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Dichiarazione di Leoluca ORLANDO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) 


 

«Autoritarismo argentino» - INTERVISTA

  • (29 settembre 2008) - fonte: Corriere della Sera - Roberto Zuccolini - inserita il 29 settembre 2008 da 31

    Putin? Troppo poco. Non è alla Russia che dobbiamo guardare per capire dove sta andando Berlusconi, ma a Buenos Aires. Insomma, Leoluca Orlando, eterno «candidato congelato» alla presidenza della Vigilanza Rai, è così d’accordo con Walter Veltroni che rincara la dose. Per lui, ex sindaco di Palermo e portavoce dell’Idv di Antonio Di Pietro, il presidente del Consiglio, con il suo «autoritarismo», ci sta portando verso un «modello argentino».
    Le è piaciuto ciò che ha detto al «Corriere» il segretario del Pd?
    «Mi sembra una buona ricostruzione del momento che sta passando il nostro Paese».
    Momento che Veltroni giudica molto negativo per quanto riguarda il governo.
    «E ha ragione. A mio giudizio ci sono due aspetti, in particolare, che appaiono significativi dello svuotamento della democrazia di cui parla il segretario del Pd».
    Quali?
    «Il primo riguarda il progressivo indebolimento dell’iniziativa parlamentare. Avviene in tanti modi. Ad esempio con gli ostacoli posti all’elezione del presidente della Vigilanza Rai, senza aggiungere altro, dato che, come è noto, sono io il candidato. Ma anche con la mancata integrazione dei giudici mancanti della Corte costituzionale, che è un organo fondante della Repubblica. E ancora, con un ricorso ai decreti legge così frequente da rimpiazzare la normale attività parlamentare. Per non parlare dell’abolizione delle preferenze nelle gare elettorali, un sistema che ha trasformato i parlamentari in trofei dei capi di partito».
    E il secondo aspetto?
    «Rappresenta il fatto che, con un Parlamento debole, l’unico ruolo politico è svolto dal governo. Che oltretutto non riconosce una sua dignità all’opposizione. Veltroni fa bene a parlare di radicalità decisionista, di esaltazione dell’esecutivo che porta ad una sorta di presidenzialismo».
    Modello Putin?
    «Credo che il riferimento alla Russia sia un espediente comunicativo. Mi sembra più calzante il paragone con Buenos Aires: l’autoritarismo di Berlusconi ci sta portando verso un modello argentino. Con tutto ciò che ne consegue».
    Quindi avevate ragione voi dell’Italia dei Valori quando mettevate in guardia il Pd dal dialogo con la maggioranza?
    «Forse all’inizio della legislatura era legittimo pensare che, data la larga,maggioranza ottenuta alle elezioni, Berlusconi avrebbe scelto la via di un’apertura costruttiva con l’opposizione. Loro hanno puntato su questo, noi invece abbiamo fatto come San Tommaso: abbiamo preferito aspettare per vedere se era vero. Si, purtroppo avevamo ragione noi».
    Ora però Veltroni sembra convertito alla vostra linea.
    «Quando ha compreso che le aspettative di dialogo erano ormai compromesse è riemerso quel mondo di valori che giustificò a suo tempo l’alleanza elettorale tra noi e il Pd».
    E che ora spinge a ritrovarsi insieme?
    «Noi andremo alla manifestazione del 25 ottobre promossa dal Pd contro il governo. Speriamo che loro facciano altrettanto con le nostre iniziative».
    Che cioè Veltroni inviti a firmare il referendum per abrogare il lodo Alfano, ribattezzato «salva-Berlusconi»?
    «Spero che l’11 ottobre siano in molti a scendere in piazza per firmare insieme a noi quel referendum. Contro la deriva autoritaria ognuno deve fare la sua parte. I magistrati già stanno facendo il loro dovere segnalando l’incostituzionalità della norma. Noi politici abbiamo l’arma del referendum e la utilizzeremo fino in fondo».

    Fonte: Corriere della Sera - Roberto Zuccolini | vai alla pagina
    Argomenti: putin, veltroni, referendum, Rai, preferenze, Italia dei Valori, lodo Alfano, commissione di vigilanza | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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