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Dichiarazione di Enrico LETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

I collegi uninominali oppure le preferenze le uniche difese per la nostra democrazia.

  • (24 settembre 2008) - fonte: Il Riformista - Enrico Letta - inserita il 24 settembre 2008 da 31

    Caro direttore, se ne sta parlando troppo poco. E bene fa il Riformista a tenere alta l’attenzione. La questione delle preferenze e la nuova legge elettorale per le europee del giugno prossimo rappresentano un tornante decisivo di questa legislatura. Doveva essere addirittura la «legislatura costituente» nelle parole ricorrenti di Silvio Berlusconi prima e dopo le elezioni di aprile. E la necessità per il paese di una legislatura di riforme istituzionali è davvero stringente, oggi ancor più di ieri. La fine del bicameralismo perfetto, la riduzione del numero dei parlamentari, un rafforzamento dei poteri del capo del governo. Sono queste alcune delle urgenze maggiori.

    Ma prima di tutto c’è il problema di arrestare lo scadimento della qualità della nostra vita democratica, accelerato dalla legge elettorale di Calderoli e dalla fine dei collegi uninominali e del voto di preferenza. Il passaggio alla logica dei listoni bloccati sta determinando effetti sempre più pesanti sulle logiche che regolano la vita politica. Parlamentari sempre meno liberi, perché consapevoli che la loro elezione è frutto soprattutto di logiche di fedeltà, sono la base di una democrazia sempre più svilita e meno in grado di legarsi ai problemi reali del paese. L’inesistenza di legami territoriali obbligatori tra eletti ed elettori aggrava ulteriormente la situazione.

    Tornare ai collegi uninominali o inserire il voto di preferenza: attorno a quest’alternativa si gioca la possibilità di recupero e rilancio della qualità della nostra democrazia. La prima occasione è quella delle elezioni europee. Dove le preferenze già ci sono. Quello europeo è l’unico parlamento sovra-nazionale al mondo ad essere eletto a suffragio universale diretto. A maggior ragione la volontà del governo di eliminare il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti, allora, accanto all’inserimento di una sproporzionata soglia di sbarramento, rappresenta una scelta grave che va duramente contrastata.

    E’ necessario che su questa vicenda si allarghi un consenso tra le forze politiche dell’opposizione, che si creino rapporti con parti della maggioranza, ma che, soprattutto, si apra una grande mobilitazione nel paese. Il Pd ha preso una posizione chiara a favore del mantenimento del voto di preferenza. L’ Udc ha lanciato una campagna che va oltre le europee e tocca già la questione del voto alle politiche. Ora bisogna che questa battaglia faccia un salto di qualità. L’opinione pubblica sembra disponibile. Cogliamo questa occasione col massimo impegno, facciamo sentire la nostra voce, utilizzando anche tutti i canali di comunicazione che il web offre. Non dobbiamo avere paura a usare parole forti: questa è davvero una battaglia di democrazia e di civiltà.

    Fonte: Il Riformista - Enrico Letta | vai alla pagina
    Argomenti: legge elettorale, riforme istituzionali, elezioni europee, diritto di voto, preferenze, parlamentari, web | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 24 settembre 2008 da 31
    Art. 48 della Costituzione: "Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge." Se ne deduce che qualsiasi altra limitazione è anticostituzionale e quindi gli elettori hanno il diritto di esprimere i loro rappresentanti. Enrico Letta purtroppo dice bene. Se ne sta parlando troppo poco.

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