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Dichiarazione di Andrea CAUSIN

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: L' Ulivo) 


 

Ecco come mettere l’economia veneta al riparo dalla crisi

  • (31 ottobre 2008) - fonte: official web site - Partito Democratico Veneto - inserita il 06 novembre 2008 da 861

    Quando nel Paese si parla di Veneto ci si riferisce sempre al miracolo economico: una delle regioni nel primo dopoguerra erano più povere, oggi genera un prodotto interno lordo di 144.263 milioni di euro, pari al 9,4% di quello italiano (dati Istat anno 2007).

    Il miracolo c’è stato e i benefici positivi sono ancora oggi evidenti. Tuttavia la crisi è alle porte e la sensazione di incertezza e di sfiducia è percepibile, soprattutto nei dialoghi quotidiani con chi ha fatto della propria vita l’arte dell’intraprendere.

    Sembra però che chi governa oggi la Regione non abbia compreso l’eccezionalità di quanto è accaduto tra la metà degli anni ’80 e il 2000, e che diano oggi per scontato che la situazione sia destinata ad essere sempre positiva.

    Invece alle porte c’è una crisi, che oggi è “finanziaria”, ma che rischia di avere delle serie ripercussioni sull’economia reale. Le quasi 500.000 imprese del Veneto dovranno confrontarsi nei prossimi mesi con la difficoltà delle banche di erogare liquidità, necessaria a sostenerle sia rispetto all’esposizione sul breve, sia rispetto agli investimenti. Inoltre è noto che nei momenti di incertezza rischia di subentrare un calo degli ordinativi, con un conseguente calo dei fatturati e della capacità di mantenere strutture organizzative ed investimenti.

    C’è bisogno - un bisogno urgente - che la politica, anche quella veneta, faccia la sua parte per sostenere un tessuto economico che è strettamente connesso con il tessuto sociale. La nostra capacità di stare bene è indissolubilmente legata alla nostra capacità di continuare a produrre beni e servizi. La Regione Veneto su questo versante ha già alcuni strumenti legislativi e operativi per favorire l’innovazione, la ricerca e il sostegno alle imprese. Ma i contributi che eroga sono pochi e mal distribuiti.

    È quindi necessario un salto di qualità coraggioso, uno sforzo di innovazione verso il futuro per sostenere il sistema economico territoriale della Regione.
    A questo proposito desidero avanzare quatto proposte concrete per dare risposte serie e tempestive all’economia veneta:

    1. La definizione di un nuovo ruolo per Veneto Sviluppo. Oggi la finanziaria regionale ha una capitale di circa 120 milioni di euro e gestisce fondi regionali per circa 480 milioni di euro. E’ necessario dare a Veneto Sviluppo gli strumenti che le consentano di entrare nel capitale delle imprese e di essere operativa sia nel sostegno straordinario di particolari situazioni di crisi, sia nel potenziamento di imprese che abbiano un eventuale carattere strategico per l’economia regionale;

    2. La predisposizione di strumenti di “venture capital”. E’ necessario favorire, con strumenti di garanzia e una legislazione adeguata, l’ingresso nel mercato del credito veneto di quei soggetti capaci di dare l'apporto di capitale di rischio per finanziare l'avvio o la crescita di attività imprenditoriali in settori ad elevato potenziale di sviluppo. Gli investimenti di venture capital si caratterizzano per la scelta di investire in idee di impresa particolarmente promettenti e società nelle prime fasi di vita che esprimono un potenziale in ambiti tecnologici e ad alto contenuto di innovazione. Queste società sono contraddistinte dalla contemporanea presenza di un elevato rischio operativo e finanziario, ma anche da un potenziale di rendimento futuro altrettanto elevato;

    3. Il sostegno diretto delle imprese “Leader” attraverso un contesto istituzionale “friendly” (amico). Ci sono delle imprese che sono in grado, anche nei momenti di crisi, di esprimere potenzialità di sviluppo straordinarie, di generare filiere e indotto. Queste imprese, che già esistono nel panorama veneto, si distinguono per la qualità e inimitabilità dei servizi e dei prodotti, nonché per il valore aggiunto che da essi deriva. E’ necessario che queste imprese, possano trovare adeguato sostegno istituzionale nelle procedure di autorizzazione, attraverso la semplificazione amministrativa e la certezza di tempi, delle scelte di crescita e sviluppo.

    Il sostegno alla ricerca e al trasferimento delle conoscenze alle imprese. I percorsi del sapere e del saper fare oggi si incontrano ancora troppo poco. E’ necessario mettere i giovani ricercatori (che oggi mediamente sono co.co.pro. pagati con 1.200 euro lordi al mese) in condizione economica di svolgere la ricerca scientifica in Veneto in ambienti e con strumenti adeguati. È inoltre necessario individuare la modalità di trasferimento delle conoscenze dall’ambito della ricerca all’applicazione dell’impresa.

    Queste sono solo alcune delle strade percorribili e sicuramente potrebbero essercene delle altre. Tuttavia il momento che stiamo vivendo esige una immediata assunzione di responsabilità: con la situazione data, è imprudente e pericoloso affidarsi ad un altro improbabile miracolo.

    Fonte: official web site - Partito Democratico Veneto | vai alla pagina
    Argomenti: imprese, ricerca scientifica, veneto, regione veneto, consigliere regionale, crisi finanziaria, crisi economica, economia regionale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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