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Dichiarazione di Luca ZAIA

Alla data della dichiarazione:  Ministro  Politiche Agricole e Forestali (Partito: Lega) 


 

«Dalla parte dei contadini» - INTERVISTA

  • (22 novembre 2008) - fonte: La Padania - Simone Boiocchi - inserita il 22 novembre 2008 da 31

    «Nessuno può chiedermi di fare chiudere le stalle. Venerdì a Bruxelles pronto a scrivere il futuro della Pac»

    MADRID - Il giorno dopo il grande trionfo europeo, il ministro delle Politiche Agricole. Alimentari e Forestali, Luca Zaia, in Spagna per uno "scambio di cortesie" con un Governo amico, torna a parlare dell`importante risultato raggiunto.
    Ministro, nonostante lei lo abbia detto a chiare lettere alcuni stanno montando una polemica sull`incremento della quantità di quota dicendo che non vogliono nuove sanatorie.
    «Non c`è peggior sordo di chi non vuol sentire. Chi fa questa polemica è lo stesso che la faceva all`inizio del mio mandato anche in assenza di mie proposte e che oggi, dopo avere parlato di persona con me e avere letto le mie dichiarazioni, continua a seguire una sua linea personale. Mì ripeto, non si tratta di alcuna sanatoria. ma di dare modo a tutti di produrre dopo avere regolarizzato le posizioni.. Personalmente mi meraviglio che davanti a una proposta come questa, di pagare il pregresso e pensare a una produzione futura regolare - che sembrava impensabile qualche anno fa -, ci sia qualcuno che alza le barricate. Questo vuol dire che qualcuno vuole solo fare chiudere le stalle. Di certo, però di fronte al pagamento delle multe nessuno può chiedermi di fare chiudere quelle stalle».
    D`altro canto lei ha sempre detto che l`unica multinazionale che riconosce e difende è quella dei contadini...
    «Ho l`impressione che dietro a questa polemica ci siano solo beghe personali, giochi di potere e una politica che non giova ai cittadini. Perché chi è in regola con la produzione dovrebbe alzare le barricate nel momento che le aziende che ieri avevano le multe oggi non le hanno più perché le hanno pagate?».
    Qualcuno, intanto, fa volutamente confusione e sostiene che la nuova quota porterà a un incremento della produzione e alla discesa del prezzo del latte.
    «Sono le stesse persone che da un lato mi dicono queste cose e dall`altro mi chiedono di distribuire subito ulteriori 200 mila tonnellate di quota. E ho le carte in mano che lo dimostrano. Si sostiene, insomma, che l`aumento di quota è un pericolo perché fa cadere il prezzo del latte quando si sa benissimo che questa quota non farà mungere di più. Stiamo infatti pensando a chi ha splafonato e a chi si è visto tagliare la quota "b", oltre 5 mila aziende per un totale di 194 mila tonnellate. Ma come fanno a sostenere questa tesi e nel contempo a chiedere 200 mila tonnellate in più?».
    Roma, se non erro...
    «Esatto. Ma insomma, bisogna essere un po` più seri prima di parlare. In questi giorni ho letto numerosi commenti di persone autorevoli del settore che intervengono a seguito di sentito dire odi presunte agenzie di stampa. A questi signori voglio ricordare che quando si rappresentano le istituzioni bisogna leggere la Gazzetta Ufficiale, non la Gazzetta dello Sport E non lo dico per mancanza di rispetto nei confronti della Gazzetta dello Sport, ma perché l`ufficialità impone di leggere il documento del negoziato europeo dove c`è scritto per filo e per segno cosa accadrà. Sa che cosa mi hanno risposto?»
    No, dica.
    «Che non sanno l`inglese... Ma se lo facciano tradurre, dico io».
    Guardando al futuro e ai tempi, che cosa accadrà ora?
    «Con molta coerenza, come in più occasioni ho detto al Segretario Federale, Umberto Bossi e da accordi presi con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi presenterò un decreto nel quale si proporrà una mia proposta alla risoluzione del problema nell`alveo, ovviamente, della totale legalità. Poi vorrò proprio vedere chi avrà qualcosa da ridire davanti a un progetto articolato ma che, come tutti chiedono, ministro in primis, rispetti la legge».
    Dopo 24 anni sembra finalmente risolto un problema che ci trasciniamo da 24 anni. Qual è la marcia in più del ministro Zaia?
    «Non sta a me dirlo. Posso solo dire che ho costruito una bella squadra e che ci ho creduto fino in fondo».
    Se è per questo non ha mai delegato nessuno ed è andato in Europa in prima persona.
    «Vero. Sono andato personalmente affiancato dai tecnici. Voglio però ricordare che questo negoziato non era basato solo sulle quote. È un negoziato di 4 miliardi di curo che abbiamo portato a casa per l`agricoltura nel suo complesso; è il negoziato che sancisce per la prima volta nella storia che i fondi comunitari che l`Italia non spende non tornano all`Ue ma vengono usati in agricoltura. Parliamo di 140 milioni di curo l`anno. C`è poi il fondo per il latte, ma evidentemente chi critica non ha nemmeno letto le carte».
    Si riferisce al fondo che l`ha vista fare da apripista in Ue?
    «Proprio a quello. Certo, è disdicevole vedere come ci siano persone che commentano il negoziato in base a sentito dire. Non è accettabile».
    Dal negoziato usciamo con un pacchetto di interventi importanti ma anche con un nuovo volto in Europa?
    «Assolutamente sì. Il vero risultato è politico. Alle sei del mattino, dopo 20 ore di negoziato. non c`era nessuno che non riconoscesse il ruolo giocato dal nostro Paese».
    Quali i prossimi impegni istituzionali in sede comunitaria?
    «Venerdì mattina sarò nuovamente a Bruxelles pronto a scrivere il futuro della Pac. Dopo anni in cui si diceva che la nostra agricoltura ìn Ue veniva costantemente massacrata giochiamo un ruolo di primo piano. Alla nostra gente dobbiamo fare capire che i fondi per l`agricoltura non sono a Roma, sono a Bruxelles»

    Fonte: La Padania - Simone Boiocchi | vai alla pagina
    Argomenti: europa, agricoltura, unione europea, ministro Politiche Agricole | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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