Ti trovi in Home  » Politici  » Gianfranco ROTONDI  » "La Chiesa sbaglia Con noi saranno più integrati " - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Gianfranco ROTONDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  Attuazione del programma (Partito: PdL) 


 

"La Chiesa sbaglia Con noi saranno più integrati " - INTERVISTA

  • (25 settembre 2008) - fonte: La Stampa - f. mar. - inserita il 25 settembre 2008 da 31

    Ministro Rotondi, stavolta non è «Famiglia Cristiana» ma il Vaticano a rimproverarvi...
    «Ho letto quanto ha detto monsignor Marchetto: le sue parole sono corrette dal punto di vista del dovere apostolico, ma vanno respinte per insufficienza di argomenti...».
    Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione dei programma e segretario della nuova Democrazia cristiana, è un cattolico da sempre interprete della tradizione laica di una parte della «vera» Dc, quella che da De Gasperi in poi non ha coltivato eccessivi complessi di inferiorità rispetto alle gerarchie.
    In realtà gli argomenti non mancano, sono elencati con dovizia, non trova?
    «Guardi, la Chiesa ha il diritto e il dovere di alzare la voce sui temi della sua missione e nessun governo può ritenere di poter coltivare l’etica dell’autosufficienza senza aver bisogno di uno stimolo critico, ma in questo caso va detto con chiarezza che l’accusa non è motivata, perché non c’è alcuna politica al ribasso. Semmai è vero il contrario».
    Addirittura?
    «Certo. Il governo auspica un ampliamento dei diritti degli immigrati, non una riduzione».
    Non le pare paradossale quel che sostiene?
    «No. Noi siamo per la lotta dura contro l’immigrazione clandestina, che tra l’altro ci è richiesta anche dai "nuovi italiani", gli immigrati regolari che vogliono fare dell’Italia la loro nuova patria e che non vedono bene il libertinaggio delle frontiere spalancate».
    Rotondi, ma come cattolico non sì sente, se non colpito, almeno interpellato dalla «condanna» vaticana?
    «Come cattolico devo dire che su questi temi emerge sempre un nervo scoperto dei cattolici italiani. Storicamente in Italia il cattolicesimo non ha mai avuto una propria proposta per combattere la povertà e la fame del mondo, naturalmente senza dimenticare e anzi esaltando l’opera dei missionari».
    E dunque?
    «La solidarietà non è l’accoglienza. La solidarietà è una politica. Sui temi della povertà e della fame del mondo se si esclude quello che dice il Papa e, in un ambito diverso, il cantante Bono, non c’è altro. Con un’aggravante per i cattolici italiani...».
    C’è anche l’aggravante?
    «Certo che c’è. Se il sottoscritto, assieme al ministro Brunetta, propone una legge sulle coppie di fatto lasciando unita la famiglia, ecco i cultori dell’integralismo cattolico che mi attaccano. Dimenticando che il Papa non nega i diritti degli omosessuali, ma difende la famiglia. Dico di più: se il Papa fa appelli solenni sui temi della povertà ai governanti europei, il sistema politico-mediatico lo ignora. Salvo poi assegnare spazi sconfinati quando vengono toccati temi morbosetti».
    Ma stavolta i giudizi severi arrivano su questioni molto concrete, a cominciare dalla limitazione delle ricongiunzioni o degli asili politici.
    «Noi siamo e dobbiamo essere sempre più l’Italia del sorriso verso gli immigrati regolari e l’Italia capace di durezza contro quegli italiani che interpretano una deriva razzista».

    Fonte: La Stampa - f. mar. | vai alla pagina
    Argomenti: immigrati, chiesa, vaticano, solidarietà, integrazione, omosessuali, ministro Attuazione del programma, Ratzinger in Italia, cattolici liberali, profughi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato