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Dichiarazione di Italo BOCCHINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FLI)  - Vicepres. Camera VICE PRESIDENTE GRUPPO DEPUTATI POPOLO DELLA LIBERTA'  (Gruppo: AN) 


 

Nessuno strappo, l’obiettivo è l’integrazione. - INTERVISTA

  • (16 ottobre 2008) - fonte: Il Mattino - E.R. - inserita il 17 ottobre 2008 da 31

    «I toni della Lega non sempre sono condivisibili. Ma sul tema dell’integrazione degli immigrati nella scuola, dopo aver apportato qualche ritocco al testo, eliminando il termine ”classi ponte” per fare spazio alle ”classi di inserimento”, c’è piena intesa». Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl, malgrado il diluvio di polemiche, l’attacco dell’opposizione e le perplessità espresse anche da esponenti della maggioranza (Gianni Alemanno invita alla cautela), condivide il testo finale della mozione che lui stesso ha contribuito a modificare e sulla quale - dice - è necessario ancora riflettere.
    Riflessione può vuol dire frenata. È così?
    «Nessuno ha mai pensato di inserire la mozione nel decreto in discussione al Senato altrimenti sarebbero stati formulati degli emendamenti. Ma il problema dell’integrazione esiste. E occorre trovare il sistema per risolvere la questione».
    Il ministro dell’Istruzione nel suo piano ha già previsto delle ore aggiuntive di italiano e dei specifici corsi per aiutare gli immigrati residenti in Italia. Non bastano?
    «Sia chiaro nessuno vuole ghettizzare nessuno. È l’esatto contrario. Un alunno, o venti alunni che arrivano a metà anno in un classe e che non conoscono una parola d’italiano e non comprendono le lezioni come si possono sentire? L’obiettivo è quello di creare dei corsi di recupero specifici per colmare le lacune e le disparità ed evitare che tutta la classe si blocchi con la conseguenza che gli alunni italiani vengono spostati altrove. Così si creano le classi etniche ed è quello che noi non vogliamo».
    Con quali risorse possono essere create queste «classi di inserimento»?
    «Non ci sono costi aggiuntivi. E per due ragioni».
    Quali?
    «Le strutture ci sono ed anche gli insegnanti. Perché proprio con la riforma del maestro prevalente alle elementari si liberano docenti per il tempo pieno ed anche per i corsi ad hoc per dare agli alunni stranieri parità di condizioni di partenza».
    Il test a cosa serve?
    «A capire se l’alunno è pronto ed il suo livello di alfabetizzazione. È evidente che chi parte da zero, come gli alunni della prima elementare, non avrà bisogno di nulla. Ma se arriva a metà anno e in quarta elementare un bambino che non parla la lingua avrà bisogno di fare un corso non solo di italiano ma anche, come ipotesi, del programma dei primi tre anni. L’alunno che frequenterà questi corsi non perderà certo un anno».
    La mozione apre una riflessione su un tema di non poco conto considerato anche l’incremento di alunni stranieri nelle scuole. Si farà una legge ad hoc?
    «Intanto si riflette. Occorrerà ora discutere nel merito e decidere dove inserire questo provvedimento o comunque come garantire pari condizioni agli alunni extracomunitari. Una questione che verrà affrontata quando si parlerà più in generale del tema della cittadinanza e dell’immigrazione»

    Fonte: Il Mattino - E.R. | vai alla pagina
    Argomenti: immigrati, istruzione, integrazione, Lega Nord, scuole, insegnanti, cittadinanza | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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