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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

«Cerco di portare a termine il mio mandato e lascio la scena ai demagoghi». - Colloquio

  • (26 ottobre 2008) - fonte: Il Gazzettino - Paolo Navarro Dina - inserita il 26 ottobre 2008 da 31

    «L'ho detto e ridetto con grande chiarezza. E sempre i giornalisti non capiscono nulla! Nulla! E anche in quella trasmissione c'era sempre uno di voi che mi chiedeva le stesse cose. Sono stufo di domande stupide». Questa volta gli strali di Massimo Cacciari, sindaco-filosofo di Venezia sono più feroci che mai. Ed è una battaglia. Al centro della discussione, questa volta le sue dichiarazioni alla trasmissione "Omnibus" su La 7 dove, manco a farlo apposta, ha menato fendenti a destra e a manca attaccando Berlusconi, ma anche il Partito democratico e il suo leader Walter Veltroni. Insomma, di tutta un'erba, un fascio. «Cerco di portare a termine il mio mandato - ha detto intervenendo in trasmissione - e lasciare la scena ai demagoghi; a coloro che hanno la vocazione a guidare un popolo: ai Veltroni e ai Berlusconi, a destra e a sinistra. Ho detto queste cose in senso professorale: ovvero di chi è uomo capace di governare il popolo con le parole e i fatti, e che per giungere al potere, illude il popolo con la promessa di appagare ogni sua aspettativa. L'ho detto in termini tecnici. Io, invece, non sono un demagogo, perciò...».

    Ma cosa significa a questo punto lasciare la scena dopo il mandato?
    «Semplice. Torno a fare il professore e che abbandono la politica. Così non avrò neanche più a che fare con voi giornalisti. Anche perchè in quella trasmissione c'era una persona che continuava a chiedermi che ne pensavo della manifestazione del Pd, o di questo o di quello. E io ho risposto che di quella iniziativa non me ne fregava niente, che non me ne preoccupavo, e che il governo ombra di Veltroni non ha prodotto assolutamente nulla. E invece mi sarei augurato che il Pd mi dicesse come avrebbe voluto organizzarsi e lottare su temi come la scuola, la crisi finanziaria e Alitalia. Mi sembra un'invenzione strana organizzare una protesta con cinque mesi di anticipo. Avrei preferito che il Pd avesse elaborato proposte concrete sul federalismo fiscale, non lasciando lo spazio allo spot della Lega Nord e a Berlusconi, e su questo disastro della scuola».
    Beh, se non è un attacco a tutto tondo, questo.
    «Macchè attacco! Ho chiesto solo, e da tanto tempo, che si parlasse di contenuti e di cose serie. Certo è che il Pd si suiciderebbe se riallacciasse un'alleanza con Rifondazione come quella del governo Prodi; tutto ciò sarebbe contrario alle ragioni storiche della sua nascita. Quanto a Di Pietro e all'Italia dei Valori, siamo di fronte ad una riserva che proviene da Tangentopoli, dalla crisi degli anni Novanta, ed è una rendita di posizione pura e semplice».

    Fonte: Il Gazzettino - Paolo Navarro Dina | vai alla pagina

    Argomenti: partito democratico, sindaco, venezia, giornalisti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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