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Dichiarazione di Marco PANNELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

Legalità delle istituzioni:sospendo lo sciopero della fame e annuncio quello della sete.

  • (02 ottobre 2008) - fonte: Radicali.it - inserita il 02 ottobre 2008 da 31

    SINTESI DELL'INTERVENTO DI MARCO PANNELLA A RADIO RADICALE, 2 OTTOBRE 2008

    Il Presidente del Senato Renato Schifani risponde alla nostra lunga campagna, che ebbe un successo che speravamo fosse definitivo, grazie ad un uomo della stampa: a Maurizio Costanzo, al quale va il mio grato ricordo. Grazie a lui fu possibile al Presidente della Repubblica di allora, Carlo Azeglio Ciampi, di liberarsi dalle pastoie dove lui stesso era imprigionato sul Colle, di seguire il suo istinto e la sua intelligenza e precipitarsi a prendere un telefono per chiedere di intervenire in diretta da Costanzo. Quando Roberto Giachetti ed io eravamo in sciopero della sete per ottenere il rispetto minimo di una legalità istituzionale che ci sembrava stesse esalando gli ultimi respiri, il Presidente Ciampi intervenne direttamente per chiederci di interrompere quanto meno lo sciopero della sete, assicurando che la nostra richiesta, per quel che riguardava le sue responsabilità, sarebbe stata rispettata e tradotta nei fatti. Così accadde, e due consiglieri della cosiddetta Corte Costituzionale furono eletti dopo un paio d’anni che non ci si riusciva. La Camera dei Deputati fu dunque costretta ad interrompere la prassi ormai costituzionalizzata di portare avanti l’ignobile mercato delle vacche fino alla fine della legislatura, dinanzi alla nostra richiesta di compiere l’atto formale della sua costituzione; dovette decidere che la Costituzione, che prevedeva 630 deputati, non poteva essere rispettata, stabilendo che per quella legislatura il numero sarebbe stato di 617.

    Voglio dire al Presidente Schifani, al Presidente Fini, ai presidenti dei gruppi parlamentari - non mi rivolgo alla stampa, ma vorrei dire a Paolo Mieli che lo storico (lo fa sempre lui, questa volta lo faccio io) riscontrerà come il peggio della cultura anti-istuzionale, antidemocratica, antinonviolenta, antisatyagraha venga dai lombi, non dei genitori, ma dai quelli dei direttori “storici”... tra Riotta e Mieli e tanti altri soprattutto ex comunisti e qualche ex fascista anche neoclericale - che il Parlamento deve convocarsi su un preciso ordine del giorno: l'adempimento dell'obbligo dovuto dalla Costituzione, cioè eleggere, dare pienezza costituzionale e direi anche morale a due istituzioni essenziali: la Corte Costituzionale e la Commissione di Vigilanza Rai.

    L’ordine del giorno è quello, e quando in buona fede - il che è ancor più grave - il Presidente Schifani risponde alla nostra sollecitazione dicendoci che il problema è politico, non istituzionale, e che lui farà le opportune pressioni perché si mettano d'accordo, il Presidente del Senato non si rende conto di proporsi come sensale, come mediatore dell'ignobile mercato delle vacche, perché il Parlamento procederebbe a fare il suo dovere quando la spartizione si fosse perfezionata e consumata. E' un segnale allarmante, nella apparente moderazione e nel senso comune, del modo di presiedere il Parlamento. Dobbiamo riscontrare che c'è una estrema ferita, dalle conseguenze enormi.

    Per aiutare il signor Presidente della Repubblica, il Presidente Schifani e in particolare il convocatore del Parlamento, il Presidente Fini, ad interrompere finalmente la flagranza criminale (in senso tecnico, non morale) del Parlamento contro la sua stessa legalità (un Parlamento che diventa sovrano assoluto anziché sovrano costituzionale), io interromperò oggi o domani lo sciopero della fame per fare le verifiche necessarie sul mio stato di salute, per iniziare subito dopo uno sciopero della sete.

    Al contempo, per quanto riguarda lo sciopero della fame, mi auguro che si ripeta ciò che accadde alcuni anni fa, quando senatori dell’estrema destra, dell’estrema sinistra e dell’estremo centro, dinanzi alla testimonianza e alla lotta di Sergio Stanzani e di noi radicali (per il diritto all’informazione), dichiararono che si sarebbero sostituiti a lui e a noi, condividendo il metodo e l’obiettivo.

    Quei senatori sono stati puniti dall’immondo, pericoloso, cosiddetto “quarto potere” che rappresenta la quint’essenza della corruzione della carne, della natura, della storia della società civile e istituzionale del nostro Paese.

    Consapevoli di non poter usare contro il nemico un corpo morto, noi rischiamo - e l’abbiamo dimostrato amministrando con prudenza e intelligenza l’eredità socratica, gandhiana e capitiniana - per portare non i nostri muscoli, ma la nostra energia e la nostra anima in dialogo, con amore, verso il potere che assassina la città per incapacità, per vecchiaia e per corruzione.

    Faremo l’impossibile, nelle nostre lotte, per evitare la morte. Noi vogliamo dare ai nostri interlocutori la pienezza e la compattezza del nostro amore, ma se accadesse che nella pratica nonviolenta per l’edificazione di un presente alternativo a quello terroristico e autoritario del potere, noi dovessimo morire – è impossibile garantire che non accada, perché noi radicali non abbiamo conquistato la capacità sovrumana di evitare la morte – vorrebbe dire che il potere è impazzito e che ha davvero i minuti contati, perché rappresenterebbe la morte violenta e la folle stupidità di qualche re della storia dell’arte greca o shakespeariana.

    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina
    Argomenti: corte costituzionale, radicali, Rai, presidente Napolitano, Costituzione, commissione di vigilanza, Pannella Marco, presidente della Camera, presidente del Senato | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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