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Dichiarazione di Enrico LETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Ridare voce al Meridione la sfida è l’innovazione» - INTERVISTA

  • (21 novembre 2008) - fonte: Il Mattino - Paolo Mainiero - inserita il 21 novembre 2008 da 31

    Ridare voce al Mezzogiorno. È questo il messaggio che Enrico Letta, deputato del Pd, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio, vuole lanciare con Sud Camp 2008, l’iniziativa promossa dall’associazione «TrecentoSessanta» da lui fondata che si tiene oggi e domani a Napoli.
    Il Sud ad ampio raggio dunque?
    «Sì, e non a caso da Napoli lanceremo una domanda che è anche una provocazione: perché il Sud è uscito dal radar? E ne discuteremo con esponenti dell’università, economisti, politici e porteremo gli esempi di chi ce l’ha fatta e di chi ce la fa perché la risposta alla nostra provocazione deve partire innanzitutto dalle esperienze positive».
    La sua associazione è una delle tante nate nell’orbita del Pd. Perché «TrecentoSessanta»?
    «L’associazione è nata dopo le primarie attorno ai tanti che sostennero la mia candidatura. Attraverso “TrecentoSessanta” e iniziative come Sud Camp vogliamo promuovere anche una classe dirigente nuova recuperando lo spirito delle primarie. Dopo un anno, quella massiccia partecipazione si è diradata, ridotta ma noi intendiamo tenerla viva».
    Torniamo al Sud. Alla sua domanda che risposta si dà?
    «Il Mezzogiorno è la modalità con cui l’Italia può uscire più forte dalla crisi economica di questi mesi».
    La sua è un’altra provocazione?
    «Assolutamente no. Mi spiego. La crisi colpisce le debolezze e il Sud è una debolezza. Rispondere ai problemi del Sud può essere il modo per rispondere alla crisi».
    Per il Sud Camp è stato ripescato il titolo di un film cult di Massimo Troisi, «Ricomincio da tre». Tre perché?
    «Conoscenza, donne e giovani, Mezzogiorno saranno i temi oggetto di altrettanti gruppi di lavoro. E si tratta di temi legati l’uno all’altro. Su scuola, università, ricerca serve uno sforzo straordinario a partire dal tentativo di riportare nel nostro Paese i talenti italiani che lavorano fuori. Tanti di questi talenti sono meridionali. E per il Sud, proponiamo meno tasse sul lavoro delle donne. Si tratta di una forma di defiscalizzazione che può dare produttività al Mezzogiorno e dunque al Paese».
    È una forma di federalismo fiscale...
    «Sul federalismo occorre tenere gli occhi aperti. Quanto costa? Il Sud ci guadagna o no? Se perde anche un solo euro siamo contrari».
    Ma si può pensare a un nuovo Mezzogiorno se prima non si affronta il problema della sicurezza e della lotta alle illegalità?
    «Questo è un tema centrale. La battaglia contro la camorra non ammette soste e al Sud Camp sarà uno degli argomenti centrali. Non a caso ne parleremo con Raffaele Cantone, uno dei protagonisti, uno degli uomini in prima linea in questa difficile battaglia».
    Napoli vive una fase delicata. Come vede la città?
    «La scelta di tenere il Sud Camp a Napoli è voluta. Per essere chiari, non vogliamo lasciare a Berlusconi lo scettro dell’innovazione e della modernità. Il premier è visto come una luce positiva per aver affrontato l’emergenza rifiuti ma il suo governo per il Sud non sta facendo nulla. Anzi, sta saccheggiando il Fondo per le aree sottosviluppate che sta diventando il portafoglio del Nord».
    La collaborazione istituzionale tra Regione e Governo è molto forte al punto che Bassolino non ha aderito alla campagna del Pd Salva l’Italia. C’è il rischio che la collaborazione diventi inciucio?
    «Sui rifiuti era ed è necessaria la collaborazione. Per il resto, il Pd deve tenere alta la voce nei confronti del governo e della Lega che pensano di risolvere la crisi del Paese con i soldi del Sud dati al Nord».

    Fonte: Il Mattino - Paolo Mainiero | vai alla pagina
    Argomenti: scuola, bassolino, napoli, camorra, ricerca, università, sud, rifiuti napoli, occupazione femminile, Nord e Sud, crisi economica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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