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Dichiarazione di Maria Antonietta FARINA COSCIONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Caso Englaro. Ora c è bisogno di una legge laica. - INTERVISTA

  • (14 ottobre 2008) - fonte: Liberazione - Castalda Musacchio - inserita il 15 ottobre 2008 da 31

    “In questo momento il mio pensiero va alle duemilacinquecento persone che si trovano nel suo stesso stato. Questo per dire che il mio auspicio è che sulla battaglia di Eluana e delle oltre duemila persone che si trovano nelle stesse condizioni non cali il silenzio». Maria Antonietta Farina Coscíoni, presidente di Radicali Italiani e Co-Presidente dell`Associazione Luca Coscioni è chiara. Mentre le condizioni di Eluana Englaro vanno peggiorando, il dibattito mai sopito sulla necessità di colmare il vuoto di una legislazione inesistente si riaccende. “L`articolo 32 della Costituzione - sottolinea Maria Antonietta Farina Coscioni - deve essere letto più volte. E ancora l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Articoli fondamentali a cui una legge sul testamento biologico può dar forza».
    Signora Coscioni, le condizioni di Eluana peggiorano e si sono improvvisamente riaccesi i riflettori sulla necessità di una legge che non c’è.
    “Sì. Anche se in questo momento il mio pensiero va alle duemilacinquecento persone che, come Eluana; si trovano in uno stato di coma vegetativo. E questi dati risultano da un’indagine disposta nel 2005 dal ministero della Salute. Questo per dire che è necessario che su questa battaglia condotta non solo sul corpo di Eluana ma su quelli di tanti non cali il silenzio”.
    Sia il papà di Eluana sia la struttura che l’hanno avuta in cura si sono rifiutate di provvedere alla trasfusione che potrebbe fermare l’ultima emorragia che l’ha colpita. Anche su questi gesti si è riaperta la polemica politica...
    “Credo che, in questo momento, non ci sia nessuna intenzione sia da parte della famiglia sia da parte della struttura che hanno accolto Eluana ad accanirsi ulteriormente. Anche perché questo accanimento dura da sedici anni: da quando la volontà di Eluana è stata espressa attraverso la voce del padre ma non è stata ascoltata. Tutte le dichiarazioni che sto vedendo provengono da chi non ha voluto dar forza alla voce del padre ma piuttosto ha preferito nascondersi dietro una specie di accanimento politico strumentalizzando una vicenda e facendola divenire vera e propria crudele speculazione politica. Del resto i fatti parlano da soli”.
    Resta aperto il dibattito sulla necessità di colmare un vuoto normativo...
    “Certo. A mio parere l’articolo 32 della Costituzione deve essere letto più volte. E ancora l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Articoli importantissimi a cui una legge può dar forza. Ma tengo sempre a sottolineare che una normativa sul testamento biologico deve essere buona”.
    In che senso?
    “Nel senso che deve contenere alcuni punti fermi: deve prevedere che la volontà del malato venga rispettata; ancora, che non ci siano altre volontà se non quella della persona, perché se l’ultima parola è lasciata al medico possiamo anche gettarla nel cestino. Chiediamo inoltre che i trattamenti dell’idratazione e dell’alimentazione artificiale possono essere sospesi quando naturalmente non ci sono alternative, quando è acclarata l’irriversibilità e quando la volontà della persona va in quella direzione. A nostro parere deve anche essere prevista la figura di un fiduciario al di sopra delle parti, che in ogni momento possa far prevalere la volontà della persona: In definitiva, vogliamo una buona normativa e non intendiamo correre il rischio di formulare una legge come quella uscita sulla fecondazione assistita”.
    Dalle ultimissime dichiarazioni di alcuni esponenti della Chiesa sembra che si apra uno spiraglio di dialogo.
    “Non c’è nessuna apertura. E questo bisogna precisarlo perché si corrono parecchi equivoci. Le posizioni della Chiesa sono chiare: l’apertura verso una legge sul testamento biologico da parte del Vaticano ha il solo scopo di evitare tale cambiamento. Vogliono, in sostanza, prevedere una legge in cui ci siano paletti molto alti rispetto alla volontà della persona. La loro posizione è quella di mortificare le presenze laiche che ci sono sia nella maggioranza sia nell’opposizione. I suggerimenti forniti sono del resto gli stessi utilizzati nella strategia seguita sulla legge 40. Noi non vogliamo che accada di nuovo. Vogliamo una legge che rispetti innanzitutto i principi di uno Stato laico”.

    Fonte: Liberazione - Castalda Musacchio | vai alla pagina
    Argomenti: vaticano, testamento biologico, Costituzione, radicali al Parlamento, Eluana Englaro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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