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Dichiarazione di Stefania PRESTIGIACOMO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare (Partito: PdL) 


 

«L’Europa non sia autolesionista, meglio un rinvio» - INTERVISTA

  • (11 ottobre 2008) - fonte: Il Messaggero - Umberto Mancini - inserita il 11 ottobre 2008 da 31

    Il ministro Prestigiacomo: la direttiva deve essere cambiata, difenderemo gli interessi nazionali

    ROMA - «Il pacchetto clima-energia in discussione a Bruxelles appare mediaticamente virtuoso. Purtroppo è inefficace sotto il profilo ambientale. Anzi grottesco. E se dovesse passare così com’è, l’economia europea, e l’Italia in particolare, dovrebbero pagare i costi dell’inquinamento di Usa, Cina e India. Andando incontro a danni ingentissimi». Promette battaglia Stefania Prestigiacomo. Contro una serie di misure penalizzanti per le imprese e di dubbia efficacia per il clima. «Difenderemo - dice il ministro dell’Ambiente in questa intervista al Messaggero - gli interessi nazionali, le nostre imprese, perchè si tratta di una questione che è stata fino ad oggi sottovalutata, ma che può determinare un impatto fortissimo sul tessuto produttivo. L’Europa non può essere autolesionista».
    Ministro, come intendete muovervi su questo fronte? Anche Confindustria è andata all’attacco dei provvedimenti sul cosidetto pacchetto clima.
    «La presidenza francese è determinata ad andare avanti. Ma noi siamo intenzionati a chiedere un rinvio. Per rivedere nel merito il provvedimento. E ci auguriamo che tutti si accorgano dell’impatto nefasto che le misure avrebbero sull’economia, tanto più in un contesto già così difficile».
    Cosa non funziona?
    «Anticipare gli obiettivi previsti in sede Ue sarebbe deleterio. E perdipiù inutile. Un esempio? I sacrifici porterebbero ad una riduzione dello 0,3% delle emissioni di Co2. Ma nel contempo caricheremo sull’Europa i costi per pagare le emissioni inquinanti di Usa, Cina ed India. Che ovviamente non accettano tagli alle emissioni. No, insomma, ai provvedimenti demagogici».
    Meglio ripensarci?
    «Certo. Eravamo già di fronte ad un programma che non avrebbe avuto alcun effetto sul clima e implicava altissimi costi. Ora non bisogna peggiorare la situazione. Bisogna puntare sulle energie rinnovabili, il risparmio energetico. Ma serve realismo ed elasticità. Sarebbe opportuno riflettere sulla direttiva e modificarla».
    Per le imprese i costi sono elevati?
    «Le imprese giustamente si ribellano. Si tratterebbe di una tassa inutile».
    Nel mirino c’è anche il provvedimento sulle emissioni delle auto?
    «Si vogliono penalizzare le auto leggere e favorire quelle più pesanti. Un controsenso. Ripeto: difenderemo gli interessi delle nostre imprese a differenza di chi, in passato, non ha fatto nulla. Oggi bisogna cominciare a costruire perchè la situazione che ci ha lasciato il centrosinistra in questo campo era pessima. Ci sono da attuare politiche concrete e sostenibili per la riduzione dei gas serra nel sistema produttivo, in quello dei trasporti, in quello dei consumi civili. Ma senza intenti vessatori e nella consapevolezza che, attorno alla battaglia per l'ambiente bisogna creare il consenso degli italiani e non solo visibilità per maestrine e maestrini con la penna verde».

    Fonte: Il Messaggero - Umberto Mancini | vai alla pagina
    Argomenti: inquinamento, Clima, ambiente, imprese, energia, energie rinnovabili, ministro Ambiente, gas serra | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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