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Dichiarazione di Sergio Gaetano COFFERATI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Bologna (BO) (Partito: DS) 


 

«Non mi ricandiderò alle elezioni del 2009. Il problema non è Bruxelles e nemmeno Roma: se andassi, potreste dire che sono un ciarlatano»

  • (10 ottobre 2008) - fonte: Repubblica.it - Luciano Nigro - inserita il 19 settembre 2009 da 4550


    E' un colpo di teatro ad annunciare la fine della carriera amministrativa di Cofferati, quella che l'ex segretario della Cgil chiama «la mia seconda vita». Una sorpresa che per il politologo Paolo Pombeni «crea un problema al Pd e alla città» visto che a fine maggio, dopo lunghe meditazioni familiari, il sindaco aveva deciso di ripresentarsi. Colpa dei sondaggi degli ultimi giorni che lo danno in lievissimo vantaggio sul predecessore del centrodestra, come ipotizza la Lega Nord?
    «Effetto Giorgio Guazzaloca» come sostiene Pier Ferdinando Casini? Fine di un progetto politico, quello dell' «autoritarismo di sinistra» come esultano i Verdi e i nemici giurati di Rifondazione? Niente di tutto questo, risponde Cofferati davanti a cento cronisti, «liberi di credermi o di fare qualunque dietrologia», ma la verità è un' altra. Se ho cambiato idea rispetto a maggio, dice, è perché «ho verificato che i sacrifici per mia moglie e per il bambino sarebbero stati insopportabili per sei anni».
    Eccola la verità di Cofferati raccontata al termine di una normale conferenza stampa sull' inaugurazione della nuova sede del Comune. «Quando ho deciso? Lunedì. A chi l' ho detto per primo? A Walter Veltroni, martedì, e poi ai dirigenti del mio partito per dare loro il tempo di trovare subito un altro candidato». Veltroni conferma. «In un lungo e affettuosissimo colloquio - rivela il segretario del Pd - Sergio mi ha spiegato le sue ragioni personali con parole di affetto verso la famiglia e il suo bambino».

    E i sondaggi poco brillanti? «Chi mi conosce - risponde il sindaco - sa che ho un carattere particolare. Vi pare che di fronte alle difficoltà mi tiro in disparte? Quelle sono una ragione in più semmai per restare». E' che «non si può stare accanto alla famiglia con i sensi di colpa perché ci sarebbe bisogno di lavorare da sindaco».

    Quanto a Guazzaloca, «non è candidato: non può perché dovrebbe dimettersi dall' Antitrust». E adesso? Farà l' eurodeputato e invierà cartoline da Bruxelles? «Il problema non è Bruxelles e nemmeno Roma: se andassi, potreste dire che sono un ciarlatano». Cofferati naturalmente finirà il suo mandato e si mette «a disposizione del partito per qualunque attività compatibile con quella di padre».

    Solo una volta il sindaco di Bologna perde l'aplomb, quando gli chiedono se non sente il dovere di chiedere scusa ai bolognesi. «E di che cosa? - ribatte ad una cronista - io ho onorato gli impegni con gli elettori. Resterò fino alla fine la mia non è una resa, né una fuga. E' lei piuttosto che dovrebbe chiedere scusa a me»

    Fonte: Repubblica.it - Luciano Nigro | vai alla pagina

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