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Dichiarazione di Massimo CALEARO CIMAN

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PT già IR) 


 

«Non la politica, ma le imprese devono dire se servono operai» - INTERVISTA

  • (14 novembre 2008) - fonte: official web site - Pd Veneto - A.G. - inserita il 14 novembre 2008 da 31

    Il senatore del Pd Massimo Calearo mantiene la sensibilità imprenditoriale, e di fronte alla proposta della Lega di sospendere per due anni la concessione di nuovi permessi di lavoro a extracomunitari, risponde con pragmatismo: «Prima di decidere vanno ascoltate le associazioni, le imprese, solo loro possono essere in grado di dire se sia vero o meno che non servono altri operai».
    Ma la proposta leghista può essere presa in considerazione?
    «Ho l'impressione che come al solito sia una proposta demagogica, che cavalca il malumore della gente. Perciò una risposta seria e non demagogica può arrivare solo da Confindustria, Api, Confartigianato: va ascoltato chi ha il contatto diretto con gli immigrati e li assume».
    C'è o non c'è una crisi tale da giustificare un "surplus" di manodopera?
    «La crisi c'è, ed è palese. Resta da stabilire se colpisce gli italiani o gli extracomunitari, o entrambi. Ma insisto, la domanda va girata alle associazioni di categoria: se la politica vuol mettersi davanti alle imprese, sbaglia».
    La gestione dell'immigrazione non è una questione politica?
    «Gli immigrati non vanno a lavorare per la politica, ma per le imprese».
    La Spagna ha già deciso un provvedimento uguale a quello proposto dalla Lega: cosa significa?
    «Spesso la Spagna è stata un punto di riferimento utile, e a volte ci ha superato in velocità: ma ognuno deve pensare al proprio Paese».
    Pensa che sia giunto il tempo, come sostengono Napolitano e Fini, di rivedere i termini della legge per la concessione della cittadinanza?
    «È un argomento da valutare con attenzione. Ci vuole buon senso, un'analisi attenta guardando prima di tutto alla situazione del territorio. Perché è vero che c'è il fatto che gli italiani non fanno più figli, ma è anche vero oggi non è più vero che gli italiani non vogliano fare determinati lavori e che quindi si possano assumere solo stranieri».
    Vuol dire che gli italiani oggi sono ritornati ad essere "flessibili"?
    «La situazione economica è pesante sia a livello internazionale che a livello veneto, ci sono restrizioni bancarie, le imprese hanno problemi di crescita: dobbiamo guardare la realtà dei fatti, il realismo è un imperativo per tutti e bisogna passare dalla Tv del "Grande fratello", quella che propone una realtà virtuale, all'economia del fare che per fortuna in Veneto è sempre presente. Dobbiamo ritornare ai fondamentali, alla famiglia, al lavoro e magari anche alla Chiesa».
    Le badanti devono essere considerate come una categoria "a parte"?
    «Sono una grande risorsa per l'Italia, vanno trattate in maniera particolare. Sono le crocerossine dei nostri anziani».
    C'è stato chi ha definito l'emendamento della Lega «un passo verso le leggi razziali». Concorda?
    «Credo che Lega stia facendo un'operazione "di pancia", mentre oggi dobbiamo usare la testa e il cuore. Vorrei ricordare come nel mondo sono stati accettati gli emigranti italiani 100 o 50 anni fa: oggi in alcuni Paesi come Argentina, Brasile o Stati Uniti sono numeri uno. E che il Veneto ha dato molti immigrati e molti missionari».

    Fonte: official web site - Pd Veneto - A.G. | vai alla pagina
    Argomenti: immigrazione, economia, lavoro, imprese, pd, veneto, confindustria, lega, crisi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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