Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro della Gioventù (Partito: PdL)
Venezia: «Cacciari non è invincibile» - INTERVISTA
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(21 settembre 2008) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Alda Vanzan - inserita il 21 settembre 2008 da 31
La mattina in "divisa" ministeriale, giacca e pantaloni scuri, per il forum dei Giovani imprenditori di Confcommercio a Ca' Corner. Il pomeriggio in tenuta da turista, scarpe basse e maglioncino sulle spalle. Senza scorta, senza bodyguard, senza il codazzo di addetti e di portaborse che solitamente accompagna i ministri della Repubblica italiana. «La scorta io? Ma se non uso neanche l'auto blu». Giorgia Meloni, ministro alla Gioventù, 31 anni, in politica con Alleanza nazionale da quando ne aveva 15, lascia Ca' Corner e si trasferisce all'hotel Monaco: mezza giornata di passeggio e shopping, stamattina già se ne andrà. «Era da un po' di tempo che non venivo a Venezia, avevo voglia di rivedere la città». Non è sola. A portarla a spasso per le calli sono il capogruppo di An a Ca' Farsetti Raffaele Speranzon («Raffaele è bravissimo, mi raccomando lo scriva che lo stimo») e i consiglieri di Municipalità Pietro Bortoluzzi e Andrea De Simone.
Ministro Meloni, in giro per Venezia senza scorta?
«Io sono sempre senza scorta, non uso nemmeno l'auto blu».
Il programma di questo sabato pomeriggio in laguna?
«Un giretto, dove si va si va. Shopping? E perché no? Se vedo una cosa che mi piace, un bell'oggetto artigianale...».
A 31 anni ministro: come cambia la vita?
«Sì, sono un ministro giovane, ma faccio politica da quando avevo 15 anni, già ero stata vicepresidente della Camera. Diciamo che da ministro devi stare un po' attento a quello che dici, perché puoi trovarti su un titolo di giornale. E per me, che sono schietta, irruenta, immediata, non è facile».
Lei è single, si sposerebbe a Venezia?
«Da romana, orgogliosamente romana, mi sposerei ovviamente a Roma. Ma Venezia probabilmente sarebbe una buona scelta».
Cosa sa dell'amministrazione di questa città?
«Mi raccontano di una amministrazione un po' contraddittoria, di qualche spreco di troppo, come quel ponte».
Il ponte progettato da Calatrava. L'ha visto?
«Stamattina».
E?
«Mi è sembrato catapultato qui, come spesso accade per certe opere».
Le piace?
«Bah, niente di che. Ma, al di là del giudizio estetico, l'ho guardato bene perché con quello che è costato, insomma, un po' troppo per quello che ho visto».
Le hanno parlato del villaggio per i Sinti?
«Del referendum soprattutto. Lasciamo stare il merito della questione, anche se i campi nomadi non sono una grande forma di integrazione, non capisco perché non si voglia fare il referendum. An ha raccolto le firme, si vuole chiedere ai cittadini se reputano una priorità fare questo campo che costa 3 milioni e mezzo. Non capisco le perplessità del Comune, io se fossi il sindaco di Venezia la consultazione dei cittadini la farei. Anzi, in generale penso che sia utile sentire i cittadini specie quando ci sono in ballo opere costose».
L'anno prossimo ci saranno le elezioni provinciali, nel 2010 quelle comunali. Previsioni?
«Cacciari non è invincibile, come non lo erano Rutelli e Veltroni. L'esperienza di Roma dimostra che con persone in grado di rappresentare un disegno diverso, si può fare la differenza».
Pesa la scelta del candidato sindaco?
«Bisogna trovare il candidato migliore. E secondo me il candidato migliore lo si trova tra le persone radicate in città, conosciute e riconosciute dalla gente. Oggi c'è la tendenza a cercare i grandi nomi, i personaggi, io preferisco le persone radicate sul territorio. E per Venezia penso proprio che noi si possa giocare bene questa partita».
Con che alleanza?
«Andando tutti uniti, ovvio. E, come dice Speranzon, possiamo anche vincere al primo turno».
Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Alda Vanzan | vai alla pagina » Segnala errori / abusi