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Dichiarazione di Letizia MORATTI
Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Milano (MI) (Partito: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Milano (MI)
Perché multo chi "fuma"
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(25 settembre 2008) - fonte: La Stampa - Letizia Moratti - inserita il 25 settembre 2008 da 31
Caro direttore, ci sta a cuore la nostra città, ci sta a cuore la serenità dei milanesi e di chi ogni giorno vive Milano per lavoro, studio, turismo. Le ordinanze che stiamo definendo in questi giorni sono uno strumento perché Milano diventi più vivibile, a misura di chi più è esposto ai pericoli - le donne, i bambini, gli anziani -, capace però anche di offrire un’alternativa concreta a chi imbocca la strada sbagliata, a chi è nell'illegalità. Stiamo ancora lavorando, in accordo con la Prefettura, per la messa a punto delle ordinanze. Sono provvedimenti previsti dai nuovi poteri ai Sindaci concessi dal decreto Maroni «per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado o di isolamento». Situazioni «che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, come lo spaccio, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio e l’abuso di alcol». Queste misure per la sicurezza dovranno essere integrate da un rafforzamento delle politiche per il sociale. Questo è necessario per prevenire i fenomeni di disagio ed emarginazione, per dare sostegno a coloro che intendono seguire percorsi di recupero e reinserimento sociale. Le ordinanze saranno dunque emesse solo contestualmente a iniziative di sostegno e recupero. Contrasto all’illegalità e sostegno per chi vuole reinserirsi nella società: è questa la via che seguiamo. Di fronte ad alcuni commenti che leggono solo la parte delle regole non si tratta di essere «trasgressivi». I milanesi non vogliono una Milano da bere o, peggio, da fumare. Milano è una città di persone normali, che lavorano, che hanno la responsabilità di una famiglia, che desiderano poter vivere serenamente tutti gli spazi della Città, e che non desiderano vedere qualcuno che si droga sotto casa o ai giardinetti magari davanti ai bambini. Sono i milanesi che mi chiedono di intervenire concretamente e che, nello stesso tempo, si raccomandano di non abbandonare le famiglie che hanno un ragazzo drogato in casa, che devono vivere questa tragedia nella solitudine del loro privato. Ecco il significato più profondo delle nostre politiche, che si compongono anche di ordinanze pensate per riportare nella nostra Città condizioni di vita «normali». Condizioni tali per cui ciascuno si possa sentire «a casa». Misure severe e iniziative di solidarietà concreta: è questa l’anima profonda di Milano, la città del fare e, insieme, la città che aiuta, che aggrega, che tende una mano. Se dimentichiamo quest’anima, se dimentichiamo questo amore, allora vuol dire che c’è stato un corto circuito, che siamo diventati superficiali ed egoisti. Ma non è così. La maggioranza dei milanesi sono persone abituate a confrontarsi con la realtà, una realtà anche dura, fatta di sacrifici, ma questo non li ha inariditi, sono persone aperte, positive. Chi sostiene il contrario non conosce né frequenta questa città, pensa che siamo rimasti a trent'anni fa, mentre il mondo cammina, cambia, si evolve. Qui non c’è una amministrazione più o meno rigida, solo un sindaco che ha un mandato a governare, che deve amministrare la città 365 giorni l'anno per i propri cittadini. Ascoltando tutti i bisogni veri e dando risposte vere.
_______________________ NOTE
Sindaco di Milano
Fonte: La Stampa - Letizia Moratti | vai alla pagina » Segnala errori / abusi