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Dichiarazione di Gian Francesco MENANI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Sassuolo (MO) (Gruppo: Lega) 


 

Interrogazioni in Consiglio Comunale sul trasferimento della Moschea

  • (01 ottobre 2008) - fonte: Sassuolo 2000 - inserita il 01 ottobre 2008 da 3116
    durante il consiglio comunale del 29 Settembre scorso,Gian Francesco Menani, capogruppo consiliare di Lega Nord,ha nterrogato il Sindaco in merito alle dichirazione rilasciate al periodico Il Sassolino,al centro del dibattito per la "particolarità" delle stesse, sottolineando il passaggio dell’intervista in cui Hasnaoui indica due comitati cittadini come “portatori di odio”, chiedendo al sindaco un’opinione su questo aspetto. Ha anche chiesto spiegazioni su un’altra affermazione contenuta nell’intervista, secondo la quale il sindaco Pattuzzi si sarebbe interessato “una quindicina di volte” insieme all’associazione per il reperimento di una sede alternativa, che non si è mai concretizzata. Sarebbe grave e in contrasto con quanto riferito dal sindaco al consiglio comunale, ha detto Menani, quando dichiarò di non essersi mai interessato per trovare una sede alternativa all’associazione. Egli ha sottolineato anche la preoccupazione che la frase “seminatori di odio” può incutere considerando come certe frange estremiste islamiche siano portate comunque ad ascoltare le figure più carismatiche della comunità. Menani ha chiesto se a tale proposito la magistratura sia stata informata dell’affermazione. Ha anche chiesto di conoscere se il presidente Hasnaoui abbia regolare permesso di soggiorno, lavori e paghi per la sede dell’associazione un affitto determinato con regolare contratto di locazione. Ha risposto ovviamente il sindaco Pattuzzi, chiarendo prima di tutto di non condividere molti passaggi dell’intervista e in particolare di voler condannare fermamente la frase sui seminatori di odio. Pur avendo idee spesso diverse rispetto ai comitati citati, ha detto, non condivido in nessun modo l’affermazione e i termini usati, e li condanno. Riguardo agli incontri con l’associazione ha negato di essersi interessato più volte per la ricerca di una sede alternativa: con l’associazione, ha spiegato Pattuzzi, abbiamo avuto due incontri relativi alla sede, con un tecnico di loro fiducia che doveva esaminare le possibilità di una sanatoria per l’abuso edilizio prodotto in via Circonvallazione e poi con lo stesso tecnico, incaricato in seguito per la ricerca di una sede alternativa, quando ci furono proposte le due soluzioni di via San Giacomo o in centro storico, entrambe respinte. L’ultimo contatto è stato per ribadire che l’abuso non è sanabile e che la sede attuale dell’associazione culturale islamica El Huda dovrà essere abbandonata. Penso sia comunque opportuno, ha ribadito Pattuzzi, provare a trovare una soluzione più condivisa possibile, perché come associazione ha la possibilità di utilizzare qualunque sede che risulti compatibile per caratteristiche urbanistiche, senza necessità di autorizzazioni. L’unica via per evitare l’apertura sembra poter essere nelle nuove leggi relative alla “sicurezza urbana”, ma le prime verifiche, con lo stesso Ministero dell’interno, sembrano escludere la possibilità in questo caso specifico. Il sindaco ha anche dato notizia che in questi giorni l’associazione ha presentato una Denuncia di inizio attività (Dia) nella sede di via San Giacomo, in zona artigianale del quartiere Braida. Ha anche chiarito che non essendoci la destinazione urbanistica richiesta per questa sede l’autorizzazione verrà negata. Le condizioni non ci sono e questa sarà la nostra unica risposta, ha detto Pattuzzi. Infine ha risposto alle altre domande di Menani. La Magistratura, ha spiegato, non fa azione preventiva ma punitiva e non è quindi possibile informarla della frase incriminata, mentre è certo che le forze dell’ordine hanno letto e messo agli atti. Per quanto riguarda i dati personali del presidente dell’associazione, sono evidentemente dati sensibili non in possesso dell’amministrazione e che non posso no essere divulgati, tanto più che risiede fuori Sassuolo. Il contratto di affitto risulta invece regolare anche se in quello stabile dopo le prime anomali riscontrate si è fatta esperienza e vengono ora presentate situazioni almeno all’apparenza tutte in regola. Gian Francesco Menani si è dichiarato non soddisfatto e, ricordando un altro passaggio dell’intervista in cui si evidenziavano i circa mille voti rappresentati dalla comunità islamica si è chiesto se siano questi a determinare il buonismo dell’amministrazione nei confronti di queste persone. Il decreto Maroni, ha aggiunto, dà ai sindaci pieni poteri e quindi non posso credere che la motivazione dell’ordine pubblico per impedire l’apertura di una moschea non regga.
    Fonte: Sassuolo 2000 | vai alla pagina
    Argomenti: moschea, Interrogazione, trasferimento moschea, centro islamico | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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