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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

Decreti, vigilerò con rigore.

  • (07 ottobre 2008) - fonte: La Stampa - Giorgio Napolitano - inserita il 07 ottobre 2008 da 31

    LO STOP DEL PRESIDENTE

    Gentile Direttore,
    ho vivamente apprezzato il senso delle istituzioni cui era ispirato l'articolo di Michele Ainis (pubblicato su La Stampa di ieri), e la sua preoccupazione per ogni erosione delle prerogative e degli equilibri costituzionali.

    In Italia si governa - come in tutte le democrazie parlamentari - con leggi discusse e approvate dalle Camere nei modi e nei tempi previsti dai rispettivi Regolamenti, e solo «in casi straordinari di necessità e di urgenza» con decreti (cioè «provvedimenti provvisori con forza di legge») che al Parlamento spetta decidere entro sessanta giorni se convertire in legge. Continuerò a esercitare a questo proposito - nessuno ne dubiti - con rigore e trasparenza le prerogative attribuitemi dalla Costituzione.

    In quanto alla mancata elezione, da parte del Parlamento, del giudice costituzionale chiamato a sostituire il prof. Vaccarella dimessosi dalla carica nell’aprile 2007, il professor Ainis ricorda di certo come nella storia della Repubblica accadde più di una volta che si ritardasse a lungo nel colmare simili vacatio per l’assenza di un accordo tra maggioranza e opposizione. Ma non accadde mai che la soluzione venisse trovata attraverso la contestuale «contrattazione» della nomina di un giudice costituzionale che debba succedere ad uno dei cinque nominati dal Presidente della Repubblica. Non accadrà neppure questa volta: stia certo il professor Ainis che considero semplicemente ingiuriosa l’ipotesi che il Presidente possa piegarsi ad una simile, impropria e prevaricatoria, contrattazione tra partiti.

    Fonte: La Stampa - Giorgio Napolitano | vai alla pagina
    Argomenti: corte costituzionale, presidente Napolitano, decreti legge | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 07 ottobre 2008 da 31
    Quindici righe contate per difendere la Costituzione e il Paese da «provvedimenti provvisori con forza di legge». La sintesi e l'autorevolezza. Grazie, Presidente.

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