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Dichiarazione di Goffredo Maria BETTINI


 

In piazza per fare non per sfasciare

  • (10 ottobre 2008) - fonte: Il Riformista - Goffredo Bettini - inserita il 10 ottobre 2008 da 31

    Caro direttore,
    la manifestazione del 25 ottobre a Roma, promossa dal Pd, fin dall’inizio è stata pensata come un’occasione positiva per indicare all’Italia, in un momento difficile, la via della crescita, dello sviluppo, della difesa dei salari, delle pensioni, dei redditi fissi Un grande appuntamento democratico, dunque, e non il raduno confuso e protestatario di tutte le opposizioni.

    Il Pd è la più grande forza riformista della storia italiana, e quando si muove non lo fa per sfasciare, o per agitare un po’ di propaganda Ma per contribuire a risolvere i problemi, a indicare una strada: a fronte di un governo che nei mesi passati non ha fatto nulla per far riprendere alla nazione un cammino. E evidente che nel mezzo di questa spaventosa crisi finanziaria che ha investito il mondo (e anche l’Italia) questo carattere di responsabilità nazionale va ulteriormente accentuato, come ha giustamente detto Rutelli.
    Anzi, io dico, che se riusciremo a far questo, nella confusione e spaesamento attuali, portare un fiume di popolo unito in piazza avrà il duplice valore di rendere più forti le nostre proposte e di rassicurare tanti cittadini smarriti. Lo ritengo indispensabile Non va lasciato tutto il lavoro alle istituzioni, ai politici, mentre la gente resta chiusa in casa Nei momenti difficili il protagonismo di masse pacifiche consapevoli, unite, combattive è un punto di riferimento fondamentale per la democrazia Nella storia italiana è sempre stato così. Il 25 noi ribadiremo anche la nostra disponibilità ad aiutare ogni provvedimento giusto e di buon senso teso ad affrontare l’emergenza Ci aspettiamo, per questa nostra disponibilità, rispetto, sobrietà e proposte Tuttavia l’emergenza che ci investe non cade dal cielo.

    Ci dicono: fate come Obama. Certo Obama si fa carico dei problemi del suo paese, ma senza sconti nell’individuare le responsabilità di Bush. La crisi attuale è figlia del fallimento di un pensiero della destra mondiale, che per decenni ha inneggiato al liberismo selvaggio, al mercatismo, all’individualismo. Su questo i nostri avversari hanno costruito un’egemonia materiale e di pensiero. Da parte nostra è forse ora di abbandonare timidezze e subalternità.
    I fatti dimostrano che occorrono la politica (una buona politica), le regole; che non si può soltanto inseguire la quantità ma occorre anche selezionare la qualità, che è proprio il mercato a morire, se prevalgono le furbizie, la rapina individuale, gli squilibri più insopportabili.
    Il nostro riformismo, quindi, potrebbe essere oggi più che mai in sintonia con le esigenze della storia umana. Il Pd si trova a un passaggio che, a certe condizioni, può davvero dare linfa alle motivazioni profonde che stanno alla base della sua nascita. Tutto sta (anche nella manifestazione del 25) nel tenere bene il nesso tra i nostri compiti dell’oggi, tra i quali si impone la collaborazione tra tutte le forze democratiche per superare il caos finanziario ed evitare una possibile spaventosa recessione, e le nostre ambizioni per il domani Che sono, alla fine, le sole in grado di rispondere in modo duraturo alle sfide della modernità.

    Fonte: Il Riformista - Goffredo Bettini | vai alla pagina
    Argomenti: attività politica, democrazia, manifestazione, pd, regole, Obama, crisi finanziaria | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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