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Dichiarazione di Gianni VERNETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

«Reazione fuori luogo, solidarietà al Cav» - INTERVISTA

  • (22 settembre 2008) - fonte: Il Mattino - Corrado Castiglione - inserita il 22 settembre 2008 da 31

    Reazione sproporzionata quella di Teheran e massima solidarietà nei confronti del premier Silvio Berlusconi, che da Parigi aveva giustamente messo in guardia l’occidente dal pericolo iraniano. L’ex sottosegretario agli Esteri del governo-Prodi Gianni Vernetti, oggi deputato del Pd e componente della Commissione Affari Esteri, non esita a schierarsi a difesa dell’operato di Palazzo Chigi.
    Onorevole, come giudica la protesta di Teheran?
    «Del tutto fuori luogo e purtroppo nello stile di quel regime che attacca i governi occidentali per accreditare se stesso. Perciò sono del tutto solidale con il presidente del Consiglio, anche se appartengo ad un partito che resta di opposizione».
    Che ne pensa della politica messa in campo dal presidente Ahmadinejad?
    «Con lui l’Iran sta perseguendo una politica militare al di fuori della regole della comunità internazionale: decidendo di non aderire a decine di risoluzioni dell’Onu e scagliando continue minacce contro lo Stato di Israele sta compromettendo la stabilità nel Medio Oriente».
    A suo avviso perché l’Iran attacca oggi l’Italia?
    «Teheran attraversa un momento di forte crisi democratica. Lo abbiamo sperimentato più volte anche noi del centrosinistra, con il governo retto da Prodi. E ricordo che proprio a me accadde di attirare gli strali dell’Iran per una serie di accuse che lanciammo contro le esecuzioni capitali. Abusi nelle carceri, ricorso diffuso alla tortura, largo uso della condanna a morte: in quel Paese non c’è stato di diritto».
    Nei rapporti commerciali l’Italia resta uno dei partner migliori per Teheran. Dunque ha ragione Berlusconi quando afferma che certe mosse di Ahmadinejad sono ispirate a ragioni di equilibrio interne al Paese?
    «È così. I rapporti fra Roma e Teheran sono in realtà stabili. Ma Teheran ha bisogno di questi attacchi perché utilizza il conflitto con l’occidente per giustificare i suoi sistemi brutali».
    Secondo lei, la diplomazia italiana come dovrà muoversi adesso?
    «Sicuramente di concerto insieme agli alleati europei e americani. Dobbiamo fare di tutto per portare l’Iran a sedersi ad un tavolo negoziale nel quale studiare l’abbandono di certi programmi militari».
    E se gli esiti non dovessero essere questi?
    «A quel punto la cosa più giusta da fare sarà passare alle sanzioni».

    Fonte: Il Mattino - Corrado Castiglione | vai alla pagina
    Argomenti: politica estera, israele, pd, Berlusconi Silvio, iran | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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