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Dichiarazione di Alessandro PAGANO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  - Consigliere  Consiglio Comunale San Cataldo (CL) (Lista di elezione: FI) 


 

“Addio ai sindacalisti-padroni”

  • (01 ottobre 2008) - fonte: Avanti - Alessandro Pagano - inserita il 01 ottobre 2008 da 31

    Il caso Alitalia e le difficoltà delle OO.SS.

    La conclusione del “caso Alitalia” ci invita a fare una profonda riflessione di carattere politico.I riflettori accesi sulla compagnia di bandiera ci hanno fatto scoprire che piloti ed hostess lavorano molto meno dei loro colleghi di altre società di volo. Però costavano tanto di più, grazie a una giungla di benefit puntigliosamente elencati in un contratto dove si sanciva che tutti i mesi durano ventotto giorni e il giorno di riposo comprende due notti.Facendo i conti con altri privilegi, si scopre che l’Alitalia per ogni ora di volo di un suo comandante spendeva circa il 70% in più di AirOne: una differenza che manderebbe fuori mercato chiunque. E così via scendendo di mansione, abbiamo scoperto ad esempio che le hostess precarie guadagnavano 2500 euro al mese per 90 ore di lavoro. Quando i veri precari hanno conosciuto queste cifre sono scattati allibiti. Ma perché questi privilegi? Perché ci sono nel mondo del lavoro due categorie, alcune protette e ipergarantite e altre invece che devono confrontarsi con la concorrenza e il mercato senza paracadute e senza ammortizzatori? Queste ultime non possono beneficiare di un fallimento “sul velluto”, come quello che si prospettava per Alitalia. In seguito a queste considerazioni, i cittadini si sono resi conto che i sindacati, veri padroni e signori della vecchia Alitalia, sono nel pieno di una profonda crisi di legittimità. Il loro strapotere e la loro invadenza e le sempre più scoperte ambizioni politiche dei loro leader hanno prodotto nel Paese un senso di rigetto. Da un recente sondaggio, solo un italiano su 10 dichiara di avere fiducia nei sindacati.L’immagine del sindacato come di un soggetto responsabile, capace di farsi interprete degli interessi generali del Paese si è dunque dissolta e ha lasciato il posto a quella di una casta iperburocratizzata che ha perso il contatto con il Paese reale. Addirittura, l’ennesima anomalia tutta italiana, quella di rappresentare i lavoratori è diventata una vera e propria professione. Chi viene insignito dei galloni di sindacalista si trova così bene da tendere a non mollare più.“I sindacati - dice Bernardo Mattarella, stimato docente di diritto amministrativo - rappresentano solo alcuni cittadini, ma prendono decisioni che riguardano tutti e gestiscono risorse che appartengono a tutti. La base sindacale rispecchia sempre meno l’articolazione della società e coincide sempre meno con le categorie più deboli. Il potere sindacale è spesso usato a vantaggio di alcuni poco meritevoli e a danno di tutti”.Ci auguriamo che il caso Alitalia serva a far girare pagina perché il Paese non si può permettere un privilegio assurdo come quello di questo tipo di sindacati: “I delegati delle sole tre centrali sindacali più importanti sono 700 mila (6 volte di più dei carabinieri) e i loro permessi sindacali equivalgono a un milione di giornate lavorative al mese, con un costo per il sistema–Paese di un miliardo e 850 milioni di euro l’anno”. (“L’altra Casta” di Stefano Livadiotti, Bompiani Editore)

    E comunque la nostra nazione non può più permettersi discriminazioni tra lavoratori che si misurano con il mercato e altri con privilegi i cui costi vengono pagati dalla collettività. Non ci si può illudere di restituire competitività all’Italia senza cambiare questa mentalità.

    Fonte: Avanti - Alessandro Pagano | vai alla pagina
    Argomenti: privilegi, alitalia, sindacati, solidarietà, mercato, lavoratori, AirOne | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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