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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 

 

«Prima mi accusano di occuparmi di Rai e poi invocano».

  • (21 novembre 2008) - fonte: Il Messaggero - Marco Conti - inserita il 21 novembre 2008 da 31

    ROMA - «Ma come, prima mi accusano di occuparmi di Rai e poi invocano l’intervento di palazzo Chigi!». Allargava le braccia ieri sera Silvio Berlusconi, commentando a palazzo Grazioli con alcuni suoi stretti collaboratori le dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd sulla commissione di Vigilanza Rai. Il presidente del Consiglio ritiene di aver fatto «tutto il possibile» per trovare una soluzione al nodo Vigilanza. Compreso l’appello che ieri sera Gianni Letta gli ha consigliato di fare per spingere il senatore Riccardo Villari a dimettersi e per fugare il dubbio che a sostenere la posizione irriducibile del senatore pd ci fosse anche il presidente del Consiglio.
    Oltre però il Cavaliere non intende andare e guarda divertito le contorsioni dell’opposizione, le difficoltà che incontra la leadership di Walter Veltroni e il marasma in cui si dibatte il Pd. E’ per questo che si guarda bene dal prendere le distanze dalle dichiarazioni di Bocchino, Butti, Quagliarello, Napoli e Lainati in favore di Villari, malgrado esponenti del Pd come Martino e Merlo non mancano di sottolinearne l’incongruenza.
    «A Villari va dato il merito di aver sbloccato l’impasse nel quale eravamo da settimane - spiega il vicepresidente del gruppo pdl al Senato, Gaetano Quagliariello - ma forse se qualcuno dei suoi lo avesse coinvolto maggiormente nelle scelte, non saremmo in questa situazione». Invece Berlusconi ieri sera ha appreso con sorpresa dell’espulsione del senatore della Margherita decisa dal Pd, ripetendo quel «vizio antico di processi politici» che la radicale Emma Bonino ieri ha denunciato in dissenso con la scelta del suo gruppo.
    Ragione in più per dare forza a coloro che nel centrodestra continuano a rappresentare il Pd di Veltroni come un’opposizione «inaffidabile» con la quale è impossibile dialogare anche in presenza di una crisi economica «a valanga», come la definisce il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Stavolta a mettersi di traverso sulla prospettiva che dall’intesa sulla Vigilanza-Rai possa aprirsi una strada di dialogo con l’opposizione non c’è solo la pattuglia socialista molto attiva in questi ultimi tempi dentro Forza Italia. La scelta di far confluire i voti in commissione di Vigilanza su Villari è stata infatti presa dai gruppi guidati da Cicchitto e Gasparri a seguito di un ”silenzio-assenso” dato dallo stesso Berlusconi.
    Ora il Cavaliere attende di vedere quali saranno le mosse del Pd e se, come sostengono i falchi della Pdl, Veltroni tornerà ad abbracciare fino in fondo la linea dell’odiato Di Pietro che, da irriducibile avversario del premier, ha già abbandonato i lavori della Vigilanza.
    Se Roberto Rao tiene l’Udc in stand-by sperando che alla fine il Pd e Villari riescano a ricomporre la frattura, il Quirinale continua a guardare con preoccupazione lo scontro. Ieri il Colle, in una lettera pubblicata da un quotidiano e firmata dal consigliere del presidente per la stampa Pasquale Cascella, ricordando gli incontri istituzionali con esponenti della maggioranza e dell'opposizione, avuti in questi giorni dal capo dello Stato anche sulla vicenda della Vigilanza, sottolineava l’auspicio di un confronto «aperto e costruttivo». Proprio ciò che Berlusconi ritiene «impossibile con questa opposizione».

    Fonte: Il Messaggero - Marco Conti | vai alla pagina
    Argomenti: Berlusconi, Rai, commissione di vigilanza | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

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  • Inserito il 22 novembre 2008 da 2761
    http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=65082

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