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Dichiarazione di Francesco RUTELLI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Per il Terzo Polo)  - Consigliere  Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: API) 


 

«Il corteo del Pd va radicalmente ripensato» - INTERVISTA

  • (09 ottobre 2008) - fonte: Il Riformista - Tommaso Labate - inserita il 10 ottobre 2008 da 31


    «La dimensione della crisi è ancora fuori dalla percezione comune. Dobbiamo evitare di alimentare ansie e prevenire il panico. In un momento difficilissimo come questo, maggioranza e opposizione devono collaborare, come tra l’altro avviene in tutte le principali democrazie. Per questo mi trovo d’accordo con la posizione del Riformista, che lunedì ha sostenuto la necessità di una larga convergenza per far fronte alla crisi». Francesco Rutelli invita il governo e soprattutto il Pd a fare un passo indietro e due in avanti. «In un momento del genere, bisogna uscire dallo schema della contrapposizione frontale e lavorare insieme», sottolinea il presidente del Copasir.
    Rutelli suggerisce il metodo («dialogo»), indica uno strumento («un comitato parlamentare ad hoc composto anche dai leader di partito oppure un foro presso le commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato») e lancia un’agenda.
    «Il confronto è reso più urgente perché ci sono partite date per chiuse che in realtà non lo sono affatto. Tipo Alitalia», aggiunge l’ex presidente della Margherita. Che affida a questa intervista al Riformista il suo «no» al rinvio della manifestazione del 25 («Ma ne va radicalmente pensato il messaggio») e la sua posizione sull’affondo anti-Veltroni di Caltagirone.

    Iniziamo dalla crisi dei mercati. Cosa dovrebbe fare, in concreto, l’opposizione?
    La responsabilità delle scelte spetta al governo. Detto questo, è necessario che il Pd assuma un atteggiamento non negativo, lucido e pragmatico. La soluzione "europea" alla crisi rimane la strada migliore, come indicato anche dal nostro premier. A questo punto, però, dobbiamo aprire l’ombrello italiano: sulle misure da adottare per far fronte all’emergenza servirà un consenso largo.
    E Pensa anche lei a una task force?
    A mio avviso, bisogna istituire un comitato bicamerale con i leader di partito e i responsabili della politica economica. Un’altra via è quella di dar vita a un foro permanente presso le commissioni competenti di Camera e Senato.
    Sembrano soluzioni da "allarme rosso".
    Abbiamo visto le prime misure annunciate dal governo. Se fosse indispensabile, non si possono escludere interventi di salvataggio pubblico all’interno del sistema bancario italiano. Una strada che può essere intrapresa solo se c’è la massima collaborazione tra le forze politiche. Serve anche massima trasparenza e, nel caso, dobbiamo essere ben sicuri che si proceda con soluzioni tecniche credibili e non con "commissariamenti" di tipo politico-governativo.
    Recessione, dunque.
    Dobbiamo prendere atto che entreremo in una fase recessiva. E inevitabile. In questi casi le strade sono tre: o si aumenta il deficit, osi alzano le tasse oppure c’è un taglio alla spesa. Sul mix delle risposte da dare, il Pd deve avanzare le sue proposte. Primo: dobbiamo insistere sul taglio delle tasse sul lavoro, che sta già nel nostro programma, per tutelare i redditi; e rafforzare la quattordicesima per i pensionati che fu, ricordo, una mia proposta realizzata dal governo Prodi anche se purtroppo "venduta" molto male. Secondo: serve tutelare l’accesso al credito delle piccole imprese. Non sono d’accordo con l’analisi svolta da Profumo; la crisi che sta investendo le banche potrebbe avere delle ricadute pesantissime proprio sulla sopravvivenza di molte piccole aziende. Terzo: interventi selettivi per le infrastrutture nel Mezzogiorno diventano ancora più necessari. In questo momento rischia di aggravarsi la tragedia del nostro Sud. Posso aggiungere una cosa?
    Prego.
    Tra i punti su cui maggioranza e opposizione dovranno collaborare inserisco anche alcune partite date per chiuse, che in realtà non lo sono affatto.
    Tipo?
    Tipo Alitalia. Le difficoltà delle banche avranno delle ripercussioni anche sul futuro della compagnia aerea. Ha visto che la Cai ha rinviato la sua assemblea? In quell’operazione vanno messi i soldi e senza l’aiuto delle banche la nuova Alitalia sarà nei guai. Non dimentichiamo, poi, che con l’emergenza economica i concorrenti europei affileranno le armi. Gli slot italiani fanno gola a molti.
    Morale?
    Teniamo quindi tutti i nervi saldi, lasciamoci alle spalle le contrapposizioni frontali e lavoriamo insieme sui fondamentali. E’ chiaro che il governo dovrà darci delle risposte. Il Pd deve pretendere dei provvedimenti esemplari: penso al taglio degli stipendi e dei benefit dei manager, e al ripristino della class action. L’aspetto etico è cruciale. Non voglio fare del moralismo. Semplicemente, sono convinto che un recupero di credibilità aiuti tutti, governi e imprese, a riguadagnare la fiducia persa nei mercati finanziari.
    Follini ha detto al Corriere che il Pd dovrebbe evitare la manifestazione dei 25. Veltroni si è detto disposto a valutare la sospensione dell’evento.
    Io dico che adesso un momento di grande partecipazione popolare può far bene. La piattaforma della manifestazione era però poco incisiva e, comunque, oggi è del tutto superata. Il titolo, Salva l’Italia, paradossalmente è più attuale di prima. Io suggerisco: non facciamo un corteo centrato sulla contrapposizione al governo, ma sulle nostre proposte aggressive per uscire dalla crisi. Potrebbe trasformarsi in un’occasione anche per voltare pagina rispetto alle difficoltà dell’opposizione. Certo, Berlusconi non più usare toni offensivi verso Veltroni.
    Ammetterà che l’impasse su Consulta e Vigilanza non aiuta.
    Ho appena sottoscritto un appello di sostegno alla campagna di Pannella. Sulla Vigilanza, poi, ritengo che il Pdl non possa dire no a Leoluca Orlando, che tra l’altro ha l’esperienza per un ruolo del genere.
    E intanto Di Pietro scalpita.
    L’alleanza con Idv si è rivelata, citando Gore, inconvenient. Se "scomoda" o "poco conveniente", giudichi lei. Se si limitasse a fargli concorrenza, il Pd non avrebbe futuro. Dobbiamo recuperare consensi tra la gente che ha votato a destra.
    Che pensa delle accuse che Caltagirone ha rivolto a Veltroni?
    Caltagirone è uno dei due milioni di elettori della Capitale e ha diritto di dire quello che pensa. Detto questo non mi pare che negli anni delle giunte di Walter l’editore del Messaggero gli abbia rivolto critiche così pesanti. Le mazzate non servono a nessuno. Forse era meglio per tutti registrare prima un atteggiamento un po’ meno acritico, e dopo uno meno ipercritico. Il che vale per tutti i sindaci, non trova?

    Fonte: Il Riformista - Tommaso Labate | vai alla pagina
    Argomenti: alitalia, corte costituzionale, class action, manifestazione, mercato, partiti, crisi, commissione di vigilanza | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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