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Dichiarazione di Enrico MELASECCHE GERMINI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Lista di elezione: UDC) - Consigliere Regione Umbria (Gruppo: UDC) - Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI)
(TERNI) ENRICO MELASECCHE, UDC - LA MENSA DEI POVERI: UN PLAUSO ALL'AIUTO DISINTERESSATO MA LA CITTA' HA BISOGNO DI UNO SCATTO PER RIDARE FIDUCIA ED INVERTIRE QUESTO DECLINO
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(19 novembre 2008) - fonte: www.enricomelasecche.it - inserita il 19 novembre 2008 da 3225
Non v’è dubbio che a Terni il tema della solidarietà è stato sempre all’ordine del giorno di tutti, istituzioni, associazioni, famiglie. Esiste una lunga tradizione che difficilmente abbandona al suo destino chi si trova in difficoltà. L’iniziativa della Mensa di S. Martino è una risposta concreta alle prime necessità di molti bisognosi e, non v’è dubbio, la cosa non può rimanere solo un problema della Curia. Ma Comune non può limitarsi a delegare al buon cuore di alcuni un problema che sta diventando un fenomeno di mese in mese più preoccupante. Soprattutto ciò che non condividiamo è l’approccio quasi fatalistico che non affronta alla radice le cause vere e complesse che portano centinaia di famiglie al di sotto della soglia della povertà. Non ci si può limitare a sostenere che a Terni tutto va bene perché in fondo un livello di assistenza la si fornisce comunque. Occorrerebbe affrontare il fenomeno e cercare se non di debellarlo perchè è impossibile, almeno di contenerlo. Che il numero degli assistiti, in continuo aumento, non può costituire un vanto per coloro che sono al governo della città ma una sconfitta perché. Questo fenomeno costituisce la cartina di tornasole di una città che non risolve alla radice i propri problemi, ma li lascia incancrenirsi. Proponiamo di aprire un tavolo aperto a tutti coloro che hanno a cuore questo tema delicatissimo, senza porre steccati ideologici o men che meno partitici. La situazione è molto più grave di quanto fin qui appaia. Esistono, come è stato correttamente denunciato dalla stampa, situazioni limite che solo per pudore non sono ancora emerse, ma sono centinaia le famiglie, non solo di immigrati ma soprattutto di ternani che soffrono in silenzio la propria drammatica situazione. Molti non riescono ad avere una casa popolare, hanno invalidità in famiglia, hanno licenziamenti alle spalle cui gli ammortizzatori sociali non riescono a dare una soluzione. Spesso si tratta di vedove con figli o donne di mezza età senza lavoro con vicende familiari concluse in negativo che non hanno la capacità e la possibilità di reagire. Ma, da qualche tempo, il fenomeno sta interessando anche strati sociali della popolazione che, fino a qualche anno fa, venivano inseriti nella cosiddetta classe media. Non si può accettare che inizi una ‘lotta fra poveri’, molte persone non riescono a trovare più neanche un umilissimo lavoro a causa della spietata concorrenza nella ‘fascia bassa’ derivata dall’inflazione dell’offerta di migliaia di lavoratori extracomunitari, tutti con le loro proprie comprensibili aspirazioni, ad una vita decorosa e ad una speranza per il futuro. “La Terni delle 100 idee”, il nostro progetto per la città, su questo, oltre all’assistenza che spesso diventa assistenzialismo, propone di fare di più e meglio. Solo quando Terni vedrà ridursi il numero di coloro che hanno bisogno di tendere la mano potrà dirsi città civile e all’avanguardia nel sociale. Limitarsi a fare l’elemosina ad un numero sempre più elevato di soggetti emarginati costituisce un primato tutt’altro che invidiabile.
Fonte: www.enricomelasecche.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi