Ti trovi in Home  » Politici  » Marco PANNELLA  » Grazie a Villari ho ripreso a bere

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Marco PANNELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

Grazie a Villari ho ripreso a bere

  • (22 novembre 2008) - fonte: Il Riformista - Marco Pannella - inserita il 24 novembre 2008 da 31

    Ho incontrato stamane il presidente Riccardo Villari cui ho comunicato che, grazie al suo comportamento, ho potuto sospendere il mio sciopero della sete, giunto al suo pericoloso e costoso quinto giorno. Ero infatti - fino a ieri – esterrefatto per lo scandaloso realizzarsi della fattispecie penale, prevista dall’art. 289 del C.P., di "Attentato contro organi costituzionali e contro le Assemblee regionali" a carico di "chiunque... commette atti violenti diretti ad impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente...1)... esercizio delle attribuzioni o delle prerogative conferite dalla legge... 2)... l’esercizio delle loro funzioni".

    Dunque eravamo sul punto di aggravare ed estendere la nostra lotta nonviolenta quando è giunta la notizia che il presidente Villari rifiutava di dimettersi immediatamente, come primo ed esclusivo atto di esercizio della funzione cui era stato regolarissimamente eletto, sanandosi, embrionalmente, così la deplorata, deplorevole, sciagurata e ormai sistematica prassi delittuosa di tradimento e attentato contro la Costituzione da parte del Parlamento (repubblicano?).

    Già da giorni si era scatenata contro Villari una campagna feroce, di minacce e insultanti interpretazioni del suo comportamento, volto a impedirgli di attuare i suoi obblighi costituzionali, quegli atti dovuti di perentorio rientro del Parlamento nella legalità, annullata ormai da un semestre, con ferite gravissime alla residuale "democrazia" italiana e allo "Stato di diritto"che in Italia continua a esistere solo nel lessico retorico della sua classe dirigente. Il colmo lo si è raggiunto quando perfino i presidenti delle Camere sono pubblicamente intervenuti sollecitando non già l’immediato compimento degli atti dovuti per uscire dalla vacatio legis e riportare il Parlamento nella legalità costituzionale, ma per imporre l’atto di dimissioni come priorità assoluta dei lavori della commissione. Desolante, spaventoso sintomo di quanto sia ormai di natura antropologica più che "culturale" o politica, l’ideologia luogocomunista del Potere, dal quale ormai occorre liberare l’Italia, l’Europa; come negli anni Trenta, del secolo scorso.

    Quali gli atti perentoriamente dovuti, non interessa a nessuno? Occorre che il popolo-bue si trovi in condizioni di non condividere dettami e giudizi, ordini di servizio di Veltrusconi: «C’è ben altro che serve al paese». Come nel 1930, l’Italia non può scegliere: deve conoscere una sola via, altre non devono essercene.

    A ogni buon conto, riprendo qui l’elenco degli atti dovuti già fatto pubblicamente il 13 novembre scorso.

    «Pannella: felicitazioni e auguri al senatore Riccardo Villari. Egli si trova dinanzi alla urgenza e necessità di compiere atti dovuti che, se non venissero compiuti, avrebbero conseguenze anche istituzionali oltre che politiche molto gravi. In particolare l’adempimento delle funzioni di indirizzo e di controllo della Rai, funzione esclusiva della commissione, senza di che la Rai e il sistema televisivo continuerebbero a operare in assenza degli indirizzi e dei controlli prescritti (e riconosciutogli) dalla Corte costituzionale; si protrarrebbe l’eliminazione delle tribune politiche e dei messaggi autogestiti cui i partiti avrebbero diritto anche in periodo non elettorale; si protrarrebbe anche l’annientamento degli "accessi" agli spazi televisivi a garanzia delle associazioni, dei gruppi sociali, politici e religiosi; l’eliminazione in atto da quasi un semestre di una qualsiasi disciplina della televisione pubblica nazionale e regionale nelle elezioni in corso (a prescindere da quelle già svoltesi); l’eliminazione dei programmi di comunicazione politica. Verrebbe inoltre confermata la paralisi anticostituzionalmente imposta all’azione accertativa e ripristinatoria dell’Autorità delle garanzie nelle comunicazioni cui è stata sottratta la possibilità effettiva di esercitare la sua funzione di garanzia dell’osservanza di disposizioni (che appunto, sono mancate e mancano) in materia di informazione e propaganda con il concreto rischio di annullamento di eventuali suoi propri provvedimenti sanzionatori. In particolare le imminenti elezioni del presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale dell’Abruzzo rischiano di essere invalidabili così come i due referendum per il distacco di alcuni Comuni dalla Regione Veneto e dalla Regione Lazio.

    Rimettere la decisione dell’adempimento ad atti necessari e dovuti dal presidente e dalla commissione di Vigilanza a organi extra-parlamentari di partito rappresenterebbe una responsabilità politicamente gravissima e probabilmente istituzionalmente sanzionabile alla luce dell’ordinamento giuridico del nostro Paese».

    Per finire, dimenticavo: continua il tentativo del povero Veltroni di consegnare lo scalpo radicale Oltretevere: via Beltrandi, dentro Carra! Nell’incontro ufficiale fra Radicali e Democratici, tempo fa, fu fatto presente a Veltroni, tra l’altro, di vegliare perché non fosse eliminato da segretario della commissione Marco Beltrandi. Veltroni assicurò. Infatti, ieri, su suo diretto personale intervento, Beltrandi è stato eliminato e sostituito con Carra. Nulla di personale, certo. Solo un teodem e via il radicale!
    La gestione Silvio/Walter è qui totalitaria: tutto, tutti, tranne i Radicali?


    Fonte: Il Riformista - Marco Pannella | vai alla pagina

    Argomenti: radicali, Rai, commissione di vigilanza, Pannella Marco | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato