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Dichiarazione di Marco PANNELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

E dopo 9 giorni cedo al gelato. "Pronto a ricominciare, ma salvo la pelle"

  • (14 ottobre 2008) - fonte: La Repubblica - Giovanna Casadio - inserita il 14 ottobre 2008 da 861

    L'appello dei Radicali per Rai e Consulta raggiunge le 530 firme. Le Camere verso sedute a oltranza.

    L’altra volta, aveva bevuto la pipì. Gli spettatori davanti alla tv avevano dubitato che fosse vero, mentre scorrevano le immagini della sfida estrema di Marco Pannella. Ma faceva sul serio. Allora come ora, il leader radicale mette in gioco la vita. Nel 2002, quando brindò con la propria urina dopo cinque giorni di sciopero della sete per i seggi-fantasma in Parlamento, aveva 72 anni. Ora 78 compiuti a maggio e i medici gli hanno detto "basta": «Per favore, Marco, almeno per l’amicizia che dici di avere per noi», è stato l’appello in diretta a Radio radicale del suo medico personale, Claudio Santini. E lui, imperterrito: «C’è sempre in questo paese qualcosa di impellente per non fare rispettare la legge», in questo caso per non eleggere il giudice della Consulta che manca da diciotto mesi e il presidente della commissione di Vigilanza Rai che significa tenere congelato anche il Cda di viale Mazzini.

    Però ieri al nono giorno di sciopero - e alla vigilia della conferenza dei capigruppo oggi al Senato che potrebbe imporre un aut aut - si è convinto a una breve sospensione. Con un cono gelato, crema e zabaione, a Trevi, praticamente sotto casa accompagnato dalla pattuglia radicale: «Questa volta magari per lo stesso motivo, cioè salvare la pelle, invece della pipì ho mangiato un bel gelato con le compagne e i compagni», dichiara mentre un operatore della Radio riprende la scena. Perché credibilità e trasparenza vanno di pari passo, e quindi spiega: «In questi giorni di sciopero ho bevuto due sorsi d’acqua davanti a Marco Cappato, ho un po’ più che bagnato le labbra nel brindisi al matrimonio di Pasqualina Napoletano, poi un altro sorso d’acqua...» E infine il cono.

    Se questo pomeriggio i presidenti delle Camere, Gianfranco Fini e Renato Schifani non decideranno, insieme con i capigruppo, per la seduta parlamentare a oltranza, Pannella - labbra screpolate, tredici chili in meno, l’azotemia e la creatinina schizzate ai livelli di guardia - continuerà lo sciopero della sete no-stop. «La politica se è democratica non può permettersi di trovare l’alibi e non ottemperare alla legge, altrimenti un paese va alla malora», insiste. Emma Bonino, l’altra storica leader dei Radicali ora vice presidente del Senato eletta nel Pd, a chi lo va a trovare a casa augura: «Non impressionarti quando vedi Marco». Nonostante Pannella, continuano i veti incrociati. Mentre i radicali piddì (Bernardini, Turco, Farina Coscioni, Mecacci, Beltrandi, Perduca e Zamparutti) stanno sempre occupando la sede della commissione di Vigilanza e soprattutto c’è l’appello di 580 tra deputati e senatori per la seduta parlamentare a oltranza.

    Sia Gianfranco Fini che Renato Schifani, i presidenti di Camera e Senato, sono decisi oggi a convocare una seduta a oltranza del Parlamento per arrivare a una soluzione. Bonino ha incontrato Fini: più ottimista? No, «preoccupata» perché Schifani pur avendo giudicato «ineluttabile» la convocazione a oltranza e pur invocando «il dialogo che favorisca l’accordo», dà l’alt al blocco dei lavori parlamentari: «Ci sono obblighi, doveri costituzionali da assolvere, i decreti, la Finanziaria». «Così, siamo punto e a capo», sbotta Bonino. Del resto, da Berlusconi arriva la linea: prima trovare un’intesa. Il Pdl non vuole un dipietrista alla Vigilanza. Veltroni ha sentito Di Pietro ieri, e ha assicurato il sostegno a Leoluca Orlando anche se il Pd apre a una "rosa" di nomi. Sempre dell’Idv. «Una "rosa"? Inaccettabile», replicano i dipietristi.

    Fonte: La Repubblica - Giovanna Casadio | vai alla pagina
    Argomenti: parlamento, corte costituzionale, radicali, Rai, commissione di vigilanza | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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